Era il 1913. A rimanere «lì incantato» davanti a «un lembo dell’Italia più bella» un viaggiatore di nome Herman Hesse. Bergamo era ben lontana dall’essere quello che è oggi: Capitale Italiana della Cultura, meta turistica, punto d’atterraggio e di decollo preferito dai voli low cost Ryanair. Eppure, lo scrittore tedesco non mancò di commuoversi entrando in Santa Maria Maggiore «ravvolto da una luce e da un profumo», di ammirare lo svelarsi di Città Alta salendo sulla funicolare inaugurata un anno prima, o di arrestarsi stupito in Piazza Vecchia «alla vista di una grossa torre inverosimilmente alta».
Mi piace pensare che qualcosa di quella filosofia del viaggiare che ci ha trasmesso Hesse nella sua raccolta « Il viandante » possa guidare anche chi, come me, sabato 16 e domenica 17 settembre parteciperà alla Millegradini . Una camminata culturale non competitiva che aprirà le porte a ben 60 luoghi di Bergamo bassa e Città Alta. Musei, parchi, dimore storiche e scuole: li trovate tutti in questo elenco e, nei prossimi giorni, anche sulla app Orobie Active, scaricabile a questo link.
Sabato 16 settembre potrete visitare i diversi luoghi liberamente. Domenica 17, invece, potrete partecipare a una camminata di gruppo, in partenza alle ore 9 dalla Piazzetta Don Andrea Spada, oppure seguire in autonomia uno dei due percorsi tracciati dall’organizzazione: un percorso di 11 km, turistico e uno amatoriale di 16 km.
In questo articolo, vi consigliamo cinque luoghi da non perdere, da appuntarvi quando imposterete il vostro itinerario. Con una raccomandazione: concedetevi la libertà di cambiare programma. Di passeggiare con calma, fermarvi davanti a un panorama, o rallentare il passo al suono di un pianoforte che trapela da una casa. Lo fece già Hesse nel 1913.
Cappella Vescovile Santa Croce
Piazza Padre Reginaldo Giuliani, 25
Non c’è bergamasco che non abbia visitato almeno una volta la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Duomo o la Cappella Colleoni. Il Tempietto di Santa Croce non è sempre visitabile: è più defilato, quasi nascosto dall’imponenza degli edifici vicini. Eppure, c’è stato un tempo in cui è stato elemento integrante del centro città: costituiva infatti l’Aula della Curia dove il Vescovo dava udienza.
Da ex studentessa del Liceo Sarpi abituata a farci un salto ogni due per tre, non posso che consigliarvi di varcarne le porte. Oltre ad essere un importante esempio dell’architettura romanica bergamasca, il Tempietto contiene splendidi affreschi medievali riportati alla luce recentemente, che raccontano episodi della vita di Gesù.
Porta di S. Agostino
Viale delle Mura
Rivolta verso est, era la porta più importante delle quattro di accesso a Città Alta, perché da lì entravano il Podestà e il Capitano per prendere servizio. Questa importanza non è venuta meno: ancora oggi Porta S. Agostino rappresenta il collegamento più usato per spostarsi tra Bergamo alta e bassa, a piedi e con mezzi di trasporto pubblici e privati.
Dopo averne ammirato la facciata, non perdete tempo a cercarne la storia su Google (sapevate che ogni sera, alle ore 22, veniva chiusa per garantire la sicurezza della città?). Lasciate che ve la raccontino i volontari e le guide presenti in loco, salendo al piano superiore. Troverete un vasto locale che all’epoca ospitava i militari di guardia, mentre oggi accoglie mostre e concerti.
