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Alla scoperta dei tesori nascosti di Osio Sotto, Lallio e Crespi d’Adda

Articolo. In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, i comuni di Osio Sotto, Capriate San Gervasio e Lallio presentano un itinerario turistico guidato per far conoscere l’offerta culturale e sociale del territorio. Un viaggio nello spazio e nel tempo, reso possibile dalla stretta collaborazione dei tre comuni, insieme alle associazioni locali e con il sostegno di Alfaparf e Baldassare Agnelli S.p.A.

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Meglio non prendere impegni per i prossimi due weekend del mese e prenotare la propria visita guidata alla scoperta delle ricchezze di Osio Sotto, Lallio e Capriate San Gervasio. Cinque le date a disposizione per partecipare all’esperienza: 8, 9, 10 e 16, 17 dicembre. Ogni volta l’appuntamento sarà alle ore 9 presso la Stazione ferroviaria di Bergamo, da dove si prenderà il pullman. Cinture allacciate: ai partecipanti non resterà che godersi il viaggio.

Lallio

La prima tappa sarà a Lallio, culla della Chiesa di San Bernardino, nota come la «Cappella Sistina bergamasca». Per la sua importanza artistica, il piccolo luogo di culto cattolico è dichiarato monumento nazionale: al suo interno sono conservati infatti affreschi cinquecenteschi con pitture di Gerolamo Colleoni e Cristoforo Baschenis il Vecchio, a testimonianza del manierismo lombardo. I visitatori scopriranno le vicende del santo senese a cui è dedicata la chiesetta, o la storia di Santa Caterina d’Alessandria, grazie alla visita guidata dai volontari dell’Associazione Amici di San Bernardino, che dal 1988 si occupa di preservare e valorizzare il patrimonio della Chiesa.

«Tutto è cultura» afferma la sindaca di Lallio, Sara Peruzzini, coinvolta nella progettazione del tour. «Per me, in quanto cittadina e sindaca, l’organizzazione di questo progetto è stata un bellissimo viaggio. Ha permesso a noi stessi di scoprire queste meraviglie, collaborare insieme e conoscerci come realtà, anche a livello personale. Ne abbiamo davvero guadagnato tutti, in termini umani e culturali. È stata una grandissima opportunità di arricchimento personale». Non si può pensare altrimenti dopo essersi immersi nell’atmosfera quattrocentesca della chiesetta, uno scrigno prezioso nel cuore della pianura padana.

Il patrimonio territoriale lombardo però non è rappresentato solo dai suoi beni artistici. Il tour, infatti, prosegue alla scoperta di un particolare aspetto che spesso non si riesce a cogliere appieno nella sua ricchezza: la cultura industriale bergamasca. La seconda tappa del viaggio sarà il Museo della Pentola Baldassare Agnelli, dove i partecipanti potranno ripercorrere i passi dello storico “Stabilimento Metallurgico B. Agnelli”. Nata nel 1907 dall’entusiasmo dell’appena diciottenne Baldassare Agnelli, oggi l’omonima azienda è leader nella produzione di pentole professionali.

Nel 2002 il gruppo Agnelli decise di allestire il Museo della Pentola, una fedele riproduzione di quella che fu l’officina dei primi del ‘900. Qui il pubblico potrà ripercorrere quasi cent’anni di attività produttiva: casseruole, tegami, coperchi, vecchi registri e pubblicità. Il passato e il presente di un’azienda “Made in Italy” racchiusi tra i serramenti originali della storica sede in via Fantoni (nel centro di Bergamo), illuminati dall’impianto elettrico con le lampade d’epoca. Dentro il museo, si potrà quasi sentire l’inconfondibile odore di metallo che impregna la cultura industriale bergamasca. Una memoria che si fa viva anche grazie alle altre quotidiane attività culturali del SAPS, associazione e centro di ricerca, sperimentazione e informazione.

Osio Sotto

«I luoghi dell’itinerario sono tutti legati in qualche modo al tema della cultura e del lavoro: la ricchezza della pianura bergamasca» conferma Daniele Pinotti, l’Assessore alla Cultura di Osio Sotto, terzo snodo dell’itinerario. Borgo intriso di autenticità e ricco di storie da raccontare, Osio Sotto preserva tra le sue vie la Chiesa di San Zenone, realizzata tra il 1742 e il 1758, di cui però si ebbe notizia per la prima volta in una bolla di Papa Adriano IV del 1155.

Osio Sotto non è però solo un paese dalle radici profonde, radicate nella storia, ma anche un posto in cui si fa spazio alle novità. Nella piazza di fronte al municipio, dove un tempo sorgeva il monumento alla memoria dei Caduti per la Patria, dal 2007 si può ammirare l’«Osiride Addormentato», l’opera dello scultore Igor Mitoraj. L’artista, scomparso da poco, è stato uno dei più affermati interpreti dell’arte contemporanea e le sue opere sono esposte nella Valle dei Templi di Agrigento e a Pompei. Antonella Scalisi, Assessore all’Istruzione di Osio Sotto, commenta: «Fa bene riconoscere che c’è qualcosa di prezioso anche nelle piccole realtà». Storia, arte, tradizione e novità: il tour tra i paesi bergamaschi tocca e svela tutti questi aspetti.

Crespi d’Adda

La “gita” tra le bellezze nascoste del territorio si conclude a Crespi d’Adda, dove sorge il villaggio operaio meglio conservato d’Europa. Situato nel comune di Capriate San Gervasio in provincia di Bergamo, dal 1995 il villaggio è inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO, cioè tra i luoghi che più al mondo meritano di essere preservati dal tempo e nella memoria di ciascuno di noi.

“Tutto ciò che è utile deve essere anche bello” è il mantra che risuona tra gli edifici del piccolo paese industriale. 55 abitazioni, una Chiesa, una scuola, un cinematografo: il villaggio industriale di Crespi d’Adda è un microcosmo senza tempo, riflesso del pensiero illuminato del suo fondatore, Cristoforo Crespi. Dopo i turni nel Cotonificio Crespi, gli operai tornavano nelle loro abitazioni a curare l’orto oppure frequentavano il “dopolavoro”, sede della banda musicale e di altre attività extralavorative. Le donne andavano invece al lavatoio, sorprendentemente dotato di acqua calda. Ogni esigenza trovava una risposta nel Villaggio Crespi, gabbia dorata per alcuni, paesino innovativo per altri.

I visitatori potranno conoscere la storia di un’idea famigliare che dal 1878 ha cercato di rimanere al passo con i tempi. «La nostra amministrazione ha l’onore e la responsabilità di preservare e di promuovere lo spirito di Crespi d’Adda a più persone possibili» spiega Donatella Pirola, Assessora alla Cultura di Capriate San Gervasio. «Le collaborazioni, quelle belle» il suo commento finale, riferito al progetto «che dà ai residenti la possibilità di conoscere le piccole perle che abbiamo fuori casa e che non consideriamo mai».

Dopo il tuffo nella realtà sospesa di Crespi d’Adda, si farà ritorno a Bergamo, probabilmente più consapevoli delle ricchezze che ci circondano.

(Tutte le foto sono di Federica Pirola)

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