Cristina, Ilaria e Michele vivono a Brembate Sopra e ci lavorano poco distanti. Cristina ha ventisette anni ed è impiegata amministrativa in un’azienda che produce infissi e serramenti; Ilaria di anni ne ha ventinove, lavora in una ditta di installazione di allarmi e telecamere; Michele invece ha ventisette anni, studia ed è anche collega di Cristina. Incontro Cristina, Ilaria e Michele mentre sono tutti e tre in pausa pranzo, a casa di Ilaria.
Il salotto di Ilaria è la sede temporanea delle riunioni del gruppo C3, un trio di amici che ha accolto recentemente anche Lisa, e sogna di espandersi per trasformarsi in un’associazione vera e propria. Lo statuto della futura associazione già c’è: C3 sta per “Cooperazione Crescita Comunità” e si prefigge una serie di obiettivi. Il primo è quello di recuperare gli spazi abbandonati al degrado, ai vandalismi, o non utilizzati e ideare una loro nuova destinazione d’uso. Il secondo è quello di organizzare e promuovere eventi sociali e culturali, in grado di coinvolgere i giovani di Brembate e riunirli. Perché a Brembate, mi rivelano subito Cristina, Ilaria e Michele, i giovani non hanno un vero punto di ritrovo.
L’oratorio non è più lo spazio aggregativo di un tempo e le tante iniziative organizzate dalle associazioni di Brembate e dei dintorni non sono ancora state in grado di attirare i ragazzi del paese. Gli stimoli si cercano altrove, di certo non a Brembate Sopra. I due obiettivi del Gruppo C3 sono tra di loro collegati, lo capisco già dai primi racconti del trio. Perché quando un paese viene reso bello, diventa anche più facile frequentarlo.
Dall’idea al sottospasso
Sabato 30 ottobre, Cristina, Ilaria, Michele e Lisa hanno inaugurato il “Sottospasso”, dando nuova vita al sottopasso pedonale di via Bruno Locatelli che da anni necessitava di manutenzione. L’idea è nata quando Cristina, Ilaria e Michele hanno partecipato al corso formativo Con(NET)work, organizzato dalla Cooperativa Aeris di Brembate Sopra, un corso rivolto ad adolescenti, giovani artisti e donne in una prospettiva di empowerment di competenze e di sviluppo di comunità. Frequentando il corso, i tre amici si sono resi conto di come quel progetto ipotizzato tra una lezione e l’altra potesse diventare effettivamente realtà.
“Abbiamo chiesto supporto alla Pro Loco di Brembate – racconta Ilaria – poi ci siamo appoggiati al comune e abbiamo cominciato a lavorare. L’idea è stata quello di una rigenerazione urbana, di rendere bello e utile un sottopasso che non è mai stato utilizzato, o comunque è utilizzato poco. Ci tenevamo a far sì che questo sottopasso venisse usato anche perché è al centro del paese. Volevamo diventasse sicuro per le persone, e per i bambini delle scuole che lo attraversano per andare in mensa”.
I lavori di riqualificazione del sottopasso sono cominciati un mese e mezzo fa. Ilaria non aveva mai preso in mano un pennello né un barattolo di vernice. Ci ha pensato Cristina, forte degli studi all’Accademia di Brera, a guidare i lavori, istruendo i compagni su come dipingere stelle, gocce, occhi, pallini. Nei weekend, i ragazzi si sono ritrovati in via Locatelli e si sono improvvisati artisti.
Il disegno scelto per i muri del sottopasso non è stato casuale. Prosegue simbolicamente una grande scultura di un Drago che si trova all’interno del giardino della scuola media. La scultura era stata realizzata nel 2006 in memoria di Andrea Mazzoleni Ferracini, un ragazzo scomparso dopo una lunga malattia quando frequentava la terza media.
“Il Comitato Genitori delle scuole medie e elementari pensavano già da anni di restaurare il Drago, che appariva in uno stato di degrado. Hanno fatto raccolte fondi e sono riusciti a coinvolgere un pittore e un architetto che ha seguito tutto il progetto – rivela Cristina – quando siamo venuti a conoscenza di questo progetto, abbiamo preso gli stessi temi del Drago e li abbiamo riportati nel sottopasso”.
Il Drago, oltre a ricordare Andrea, possiede un significato ulteriore: “Le sue forme geometriche e i suoi colori rappresentano anche l’adolescenza, con le sue varie fasi e i suoi alti e bassi”. Il gruppo C3 ha voluto fare del sottopasso (che collega le scuole elementari con le medie) anche un simbolo del passaggio dall’infanzia all’età adulta.
Sabato 30 ottobre, la comunità di Brembate ha potuto assistere sia all’inaugurazione del Drago restaurato che al “Sottospasso”. Per l’occasione, i ragazzi di C3 hanno lasciato una parete del sottopasso vuota, in modo da permettere ai bambini di completare il murales dipingendo delle stelline, in continuità con la fantasia del soffitto.
Chiedo ai ragazzi se non siano preoccupati dal fatto che l’opera che hanno creato possa venire imbrattata nel tempo. Succede così in molti paesi – il mio per primo, Montello – dove i sottopassi vengono periodicamente puliti e il giorno dopo ritornano imbrattati. “In realtà no – mi risponde Ilaria – penso che i bambini che hanno fatto le stelline sul muro crescendo diranno: “Questa è la mia stellina, perché la devo rovinare?”. Uno dei motivi per cui abbiamo voluto coinvolgere la comunità all’inaugurazione è perché vogliamo che tutti si prendano cura del loro territorio”.
Un cantiere aperto
Chiedo a Michele, Ilaria e Cristina se ci siano progetti in vista. Michele alza gli occhi al cielo, ride, credo che ancora debba riprendersi dagli intensi weekend di lavoro tra vernici e pennelli. “C’è ancora tanto da fare – dice – il sottopasso è stato l’inizio, ha dato il ‘la’ alla nostra mission. Ancora è presto per pensare ad altri progetti, sicuramente qualcosa d’altro ci sarà”.
Di certo, vedere gente nei giorni successivi all’inaugurazione affollare e attraversare il “Sottospasso” ha emozionato tutto il trio. C3 punta a espandersi, a diventare un’associazione, e prima di gettarsi a capofitto in progetti di riqualificazione e rigenerazione di altri luoghi di Brembate o dei dintorni, pensa a come migliorare ulteriormente il sottopasso.
Ora, via Locatelli è un cantiere aperto. Cristina, Michele e Ilaria, vorrebbero provare a trasformare l’attraversamento pedonale in una galleria d’arte. Il sottospasso potrebbe diventare uno spazio per i ragazzi delle scuole medie dove esporre i lavori fatti durante l’anno. Magari anche una saletta riunioni. Se il gruppo dovesse espandersi come da previsioni, casa di Ilaria potrebbe non bastare più…