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Oltre i numeri, il podcast come fenomeno di qualità

Articolo. Ormai anche i più disinteressati devono ricredersi e persino chi si ostina a non averne ascoltato nemmeno uno sa di cosa si parla. I podcast sono uno strumento in grado di farci ridere, di informare, e di raccontare storie senza scadere nei meccanismi della facile risata o del pietismo

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Sempre più persone ascoltano i podcast. Va bene, ma quante sono? In Italia, 14 milioni e mezzo, secondo i dati della ricerca NielsenIQ per Audible relativi all’anno 2021. Di certo un numero considerevole, ma il dato che più spicca è che sia in aumento. Gli appassionati del genere crescono del 4%, il che significa che il podcast non è un fenomeno passeggero.

Durante la pandemia, infatti, si era assistito a un vero e proprio decollo dell’ascolto di podcast, con una domanda ricorrente: «Quando la situazione tornerà normale, le persone si ritroveranno nuovamente nel traffico, al lavoro, in compagnia, si ricorderanno ancora dei podcast con cui hanno passato il tempo di confinamento fra le pareti domestiche?»

La risposta è sì. Il podcast sta entrando nelle abitudini di fruizione delle persone: capita sempre più spesso che così come fra amici o colleghi ci si scambiano consigli su libri o serie tv da vedere, arrivi anche l’indicazione del podcast da ascoltare. Nel frattempo, anche gli attori del fenomeno podcasting sono aumentati: sempre più personaggi del mondo dello spettacolo prestano la loro voce e la loro professionalità ai podcast ed emergono realtà editoriali sempre più strutturate e definite nella loro offerta di intrattenimento. Non a caso sono stati assegnati settimana scorsa anche gli ilpod (Italian – Podcast Awards), i primi Oscar del podcasting, di cui parleremo fra poco.

Chi sono i maggiori fruitori?

Sarebbero i Millennials e i GenZ i maggiori fruitori di podcast in Italia. Il 75% degli intervistati della ricerca nella fascia fra i 18 e 24 anni ha confermato di ascoltarli, così come il 69% degli intervistati tra i 25 e i 34 anni. Questa è la fascia d’età con la più elevata quota dei cosiddetti “heavy users”, ovvero chi ascolta podcast tutti i giorni. Un pubblico giovane che si dedica a quest’attività solo da un anno e mezzo, a riprova del fatto che – in poco tempo – i podcast sono entrati a pieno diritto nelle modalità di intrattenimento preferite.

Gli ascoltatori di podcast sono persone molto connesse, che trascorrono su Internet oltre 4 ore al giorno (69%). Inoltre, due intervistati su cinque ascoltano sia audiolibri che podcast.

Dove e perché si ascoltano

Contrariamente alle previsioni di chi pensa che le voci in trasmissione siano la compagnia ideale per chi viaggia, è in casa che si ascoltano più podcast. Le pareti domestiche sono il luogo prescelto dal 78% degli italiani con un netto distacco rispetto alla macchina (26%) e i mezzi pubblici (19%).

Cosa spinge la gente a premere play e restare all’ascolto per 5, 15, 30 minuti o più? Per il 35% degli ascoltatori è l’attualità, seguita a ruota dalla curiosità verso nuovi contenuti da scoprire (33%) e dal divertimento (28%).

Qualunque sia il motivo che spinge all’ascolto di podcast, per la maggior parte degli italiani rappresentano il modo per mettere meglio a frutto il tempo di cui dispongono. Il 47% dichiara infatti che i podcast sono uno strumento perfetto «per intrattenersi mentre si fanno altre cose».

I più ascoltati

La ricerca si conclude con un’informazione interessante. Quali sono i podcast più ascoltati? Qua la differenza è fra le trasmissioni con maggior successo in termini assoluti e quelle più ascoltate nell’ultimo anno, ovviamente riferendosi ai soli podcast trasmessi su Audible. Qui si scopre che «Listen and learn» del compianto John Peter Sloan, «La Piena» dell’incredibile narratore Matteo Caccia e «Le grandi battaglie della storia» del professor Alessandro Barbero sono i podcast che vantano il maggior numero di ascolti e si aggiudicano il podio dei più amati da sempre.

Nell’ultimo anno, invece, spiccano «Storie brutte sulla scienza» del divulgatore irriverente Barbascura X e «Nero come il sangue» di Picozzi e Lucarelli, a dimostrazione che le storie di crime sono seguite da tantissimi appassionati. Sul podio anche un pezzettino di Bergamo, grazie ad «Astrobio», podcast realizzato da Adrian Fartade e Luca Perri coordinatore scientifico dell’Associazione BergamoScienza.

Gli oscar del podcasting

Pochi giorni fa si è svolta la prima edizione de IlPod, il premio nazionale dedicato al mondo del podcasting. Venti le categorie in gara e altrettanti i giurati che hanno decretato i podcast migliori in circolazione. Il premio più importante quello per il podcast dell’anno che ha assegnato tre ex aequo: «Morning» di Francesco Costa; «Cachemire» di Edoardo Ferrario e Luca Ravenna e «Cose molto umane» di Gianpiero Kesten. Una classifica che rispecchi appieno quanto esplicitato dalla ricerca. Con il podcast infatti ci si informa sulla cronaca quotidiana («Morning»), si ride («Cachemire») e si scoprono curiosità («Cose molto umane»).

«Morning», che per chi non lo sapesse ancora è la rassegna stampa quotidiana de Il Post, ha vinto anche l’ambito Premio del Pubblico assegnato dalla community degli ascoltatori che si è espressa con quasi 50 mila voti in pochissime settimane. «Che un premio venga vinto da un podcast di informazione non è scontato, che questo podcast riceva anche il Premio del Pubblico è ancora più speciale. Sono commosso» ha detto Francesco Costa ritirando il premio.

Costruire passatempi di qualità

Fermandoci a riflettere, forse è questo il dato più interessante. I podcast, infatti, chi più, chi meno, si caratterizzano per la qualità dell’offerta, intesa proprio come «tempo ben speso». Non si può scollegare la crescita degli ascolti con questo aspetto che si discosta da altri tipi di «intrattenimento» come la televisione o la radio. Al momento, infatti sembra che il podcast riesca a differenziarsi proprio perché riesce a far ridere, a informare, a raccontare senza scadere nei meccanismi della facile risata o del pietismo. È certamente presto per dire che non sarà mai oggetto di questi meccanismi ma, per ora, resiste!

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