Camminare in montagna significa fatica. Ma anche soddisfazione e bellezza. Ad esempio quando la meta sono i suggestivi laghi alpini di Bergamo. Così, dopo aver rotto il ghiaccio con la mia guida alle 5 escursioni in montagna per neofiti e pigri (la trovate qui) e aver affrontato le escursioni 5 passeggiate brevi in montagna con i bambini (ne ha scritto qui Marina Marzulli), oggi il nostro focus montano è sui laghi di altura.
Date un’occhiata ai prossimi 5 suggerimenti e scovate quello che più vi ispira. Li ho provati personalmente aiutandomi con le guide offerte dal portale geografico del CAI Bergamo e le fedeli cartine Kompass. Quindi ne sono certa: avrete pane per i vostri denti e per le vostre gambe.
Gli itinerari proposti non prevedono particolari difficoltà o attrezzature, ma sono perfetti per chi è già un po’ allenato e non si accontenta di pochi metri di dislivello. Per quelli che invece non si sentono ancora pronti per imprese un po’ più impegnative, abbiate fede: abbiamo pensato a una soluzione anche per voi.
Perciò per quest’anno non cambiate, stessa spiaggia stesso… lago alpino.
Valbondione – Rifugio Curò e Lago del Barbellino
Cominciamo a Valbondione: se durante la scorsa guida ci eravamo fermati all’osservatorio di Maslana nei pressi delle Cascate del Serio, oggi ci spingiamo un po’ più su. Ovviamente, stavolta è consigliabile essere più allenati perché il dislivello da affrontare è di circa 1000 metri.
La partenza è in località Beltrame di Valbondione e la via da seguire è il sentiero 305. Dopo un primo tratto nel bosco, si risale lasciando il Serio a valle. Man mano, la strada sterrata si trasforma in una mulattiera piuttosto esposta. Prendete la crema solare dunque, perché le braccia color aragosta e il naso che si spella non sono simpatici. Dopo una salita a zig zag, dovreste incontrare il sentiero 306 e da qui proseguire a nord, lungo una via molto panoramica che in breve vi condurrà al Rifugio Curò.
Nelle giornate di sole, la vista del Lago del Barbellino Artificiale sprigiona tutta la sua bellezza: acque turchesi e paesaggio mozzafiato. Da qui avete diverse possibilità: potete godervi il lago, stendervi a prendere il sole (mi raccomando, non sostate sulla pista di atterraggio per gli elicotteri) oppure provare a estrarre l’Excalibur della Val Seriana. A pochi passi dal rifugio, c’è infatti uno spadone conficcato in una roccia, meta prediletta per foto ricordo.
Gambe permettendo, potete anche decidere di proseguire lungo il sentiero 324, costeggiando il lago sulla destra. Dopo un’altra oretta di cammino per circa 200 metri di dislivello raggiungete la conca del Lago Naturale del Barbellino. Occhio però: considerate che avete anche il ritorno. Non strafate se siete alle prime armi.
Zona: Alta Val Seriana
Partenza: Valbondione
Difficoltà: E
Sentiero: 305
Tempo di andata: 3 ore circa
Tempo di ritorno: 2 ore circa
Dislivello: 1000 metri
Carona – Rifugio Laghi Gemelli
Non siamo ancora partiti e già Carona ci offre un lago: infatti l’inizio del prossimo itinerario comincia proprio sulla sponda sinistra orografica dello specchio d’acqua artificiale del paese. Tra le decine di sentieri che partono da quest’area, uno dei più gettonati è sicuramente quello che conduce ai Laghi Gemelli. Per scoprirne il motivo, seguite il sentiero 211.
Il primo tratto è tutto in ombra, quindi tirate un sospiro di sollievo, ma non troppo: la pendenza non è indifferente, sebbene sia piuttosto regolare. All’incrocio col sentiero 213 per il Rifugio Calvi, mantenete la destra e, poco più avanti, troverete un’altra indicazione a sinistra per il Lago Becco e il Lago Colombo. Se non volete farvi mancare nessuno specchio d’acqua, potete optare per questa via, che però richiede una mezz’ora in più di cammino.
Se invece preferite raggiungere nel minor tempo possibile i Laghi Gemelli proseguite dritti e ben presto vi troverete nei pressi del Lago Marcio. Non fatevi ingannare dal nome poco clemente: in realtà è un gioiellino. Qui finisce l’ombra e il sentiero prosegue in piano costeggiando il lago che ci accompagna a sinistra. Finito il Marcio è la volta del Lago delle Casere, che ci fa l’occhiolino a destra. Una volta passato il ponticello stringete i denti: dopo un altro tratto di salita, ben presto raggiungerete il Rifugio Laghi Gemelli e i rispettivi laghi.
Zona: Alta Valle Brembana
Partenza: Carona
Difficoltà: E
Sentiero: 211
Tempo di andata: 3 ore circa
Tempo di ritorno: 2 ore circa
Dislivello: 900 metri
Carona – Rifugio Calvi e Lago Rotondo
Non cambiamo valle e, anzi, non cambiamo nemmeno punto di partenza.
Ebbene sì: restiamo a Carona. Non per favoritismi, intendiamoci: è che ci sono altri laghetti deliziosi che meritano la nostra attenzione. Questa volta la nostra destinazione è il Rifugio Calvi affacciato sulle acque del Lago Rotondo.
