Chi dice che sia l’estate la stagione migliore per lunghe passeggiate e per trascorrere del tempo all’aperto? Considerando la conformazione e le caratteristiche del nostro territorio, in particolare della Val Cavallina nel circondario del Lago di Endine, si direbbe che sia invece l’autunno a dare le soddisfazioni più grandi agli amanti della natura e delle attività all’aria aperta.
Del resto è proprio in questo periodo che si assiste al ritorno di uno dei fenomeni naturali più suggestivi: il foliage. Sulle fronde, a terra, sulle rive di fiumi e laghi: foglie dai colori del tramonto decorano boschi, strade, sentieri, dipingono gli specchi d’acqua dando un nuovo aspetto al territorio e nuova luce allo sguardo. Una vera e propria attrazione turistica sempre più popolare.
Foliage: le iniziative
Il Comitato Turistico inValCavallina organizza periodicamente delle iniziative e dei percorsi guidati (in collaborazione con la guida Tosca Rossi) per godersi al meglio lo spettacolo della natura durante il cambio di stagione autunnale. Ciclo-escursioni? Anche. In collaborazione con Aribi, l’Associazione per il Rilancio della Bicicletta. Come quella del 9 ottobre scorso, partita da Montello e giunta a Monasterolo, sul Lago di Endine, attraverso la ciclabile della Val Cavallina. Domenica 24 ottobre è in programma la prossima, sempre a cura di Aribi. Sarà un’escursione in bicicletta all’interno del Parco dei Colli, con partenza dallo stand dell’associazione nel contesto della fiera Bike Up, la fiera internazionale sulla e-bike (qui tutte le informazioni).
Dalla collaborazione tra il Comitato Turistico inValCavallina e il fotografo Luis Redondi nasce invece la serie di due incontri per approfondire la tecnica della mobile photography applicata al foliage sul Lago di Endine. Si svolgeranno domenica 24 ottobre e domenica 14 novembre, dalle 10 alle 13. Redondi: “La passeggiata si muoverà a mezzaluna partendo da Spinone a Monasterolo. Costeggeremo completamente la parte bassa del lago. Il corso è aperto a chiunque voglia imparare e divertisti, soprattutto usando lo smartphone. Attraverseremo la natura per realizzare fotografie del foliage e delle atmosfere del lago di Endine”(qui tutti i dettagli).
Da Spinone a Monasterolo: naturalismo, tra botanica e geologia
Mario Suardi è il direttore del Museo Cavellas di Casazza, museo storico-ambientale della Val Cavallina poco distante dall’omonimo sito archeologico romano. Da decenni organizza uscite didattiche e di piacere sul territorio, in diversi periodi dell’anno, autunno compreso naturalmente.
“Settimana scorsa abbiamo fatto una bella uscita, un percorso che intendiamo rendere ancora più strutturato. La chiamiamo ‘La via del porfirite’, dal colle Gallo fino al lago di Endine attraverso tutta la costa. C’è questa roccia magmatica che è chiamata proprio ‘porfirite del colle Gallo’, che però affiora in tutta la zona. Noi seguiamo quella traccia che attraversa boschi, ghiaioni, zone coltivate, centri storici. Quindi offre una pluralità di occasioni di osservazioni interessanti. Un percorso che facciamo spesso con le scolaresche parte dal museo, passa per i mulini di Colognola, seguiamo il Cherio, andiamo al lago fino a San Pietro di Spinone. Lungo il fiume, sostanzialmente. Un tratto che offre molte occasioni per quanto riguarda la vegetazione, sia in primavera che in autunno”.
Un percorso, quello nella parte sudorientale del Lago di Endine, particolarmente suggestivo in questo periodo. Come racconta anche il professor Aldo Avogadri, botanico e naturalista presso il Museo Civico di Scienza Naturali di Lovere: “Nei dintorni del lago c’è una grande rassegna di latifoglie con cromatismi molto belli. C’è una mescolanza tra specie spontanee autoctone – il salice bianco, l’ontano nero, tutta la bordura dei canneti interessante anche per la vita animale – e la vegetazione arborea nei giardini privati, quindi tanti pioppi, liriodendri, sicomori, aceri”.
Da non perdere, una passeggiata sul Lago di Endine tra Spinone e Monasterolo (proprio dove il fotografo Luis Redondi ambienterà i suoi due corsi) in cui il fiume Cherio e il Lago di Endine si incontrano. Ancora Avogadri: “Quel punto, verso il castello di Monasterolo, ha degli angolini molto belli, ci sono tassodi che si riflettono sull’acqua ed è molto piacevole a vedersi. L’esperienza ambientale è sicuramente remunerativa. Ho fatto tutto uno studio proprio su questa passeggiata sul Lago di Endine, su questo che ho chiamato ‘fiordo’. È fatto a S ed è stato abbandonato dai ghiacciai diecimila anni fa, quindi ha questa forma allungata. E sta per essere strozzato, tra l’altro, dal delta della valle che scende verso Monasterolo. Quel delta avanza verso Spinone e un domani lontanissimo potrebbe formare due laghi di Endine. C’è la possibilità di camminare intorno al lago, con la sponda orientale molto più tranquilla, ci sono peraltro le sorgenti d’acqua. È un ambiente interessante”.
Il consiglio è proprio quello di godersi i colori di tutti questi popolamenti arborei che orlano il lago, soprattutto nel tratto di percorso tra Spinone e Monasterolo: “Credo sia il percorso più bello, anche in quei passaggi in cui il lago finisce e diventa Cherio ci sono veramente degli effetti molto belli, delle angolature, dei cannocchiali visivi verso Monasterolo veramente entusiasmanti. Quando si arriva a Monasterolo e si guarda indietro si vede la collina dove c’è il castello. Anche lì è interessante perché è dove il ghiacciaio finiva e c’era un deposito glaciale e quindi in realtà quella collinetta è una morena glaciale. Tutti questi elementi non solo botanici ma anche naturalistici e geologici arricchiscono questo percorso e lo rendono molto interessante, non stancante perché è tutto orizzontale”.