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Fotografare con lo smartphone. Cinque consigli (più uno) e qualche corso di fotografia in città

Guida. Prendetevi del tempo per sentire sulla pelle il primo caldo e guardare le fioriture. Solo dopo, eventualmente, prendete lo smartphone e immortalate il momento. Perché le foto siano buone seguite i nostri consigli e, se vi piace, iscrivetevi a uno dei corsi che vi suggeriamo

Lettura 5 min.

Nella galleria del mio smartphone ci sono circa 15mila fotografie. Durante l’ultima gita fuori porta ne ho scattate una trentina - senza considerare quelle mosse, fuori fuoco e in controluce, che sono finite immediatamente nel cestino. Non credo di essere l’unico a soffrire di questa “bulimia” fotografica: da quando abbiamo gli smartphone tra le mani, scattiamo molte più istantanee che in passato

Anche perché fotografare con lo smartphone è semplicissimo, o quantomeno è decisamente più facile che scattare con una macchina professionale. Sia chiaro: la qualità delle reflex resta impareggiabile, soprattutto quando a maneggiarle è un esperto. Ma anche i nostri telefoni si difendono bene… a patto di saperli usare correttamente. Con la bella stagione alle porte, le piante in fiore e le scampagnate in aumento, ecco cinque consigli per migliorare i vostri scatti su smartphone: seguiteli, e le vostre foto faranno un figurone su Instagram!

Seguite la regola dei terzi

Conoscete la regola dei terzi? Si tratta di uno dei consigli pratici più semplici da apprendere e che miglioreranno nettamente i vostri scatti - sia da macchina fotografica che da smartphone, a dir la verità. Immaginate di dividere la vostra immagine (o lo schermo del telefono) con due linee verticali e orizzontali, in modo da ottenere una griglia divisa in nove riquadri di dimensioni uguali tra loro. Tutti gli iPhone e la grandissima maggioranza degli smartphone Android presentano un’opzione per attivare la regola dei terzi nell’app della fotocamera: attivatela!

Dopodiché, guardate attentamente la griglia: di solito, le foto meglio riuscite sono quelle in cui il soggetto principale è posizionato in una delle intersezioni tra le righe verticali e quelle orizzontali o lungo una delle righe. Questa regola vale solo in generale, comunque: non sentitevi vincolati a usarla, perché talvolta i migliori risultati si ottengono quando ci si prende qualche libertà creativa. Se notate delle belle simmetrie, sfruttatele. In caso contrario, con la regola dei terzi è impossibile sbagliare.

Oltre l’autofocus

La fotografia da smartphone è l’esperienza punta-e-scatta per eccellenza. Si toglie il telefono dalla tasca, si inquadra il soggetto e… click! Ad aggiustare gli elementi più tecnici, come l’apertura, l’esposizione e il fuoco, ci pensano algoritmi e Intelligenza Artificiale. E fanno un gran lavoro, nella maggior parte dei casi. Se però volete ottenere dei risultati più ricercati, vi consiglio di prendervi qualche secondo e impostare manualmente il focus sul soggetto della vostra foto, in modo da metterlo in risalto riducendo leggermente la nitidezza di tutto ciò che gli sta attorno.

Spesso, la messa a fuoco manuale richiede giusto un tocco (o una pressione prolungata) sullo schermo, perciò non vi porterà via troppo tempo. Ci sono anche delle modalità che gestiscono il focus per voi: se lo scatto “standard” tende a mettere in risalto l’intera scena, le modalità «Ritratto» e «Macro» si concentrano solo sul soggetto, sfocando molto lo sfondo. Se vi trovate a scattare dei dettagli o dei piccoli oggetti (dei fiori, per esempio), valutate la modalità Macro. La modalità «Ritratto» invece, è perfetta per le foto ravvicinate alle persone e agli animali domestici.

Occhio all’illuminazione

Dopo la messa a fuoco, la luce è l’altro fattore da considerare attentamente quando si scatta una fotografia. Benché lo smartphone gestisca in automatico apertura ed esposizione, ci sono degli errori che nemmeno il miglior algoritmo riuscirà a risolvere. Non posizionatevi mai in controluce (cioè con la sorgente luminosa di fronte alla fotocamera), perché altrimenti il soggetto sarà troppo scuro e il risultato sarà un pasticcio. Questo a meno che non desideriate ottenere degli effetti artistici particolari, come quello che vedete qui sotto.

Attenzione anche agli scatti negli interni poco illuminati e di notte: se potete, valutate l’utilizzo del flash (per foto con soggetti ravvicinati) e della modalità Notturna, ormai presente su qualsiasi smartphone. Non voglio scendere nei dettagli tecnici di come funziona la modalità Notturna: vi basti sapere che dovrete restare fermi per qualche secondo per permettere alla fotocamera di catturare più dettagli e più luce, restituendovi uno scatto di qualità più alta rispetto a quelli standard.