Dopo aver lasciato l’auto nei pressi della centrale elettrica, si sale per un tratto di strada asfaltata prima e lungo una mulattiera poi. Nei pressi di Pagliari, pittoresco conglomerato di casette in pietra, avete due opzioni: procedere sulla strada asfaltata lungo il sentiero 210 oppure virare a destra e continuare sul lato opposto con il sentiero 247. Per l’estate, noi preferiamo la seconda variante: andate a destra, attraversate il Brembo e seguite la via dei boschi. Mantenete il 247 fino alla Baita della Capra, dove ritroviamo il sentiero 210, che seguiamo per il resto del percorso.
Dopo un tratto in salita, vi ritroverete nei pressi del Lago Fregabolgia e alla sua diga. Da questo punto, il sentiero si fa praticamente pianeggiante e vi condurrà ben presto al Rifugio Fratelli Calvi. Circondato da prati verdeggianti e caratterizzato da un panorama alpino splendido, da questo punto si gode una splendida vista sul Lago Rotondo. Sicuramente, il luogo è perfetto per consumare un buon pranzo al sacco.
Per il ritorno potete optare per un giro ad anello, seguendo il 210 che avevamo abbandonato nel primo tratto. Inoltre, se siete appassionati di formaggi è consigliatissima nei mesi estivi è una tappa all’Alpe Mersa.
Zona: Alta Valle Brembana
Partenza: Carona
Difficoltà: E
Sentiero: 210 o 247 (variante estiva)
Tempo di andata: 3 ore circa
Tempo di ritorno: 2 ore circa
Dislivello: 850 metri
Valgoglio – Capanna Lago Nero e Lago d’Aviasco
Siamo di nuovo in Val Seriana, per presentarvi un’escursione che si inserisce in un più ampio giro ad anello che, se eseguito nella sua integrità, permetterebbe di toccare nove diversi laghi in un solo colpo. Visto però che non vogliamo strafare, per oggi ve ne proponiamo solo una tratta che si attesta a un dislivello intorno mille metri e un tempo di percorrenza di 5 ore (andata e ritorno). Certo è che ogni sforzo sarà ripagato da paesaggi impagabili e soddisfazioni immense.
Senza ulteriore indugio, ci dirigiamo a Valgoglio: lasciata l’auto nei pressi della centrale Enel, il sentiero parte poco più su, nei pressi delle frazioni Valenti e Bortolotti a 970 m. Superata la località Bortolotti, la mulattiera prosegue lungo una zona esposta che costeggia la condotta dai laghi, prima di rituffarsi a capofitto nel bosco.
Proseguendo, si incrocia un’altra strada e si sale a sinistra fino a degli edifici Enel. Manteniamo il sentiero che torna a salire fino al Lago Canali e alla Capanna del Lago Nero. Da questa posizione, si nota subito la diga che tradisce la presenza del lago più sopra. In brevissimo si raggiunge il Lago Nero: vi accoglierà una vista a dir poco suggestiva, data dal colore scuro delle acque del bacino che riflettono i picchi circostanti.
Costeggiando lo specchi d’acqua, con un altro tratto di cammino quasi pianeggiante in breve si raggiunge anche il Lago d’Aviasco.
Zona: Alta Val Seriana
Partenza: Valgoglio (fraz. Valenti e Bortolotti)
Difficoltà: E
Sentiero: 268
Tempo di andata: 3 ore circa
Tempo di ritorno: 2 ore circa
Dislivello: 1000 metri
Roncobello – Lago Branchino
Chiudiamo questa guida con una ciliegina sulla torta: se pensate che cinque ore di media per andata e ritorno e 800-1000 metri di dislivello siano troppi per voi vi offriamo un bonus decisamente più semplice e rilassante. Una soluzione adatta anche per chi ha solo mezza giornata a disposizione o chi porta con sé bimbi piccoli.
Certo, il lago che raggiungerete seguendo questa via è più piccolo, ma certamente il paesaggio che vi si aprirà di fronte saprà darvi grandi soddisfazioni.
Il punto di partenza designato è Roncobello, presso le Baite di Mezzeno. Per arrivarci, è necessario transitare sulla strada Capovalle-Mezzeno, che prevede un pedaggio di 2 € (il parchimetro non dà resto, quindi prendete gli spiccioli). Una volta a destinazione, si attraversa il ponticello e si segue il segnavia numero 219, risalendo con regolarità lungo il sentiero. Presto vi troverete nei pressi delle rocce bianche del Corno Branchino, mentre davanti ai vostri occhi si apriranno prati verdeggianti. Una vista arricchita nella bella stagione dalla presenza di fiori e farfalle. Non a caso infatti, questo itinerario insieme ai sentieri 218 e 220 forma il Sentiero delle Farfalle.
Ma bando ai sentimentalismi: è tempo di proseguire. Camminando tra pascoli erbosi dove non è raro veder brucare cavalli, asini e pecorelle, presto si raggiunge il Passo Branchino, affacciato sull’omonimo lago. Una piccola pozza d’acqua incorniciata da declivi verdissimi. Costeggiandola, si arriva in pochi minuti al Rifugio Branchino dove è possibile fermarsi per una pausa ristoratrice.
Zona: Alta Valle Brembana
Partenza: Roncobello (loc. Baite di Mezzeno)
Difficoltà: E
Sentiero: 219
Tempo di andata: 0:50
Tempo di ritorno: 0:40
Dislivello: 230 metri
Le foto sono di Marta Belotti