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Dietro lo schermo dei «telefonini intelligenti»

Articolo. Dietro agli smartphone e ai tablet si nascondono non solo vantaggi, ma anche mille rischi. Ecco tre consigli pratici per ridurne l’utilizzo, creando un esempio positivo per tutti

Lettura 3 min.

Sono ripartiti a Osio Sotto i «Bibliocorsi», una serie di corsi serali rivolti a tutte le età. I partecipanti scoprono ad ogni lezione come adoperare consapevolmente smartphone e tablet, esplorando le potenzialità dei dispositivi sempre con noi.

Lo smartphone non è solo comunicazione, ma anche informazione e intrattenimento rapido e accessibile. La sua presenza pervasiva offre centinaia di possibilità (videochiamare parenti lontani, trovare online le istruzioni per riparare un elettrodomestico, prenotare un tavolo al ristorante…), ma comporta anche rischi significativi.

Più ci piace, più ne abbiamo bisogno

Sembra un oggetto innocuo, lo smartphone. Eppure, dal 2007 (anno di lancio del primo, famoso, «Melafonino»), i telefonini intelligenti sono entrati sempre di più nella nostra vita. Ma perché lo smartphone ci assorbe per così tante ore? Questi dispositivi sono progettati per tenerci agganciati, offrendoci piccole “ricompense” continue; ogni notifica, ogni «mi piace» sui social media, ogni nuovo messaggio attiva nel cervello un neurotrasmettitore (la dopamina), che ci fa provare un senso di piacere. La stessa sensazione di benessere che ci pervade quando mangiamo una caramella o quando riceviamo un complimento. Poi cosa succede? Vogliamo ripetere l’esperienza.

Il piacere generato dallo smartphone però dura poco, quindi torniamo subito a cercarlo. Più lo usiamo, più il cervello si abitua a questi stimoli e ne vuole sempre di più. Basta davvero poco per abituarsi alle gratificazioni immediate, e questo può renderci meno pazienti e inclini ad annoiarci quando le cose richiedono tempo e impegno. Così, senza che ce ne accorgiamo, passiamo ore davanti allo schermo, ignorando altre attività che potrebbero farci stare bene: una chiacchierata con una persona cara, una passeggiata o un buon libro.

Minimalismo digitale: tre consigli

Lo smartphone è diventato una presenza ingombrante nella quotidianità: a volte lo controlliamo quasi senza rendercene conto, in certa di una nuova notifica. La buona notizia? Ci si può allenare a usare il «telefonino intelligente» in modo mirato, grazie al minimalismo digitale. Non significa eliminare i dispositivi digitali, ma imparare a usarli in modo responsabile, riducendo le distrazioni e il tempo vuoto.

Come puoi iniziare?

1. Creare momenti liberi dallo smartphone

Il cervello ha bisogno di pause dagli stimoli digitali per funzionare meglio. Definisci quindi dei momenti della giornata in cui tenere lo smartphone lontano. Per esempio, a cena, concentrati sul gusto del cibo e sulla conversazione con chi ti sta accanto. Se sei una persona che vive da sola, usa questo momento per ascoltare musica, leggere un giornale cartaceo o guardare fuori dalla finestra senza distrazioni.

2. Disattivare le notifiche superflue

Il motivo per cui controlliamo così spesso lo smartphone è il continuo bombardamento di notifiche, dai social, dai messaggi, da tutte le app installate. Ogni suono o vibrazione attiva nel cervello un «premio di dopamina», spingendoci a reagire immediatamente. Eliminare le notifiche non strettamente necessarie è un modo semplice ma efficace per ridurre la dipendenza dallo schermo. Puoi iniziare disattivando le notifiche dei social media come Facebook, Instagram o TikTok; controllando i nuovi aggiornamenti solo quando entri nella app. Mantieni attive solo le notifiche essenziali (chiamate e messaggi importanti). Avrai meno interruzioni e ridurrai la tentazione di prendere in mano il telefono senza un motivo specifico.

3. Usare il telefono in modo più intenzionale

In molti usiamo lo smartphone in modo automatico, senza pensarci. Il minimalismo digitale ci aiuta a riflettere su questa urgenza, e a invertire la tendenza. Se ti capita di sbloccare il telefono senza un motivo preciso, fermati e chiediti: «Ho davvero bisogno di usarlo adesso?». Con piccoli cambiamenti quotidiani, si può alleggerire la dipendenza da «telefoni intelligenti», migliorare la concentrazione, ridurre lo stress e riscoprire il valore delle interazioni faccia a faccia. Meno tempo davanti a uno schermo significa più tempo per noi stessi e per le persone che amiamo.

I nostri figli ci copiano

In quanto adulti, abbiamo anche un’altra responsabilità mentre usiamo lo smartphone: essere per i più giovani un punto di riferimento per un uso più equilibrato della tecnologia. I bambini osservano attentamente e replicano i comportamenti degli adulti di riferimento: apprendono attraverso l’imitazione. Se siamo costantemente incollati allo schermo, il bambino tenderà a considerare tale comportamento come normale, e a riprodurlo.

In un mondo in cui i giovani soffrono di deprivazione del sonno, deficit di attenzione e dipendenza (fenomeni che possono essere aggravati da un uso eccessivo dello smartphone), è fondamentale che gli adulti forniscano un esempio positivo e stabiliscano regole chiare sull’uso della tecnologia in famiglia. Gli adulti – che siano giovani o ultra sessantenni - hanno la responsabilità condivisa di guidare i giovani verso un uso consapevole della tecnologia, offrendo modelli di comportamento costruttivi.

Nel 2025, gli smartphone e la tecnologia restano un’immensa risorsa, sta a noi allenarci a usarla in modo responsabile ed equilibrato. Per il nostro benessere e per quello delle generazioni che verranno.

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