Qualcuno l’ha definita la prima epidemia al tempo dei social network e in parte è vero. Infatti, anche se non è la prima volta che un virus si propaga in diversi Paesi dall’esistenza di Facebook & Co, la diffusione dell’hashtag #coronavirus non ha paragoni. Prima di tutto per la mole di utenti social connessi e pronti a commentare, ripostare, moltiplicare notizie, ipotesi complottistiche e autorevoli pareri scientifici.
Il pericolo, infatti, è serio ed è stato preso in carico dagli stessi social network che si sono premuniti di avvisare i propri utenti per evitare di far dilagare il panico da tastiera. Il primo ad agire in questo senso è stato TikTok, il social dei giovanissimi, che a metà febbraio ha fatto comparire questo avviso ogni vota che un utente cercava contenuti sul Covid-19: “Durante la creazione, la visualizzazione o l’interazione con contenuti correlati al coronavirus verifica i fatti utilizzando fonti attendibili tra cui l’Organizzazione Mondiale della sanità o fonti del tuo governo locale”.
Con tempi più lunghi, anche Facebook si è mosso, pubblicizzando nelle bacheche un post che, per chi cerca informazioni sul coronavirus, rimanda con un bottone al sito del Ministero della Salute.
Sono provvedimenti questi che non fermano il fiorire di bufale, sempre convincenti ed efficaci – perché gli utenti tendono a non approfondire le notizie, a fermarsi ai titoli e a non riconoscere le foto modificate. Per difendersi dalle fake news e indossare la giusta mascherina dalla diffusione di false notizie sul COVID-19, vi segnaliamo di seguito alcuni autorevoli cacciatori di bufale che, in questi giorni, sono attivi e pronti a stanare errori e false credenze su un tema molto caldo.
Il Post
Fin dalla sua fondazione, nel 2009, la testata online creata da Luca Sofri ha saputo distinguersi per la capacità di approfondimento delle notizie. In molti casi è arrivata a smentire delle bufale, divenendo una valida fonte di consultazione, soprattutto in presenza di temi su cui circolano comunicazioni discordanti. Sul tema specifico Il Post ha creato una newsletter giornaliera a cui chiunque può iscriversi per restare aggiornato senza panico. Link
David Puente
Giornalista di Open e autore del programma “Fake - La fabbrica delle notizie” su Canale Nove, David Puente sta facendo un lavoro extra in questi giorni per spiegare le fake news presenti in rete sul coronavirus e quelle che circolano tramite le chat WhatsApp sostenendo irreali teorie complottistiche. Se pensate di trovarvi di fronte a una bufala potete anche provare a segnalargliela all’indirizzo: [email protected]. Link
Paolo Attivissimo
Altro profilo molto attento a segnalare bufale è quello di Paolo Attivissimo, presente su tutti i social e con un suo blog – Il disinformatico. Paolo Domenico Attivissimo è un giornalista, conduttore radiofonico e traduttore tecnico-scientifico e da anni svolge opera di debunking, ovvero chi svela bufale, errori e false notizie. Una delle cose più utili dei suoi profili, così come per le pagine dei suoi colleghi, è la possibilità di segnalare presunte fake news da verificare, anche se dall’articolo comparso giovedì sul suo blog, sembra che anche su questa pratica il coronavirus abbia fatto toccare il fondo. Link
Cicap
In materia di divulgazione scientifica e relative fake news, il Cicap è un’associazione che, fin dalla sua fondazione, organizza conferenze, eventi e iniziative per divulgare la cultura scientifica e razionale. In occasione dell’inizio dell’emergenza coronavirus sulla pagina Facebook della sezione lombarda pubblica regolarmente post che rispondono a semplici domande sul virus e le cui risposte sono tratte direttamente dalle informazioni del Ministero della Salute. Le domande trattate sono per esempio: “Come si trasmette il nuovo coronavirus?”, “Come si previene?”, “Esistono cure?”. Link
Ministero della Salute e fonti del Governo locale
Come consigliato dagli stessi social network, una delle fonti più autorevoli in materia di coronavirus restano il Ministero della salute e le fonti del Governo locale (Regione Lombardia, Provincia di Bergamo e Comuni). In questi giorni i sindaci della bergamasca sono particolarmente attivi con i propri profili e le pagine istituzionali per rassicurare i concittadini circa le disposizioni adottate, correggere la circolazione di false notizie e rassicurare circa gli interventi in atto nei singoli paesi.
In ultimo, poiché l’emergenza coronavirus, come ci si augura, potrebbe rientrare in tempi non lunghissimi, è bene adottare qualche buona pratica generale sul contrasto alle fake news, perché i virus passano, ma le bufale restano. Perciò, ecco il decalogo per individuarle:
1 - Non fidarti dei titoli: sono spesso sensazionalistici e scritti in maiuscolo per attirare la tua attenzione.
2 - Guarda bene l’url, ossia l’indirizzo del sito: molti siti cambiano solo una parola o una lettera rispetto ai siti autentici.
3 - Fai sempre ricerche sulla fonte e verificane l’attendibilità e la reputazione.
4 - Fai attenzione alla formattazione: se noti qualcosa di strano nell’impaginazione o ci sono parecchi errori di battitura, forse ti trovi su un sito di spam.
5 - Fai attenzione alle foto: cerca online l’originale per verificare se è stata contraffatta o manipolata da mani esperte.
6 - Controlla le date: spesso ci sono discrepanze tra la cronologia dei fatti realmente accaduti e quello che leggi nei siti di bufale online.
7 - Verifica le testimonianze: queste costituiscono infatti una prova di veridicità. Una mancanza di riferimenti chiari alle fonti dell’informazione potrebbe darti la conferma che la notizia è falsa.
8 - Controlla se altre fonti hanno riportato la stessa notizia: se non trovi le stesse informazioni anche su siti autorevoli sei di fronte ad una fake news, in caso contrario forse è vera.
9 - La notizia potrebbe essere uno scherzo: ultimamente sono tanti i siti che si occupano di cronaca satirica per far divertire il pubblico, quindi non lasciarti confondere e leggi bene la notizia per capire se è di carattere umoristico o meno.
10 - Alcune notizie sono intenzionalmente false, quindi non condividerle se hai il minimo dubbio. Il modo migliore per capire se sei di fronte a una fake news è sviluppare un senso critico razionale ed evitare di creare tu stesso disinformazione.