Da oltre mezzo secolo, l’apertura delle Cascate del Serio rappresenta un appuntamento imperdibile per chi ama la montagna e non solo. Grazie a un dislivello complessivo di 315 metri, le cascate incantano e raccolgono ogni anno migliaia di persone nei dintorni di Valbondione.
Se è vero che il fiume trova il suo naturale sfogo soltanto cinque volte l’anno, l’occasione probabilmente più amata dai bergamaschi (e non solo) è l’apertura notturna, che quest’anno andrà in scena nella serata di sabato 13 luglio. Fra le 22 e le 22.30, i tecnici di Enel apriranno le paratie della diga del Barbellino rilasciando tra gli 8mila e i 10mila metri cubi d’acqua, che supereranno così i tre salti principali di 166, 74 e 75 metri fra una serie di riflettori della Croce Blu di Gromo, a rendere ancor più magico il momento.
L’apertura rappresenta un ritorno alle origini per il fiume che, sino al 1931, percorreva quel balzo naturalmente grazie al convogliamento delle acque provenienti dal Pizzo Recastello e dal Monte Gleno in fase invernale e dal ghiacciaio del Trobio in estate nei pressi del Pian del Barbellino. Come testimoniato da diversi letterati del passato, lo spettacolo era quotidiano, tanto da far pensare a una concessione “regale”. Basterebbe leggere le parole scritte da Giovanni Maironi da Ponte nel 1808 oppure osservare il dipinto di Andrea Marenzi esposto all’Accademia Carrara: qui l’atmosfera vaporosa delle cascate si mischia allo scenario più rude e “romantico” delle alture circostanti punteggiate da grandi abeti e dalla presenza di pastori che, di fronte all’immensità della natura, appaiono minuscoli.
La leggenda…
Per conoscere l’origine delle Cascate del Serio è necessario affidarsi alla tradizione, che sostiene come nei pressi di Pian del Barbellino sorgesse un castello abitato da una dama, innamorata di un pastore della zona che conduceva spesso il proprio gregge nei pressi della fortificazione.
Il giovane era però fidanzato con una bellissima fanciulla del borgo, che non intendeva abbandonare. Questa situazione spinse la nobildonna a compiere un gesto decisamente irrituale per la sua stirpe: rapì la povera ragazza e la imprigionò nelle segrete del castello. Si dice che il pianto fosse così forte e pieno di disperazione da trasformarsi in ruscelli e torrenti che travolsero ogni cosa, compreso il castello e la sua padrona, formando di fatto un salto individuabile nelle attuali cascate.
… E la realtà
Se è vero che questa tesi è molto affascinante, la realtà è che, con ogni probabilità, nei pressi di Pian del Barbellino esisteva un lago contenuto fra rocce vulcaniche. Questo, a causa dell’erosione costante dall’acqua, si “svuotò” letteralmente per via di un’apertura fra le sponde. Da lì sarebbero nate le cascate: l’azione dei ghiacciai durante il Quaternario avrebbe smussato ulteriormente il salto e offerto l’attuale condizione.
L’intervento più importante è stato però quello realizzato dall’uomo a partire dal 1931, con la realizzazione di una diga da parte di Enel per creare energia idroelettrica, destinata a ingabbiare per sempre il corso del Serio. Il cambiamento è arrivato nel 1969 quando, grazie a un accordo fra l’ente energetico e l’amministrazione comunale di Valbondione, si è deciso di aprire nuovamente il salto al pubblico per poche volte l’anno.
Come arrivare alle cascate
L’occasione è unica nel suo genere ed è visibile senza troppe difficoltà dall’Osservatorio Floro Faunistico di Maslana, posizionato poco fuori dal centro del piccolo borgo seriano e distante circa un’ora e mezza di cammino da Valbondione. Nonostante non vi siano altri mezzi di trasporto per raggiungere la località prescelta, esistono due percorsi facilmente utilizzabili anche da famiglie e bambini e in grado di accompagnare gli escursionisti nei pressi della zona dei Grandi Macigni.
Nel primo caso è necessario avvicinarsi sino alla Frazione Grumetti, dove inizia il sentiero CAI 332 con destinazione Maslana, poco dopo il quale è presente il Ponte della Piccinella, destinato a condurre verso sinistra sino all’Osservatorio. Volendo scattare direttamente da Valbondione, sarà invece possibile intraprendere una comoda mulattiera da via Curò e seguire il sentiero CAI 305 in direzione Rifugio Antonio Curò trovandosi sulla sinistra dopo circa un’ora la deviazione verso Maslana e l’Osservatorio.
Uno sguardo alla Cina
Non tutti sanno che dal dicembre 2020 le cascate del Serio sono gemellate con le cascate di Jiulong (contea di Luoping). Questo gemellaggio è stato realizzato grazie all’interessamento del commercialista Lorenzo Riccardi che, seguendo le orme del nonno, ha deciso di unire il territorio d’origine e la Cina dove oggi risiede.
A celebrare ancora una volta questa amicizia, a partire dalle 18 presso Piazza Martiri si svolgeranno alcune prove di scrittura in collaborazione con l’Associazione Culturale Cinese di Bergamo. All’Osservatorio di Maslana verranno invece messe in scena danze e musiche cinesi, mentre sempre a Valbondione, nella piazzetta dell’Oratorio, sarà possibile fare un salto a L’Eco cafè con una serie di iniziative ad hoc.
Informazioni
Nonostante la brevità del viaggio, è consigliabile raggiungere il centro abitato di Valbondione con circa due ore e trenta d’anticipo, così da evitare inconvenienti. Gli addetti dell’Associazione Giovani Valbondione provvederanno a smistare il traffico in località Dossi indicando il posteggio e si occuperanno della riscossione della tariffa fissata dal Comune per il ticket a cinque euro. Il ticket può essere acquistato anche online prenotandolo sul sito www.turismovalbondione.it con la possibilità di garantirsi un posto nel parcheggio del campo sportivo con arrivo entro due ore prima dello spettacolo.
Lo spettacolo delle Cascate del Serio tornerà anche nei mesi successivi nelle date di domenica 18 agosto, 15 settembre e 15 ottobre con orario 11-11.30. Un’occasione per osservare questo dono della natura sotto diversi punti di vista a seconda della stagione, ma soprattutto per rivivere uno scenario comune sino a qualche decennio fa.