Conoscere il proprio smartphone

Imparate a conoscere il vostro smartphone e le sue fotocamere, soprattutto se avete per le mani un dispositivo di fascia bassa o con qualche anno in più sulle spalle. I telefoni di attuale generazione hanno tra le due e le quattro fotocamere. Una è sempre una grandangolare (o “principale”) ed è quella con cui scatterete il 90% delle foto. La seconda è molto spesso una ultra-grandangolare, oggi utilizzata solo per le panoramiche e le foto di grandi gruppi di persone. La terza e l’eventuale quarta lente sono invece più versatili: i telefoni meno costosi presentano un sensore Macro, adatto alle fotografie nell’omonima modalità.

Quelli di fascia più alta hanno uno o due teleobiettivi. Questi ultimi sono lenti che garantiscono uno zoom ottico variabile (dal 2x al 5x, passando per il 3x): imparate a conoscere quello del vostro smartphone, perché lo zoom ottico non causa la perdita di qualità degli scatti, mentre quello digitale (che arriva fino a 10x, 50x o addirittura 100x nei casi estremi) tende a produrre risultati davvero pessimi.

Due accorgimenti da professionisti

Se siete arrivati fin qui, vi meritate due chicche per soli professionisti. Primo: scattate in modalità High Dynamic Range (HDR). La modalità HDR è ormai diffusa su tutti gli smartphone di fascia media e alta: utilizzandola, potrete migliorare la resa dei colori dei vostri scatti, aumentare il livello di dettaglio delle aree più luminose e di quelle più scure e, in generale, ottenere un risultato più equilibrato. Attenzione, però: le foto in HDR richiedono più tempo, perciò potreste dover restare fermi per qualche secondo. Se state fotografando uno spazio dove c’è una grande differenza tra aree illuminate e buie, vi consiglio di usarla. Secondo, da usare con parsimonia: scattate in alta risoluzione.

La maggior parte degli smartphone di attuale generazione hanno fotocamere da 48, 50 o 200 MP: uno scatto a 50 MP o superiore occupa molto spazio nella memoria del telefono, ma se vi trovate in alcune situazioni particolari (per esempio di fronte a paesaggi ricchi di dettagli) potete sfruttarlo a vostro vantaggio per non perdere nemmeno un briciolo di qualità.

Voglio recuperare uno scatto malriuscito. Che faccio?

Sono sicuro che d’ora in poi seguirete alla lettera questi consigli. Ma cosa fare per recuperare le vecchie foto che non sono state scattate correttamente? La risposta è semplice: sfruttate gli strumenti di modifica e di editing del vostro smartphone, che ormai sono sempre più versatili. I tool tradizionali vi permettono di ritagliare le immagini, di raddrizzarle rispetto alla linea dell’orizzonte (altro consiglio spassionato: mai, ma proprio mai, fare foto storte), di aggiustare la luminosità, la temperatura, i colori e persino il fuoco, in alcuni casi. Poi c’è il grande capitolo dell’Intelligenza Artificiale, che può rivelarsi molto utile in fase di post-produzione per rimuovere soggetti indesiderati finiti per errore negli scatti o addirittura per estendere le vostre foto al di là dei bordi. Avvaletevi di questi strumenti quando necessario, ma attenzione: dei buoni algoritmi, un’IA potente e una dose massiccia di editing non risolvono gli errori più gravi. E, soprattutto, danno un tono artificiale all’immagine.

Smartphone, ma non solo: i corsi di fotografia a Bergamo sono tantissimi e spesso potete parteciparvi con una spesa tutto sommato contenuta. Parte il 12 maggio il corso fotografia base con Andrea Crupi, che alterna nozioni teoriche e pratiche per dare un’infarinatura generale ai neofiti del mondo delle immagini digitali. Il 17 aprile, invece, iniziano le lezioni base di Digital Camera School, con cinque momenti (fino al 16 giugno) alla scoperta di tutti I segreti delle fotocamere reflex. Un terzo corso si terrà tra metà maggio e metà giugno e sarà condotto dal fotografo Massimo «Max» Spinolo, che da più di trent’anni lavora come fotoreporter, con un totale di 50mila e passa immagini pubblicate sui giornali. Per concludere, segnaliamo anche il corso in partenza il 6 maggio e gestito da Corsi Fotografia Bergamo, che alterna momenti in aula a lezioni in esterna: la prima è prevista martedì 6 maggio.

Segnalateci anche altri corsi a [email protected], saremo felici di inserirli nell’agenda di Eppen.

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