Teatro S. Andrea
Via Porta Dipinta, 37
Lo conoscono in pochi, ma «dietro le quinte» del Teatro S. Andrea c’è una storia tutta da conoscere. Una storia che comincia nella cripta dell’omonima chiesa, costruita a metà Ottocento sulla base di un edificio dell’ottavo secolo. Nel 1951 il parroco Antonio Galizzi fece realizzare nella cripta un cineteatro completo di palco, quinte, sipario e una cabina per proiezioni cinematografiche. Nel tempo l’attività cine-teatrale venne meno e lo spazio fu utilizzato prevalentemente come oratorio e spazio sportivo, fino alla sua chiusura negli anni ‘90. Solo nel 2018 il Centro Universitario Teatrale di Bergamo si è incaricato del restauro e della gestione della sala.
Oggi l’ambiente sotterraneo della chiesa è un teatro a tutti gli effetti, in grado di ospitare fino a 100 persone. Non mancate di fotografare le decorazioni delle maschere di Arlecchino e Pulcinella oppure il pianoforte gran coda Steinway del 1932, appartenuto a Giorgio Zaccarelli e donato al teatro dai figli.
Civico Museo Archeologico
Piazza della Cittadella, 9
È stato chiuso al pubblico per due anni, prima a causa della pandemia e poi per consentire i lavori di rifacimento. A giugno il Civico Museo Archeologico di Bergamo ha finalmente riaperto al pubblico, in una veste completamente nuova.
La ristrutturazione ha consentito, oltre che di attribuire maggior attenzione alle testimonianze provenienti dal nostro territorio, di dare ai reperti egizi presenti nelle raccolte bergamasche uno specifico spazio dedicato. Appassionati di piramidi e faraoni, mi rivolgo a voi: non perdetevi la mummia e il sarcofago del sacerdote Ankhkhonsu, giunti in città nel 1885 grazie alla donazione di Giovanni Venanzi, console italiano ad Alessandria d’Egitto.
Ex Monastero di Astino
Via Astino, 13
Lasciamo Città Alta alle spalle e dirigiamoci verso la Valle di Astino. Non credo sia un caso che il bosco che la circondi si chiami bosco dell’Allegrezza: camminare verso il grande complesso monumentale costruito nel lontano 1107 infonde un’incredibile sensazione di pace.
La storia del Monastero e della chiesa annessa del Santo Sepolcro è travagliata: il complesso viene soppresso nel 1797 con l’arrivo di Napoleone, trasformato in manicomio, in azienda agricola e poi venduto a cittadini privati. Nel 2007 è stato acquistato dalla Congregazione della Misericordia Maggiore e riportato a poco a poco al suo splendore originario. Avrete modo di passeggiare tra sale conventuali, ammirare affreschi rimasti a lungo celati e visitare ben due mostre curate dalla Fondazione MIA: un’esposizione permanente dedicata ai lavori di restauro del complesso e «Colorland», una raccolta di ben 50 immagini a colori (quasi tutte inedite) firmate Mario Cresci, tra i maestri viventi della fotografia italiana.
«Alle porte di Città Alta». Una guida per scoprire Bergamo a piedi o in bici
Concludiamo questo elenco di luoghi con un invito. Fermatevi presso lo stand de L’Eco café in Colle Aperto (davanti alla Marianna). Potrete bere un buon caffè Poli, leggere una copia del quotidiano, abbonarvi a prezzi vantaggiosi a L’Eco di Bergamo e a Orobie, ma anche acquistare il volume «Alle porte di Città Alta», curato dall’Associazione per Città Alta e i Colli di Bergamo. Non una guida di Città Alta, ma una guida a Città Alta, come la descrivono gli autori, completa di tutti i tracciati (33, da affrontare rigorosamente a piedi o in bicicletta) che da Città Bassa e dalle basi dei Colli conducono alle soglie delle quattro porte: Sant’Agostino, San Giacomo, Sant’Alessandro e San Lorenzo.
Nella guida è presente anche un inserto dedicato alle piante spontanee, che vi aiuterà a riconoscere fiori e arbusti che potreste incontrare passeggiando. Allegata alla guida c’è anche una mappa, illustrativa di cinque percorsi (più uno) per scoprire la bellezza di Città Alta.