Diciamolo onestamente. Se fosse il 2020 e noi fossimo dei ricchi imprenditori pronti a investire in una startup e ci venisse proposto di finanziare una nascente piattaforma per la consegna della spesa tramite bikers, probabilmente rideremmo o ci lasceremmo andare a un ampio sbadiglio. Nei mesi in cui persino i negozi di vicinato si sono attrezzati per la consegna a domicilio e la grande distribuzione ha potenziato il suo servizio, il pensiero dell’ennesima applicazione utile solo a portarti la spesa a casa poteva, giustamente, non sembrare una grande idea.
Eppure qualcuno ci ha creduto e ha investito in Gorillas , startup tedesca che oggi, a un anno e mezzo dalla sua nascita, conta 12 mila dipendenti di 148 nazionalità diverse e serve 60 città in tutto il mondo, rifornendosi in 200 magazzini in nove paesi diversi: Germania, Olanda, Belgio, Francia, Regno Unito, Italia, Stati Uniti, Spagna e Danimarca. Per gli appassionati di finanza, sempre nei primi 18 mesi di vita la piattaforma ha chiuso diversi round di finanziamento da milioni di dollari, diventando quello che nel mondo delle start-up si definisce “unicorno”, ovvero una promettente realtà la cui valutazione complessiva supera il miliardo di dollari.
Al di fuori dei meccanismi finanziari, però, l’idea di Gorillas è effettivamente molto semplice, ma vincente e realizza una crasi fra il classico mondo del delivery con i bikers in sella alle loro biciclette e pronti a consegnarti l’ordine nel più breve tempo possibile e l’abitudine crescente di ordinare, oltre alla cena, anche la spesa. La differenza sta nel non legarsi direttamente ad un marchio della grande distribuzione, un punto vendita o una catena di supermercati, ma di appoggiarsi ai produttori o ai magazzini di distribuzione, potendo garantire un’ampia scelta anche nel fresco.
Facciamo un esempio. Se mentre sei indaffarato in casa o sul lavoro ti viene in mente che quella sera potresti fare il polpettone perché ti scadono le uova, con Gorillas puoi ordinare in consegna le patate e gli altri due o tre ingredienti necessari. Il costo della spedizione, infatti, è sempre di 1,80 euro, indipendentemente dalla spesa minima e questo è un vantaggio che le spese online dei supermercati non permettono. Idem se stai impastando i biscotti e ti rendi conto che ti manca un ingrediente… accedi all’app e in pochi minuti risolvi il problema. In Italia, per esempio, il tempo medio di preparazione per il processo “pick and pack” (ovvero imballaggio ed evasione dell’ordine dal magazzino) è di 83 secondi. Davvero veloce.
Collaborare con il territorio
Essenziali per Gorillas sono le partnership con le aziende del territorio che aiutano l’app a garantire i prodotti più freschi e catene di approvvigionamento brevi, sostenendo le comunità locali. Circa il 20% dell’assortimento del negozio online, infatti, è costituito da prodotti locali: birrerie, torrefazioni di caffè, biscottifici e simili. Tra questi ci sono anche marchi difficili da trovare nella grande distribuzione e un’attenzione particolare ai produttori locali.
All’interno dell’applicazione, inoltre, c’è la sezione dedicata alla città di appartenenza. Sotto la voce “I tipici bergamaschi” al momento ci sono focacce e brioches del panificio Tresoldi, ma anche le birre artigianali del birrificio Elav. A Milano si può ordinare la birra del birrificio di Lambrate, mentre a Torino arrivano i prodotti dei pastifici delle Langhe.
La box anti spreco
Trovano posto anche prodotti inusuali come i cibi etnici, quelli vegan e bio e soprattutto, la sezione “Lotta allo spreco”. Ogni lunedì, mercoledì e venerdì, infatti, è possibile acquistare a fine giornata (dalle 23 a mezzanotte) alcune bag con una selezione di prodotti prossimi alla scadenza a un prezzo simbolico e ribassato e riceverli comodamente a casa. E non si tratta solo di pane e focacce, la bag “All food” per esempio prevede due pezzi di carne, 1 pezzo di formaggio, 1 salume, 1 prodotto di panetteria e 1 verdura a 5,99 euro, ma esistono anche la bag vegetariana e quella per la colazione.
Alessandro Colella, general manager di Gorillas Italia spiega: “Da principio incentiviamo i nostri clienti a utilizzare il nostro servizio per acquistare solo ciò di cui hanno bisogno nel breve periodo per un consumo ragionato e più sostenibile. Con questo nuovo servizio ci proponiamo di diminuire lo spreco alimentare che nel nostro Paese ammonta a 85 kg di cibo per famiglia, per un totale di 8,5 miliardi di euro all’anno e arriva principalmente dagli scarti originati nella distribuzione”.
Questione bikers
Il tema non è da sottovalutare, né semplice da spiegare. I problemi di questi lavoratori del nuovo millennio sono ahimè noti e comprendono lo sfruttamento oltre agli evidenti pericoli di circolare per strada ad ogni ora della giornata e con ogni condizione meteorologica.
Il fondatore di Gorillas, è un appassionato di bicicletta e ha deciso fin da subito di impegnarsi anche su questo aspetto. L’azienda dichiara infatti che, a differenza dei classici modelli di business della Gig Economy, ha ideato per i propri bikers un percorso professionale finalizzato alla regolare e diretta assunzione in azienda, cosa che peraltro è diventata da poco obbligatoria per legge in Italia. In più ha sviluppato un percorso di carriera per passare “dalla strada” alle posizioni di magazzino ed ufficio, dichiarando che fino ad oggi sono già stati promossi oltre 400 biker.
Giudizio finale
Pratica, efficiente e studiata meglio di altre applicazioni del delivery, anche se non potrà mai sostituire la comodità del mio fruttivendolo di fiducia che, con pochi metri da casa, mi rifornisce il frigorifero, mi costringe a fare due passi salutari e mi dà anche i consigli per la cena.