I mmaginate per un momento di poter comprare la terra a colpi di quadrati di 10 metri per 10 . Basta scegliere un punto qualsiasi nel mondo e acquistarlo con tutto ciò che ne consegue, ovvero accettare il prezzo di partenza, investirci e decidere, se conveniente, di rivenderlo secondo le nuove quotazioni maturate.
Ponendo il caso che tutto questo si possa fare, quali sono i vostri 100 metri quadri preferiti? Un faro sperduto ai confini del nord Europa? Un pezzo di spiaggia alle Mauritius, la punta dell’Himalaya o un quadrato di foresta Amazzonica? E se il pensiero che deve guidare la scelta è quello dell’investimento, vale di più la Basilica di San Pietro a Roma, l’antica muraglia cinese o una miniera di diamanti nel cuore dell’Africa?
Questo esercizio di pensiero è alla base della grande scommessa di Earth 2, la nuova piattaforma nata a fine 2020, che ha semplicemente preso il mondo nella sua interezza e l’ha diviso con una griglia fatta di quadrati di 10 metri per lato. Poi li ha messi in vendita innescando un mercato virtuale , fatto però, di soldi e riferimenti reali. Si è partiti da un costo base di 10 centesimi di dollaro a lotto, poi la legge della domanda e dell’offerta ha fatto il resto e ora, su Earth 2 ci sono quadrati di mondo che valgono fino a 100 dollari l’uno. I territori che sono andati a ruba per primi sono quelli all’interno dei confini degli Stati Uniti, ma molto più banalmente… Quanto vale Bergamo?
Certo, anche Bergamo è in vendita perché è semplicemente parte delle oltre 5,1 trilioni di tessere di terra virtuale nel mondo e come tale, compare sulla map Box , la mappa satellitare della piattaforma, simile a Google Earth . Una buona fetta di Città Alta, per esempio, è ora in vendita per 8 mila dollari (le quotazioni mutano continuamente, tendenzialmente al rialzo). Le mura venete, patrimonio UNESCO, se le è accaparrate per la maggior parte qualcuno di nazionalità greca , mentre il Cinema San Marco, anche se è stato chiuso, è ancora disponibile all’acquisto. Un quadrato di Earth 2 a Bergamo costa circa 12.96 dollari, una cifra in linea con il valore del resto d’Italia che, dopo il Vaticano (100 dollari ogni lotto) e gli Stati Uniti (45.89 dollari a lotto), è il terzo Paese più richiesto al mondo dalle migliaia di utenti del gioco.
Cosa è Earth 2
Ufficialmente un gioco, anche se qualcuno lo ha paragonato erroneamente al fenomeno dei Bitcoin . La differenza sostanziale è che il Bitcoin si basa su una blockchain (in sintesi una struttura dati condivisa e “immutabile”) e il denaro viene messo in circolo, mentre gli acquisti su Earth 2 finiscono direttamente sulla piattaforma degli sviluppatori. Perciò, meglio dirlo subito, il rischio che a un certo punto la società che lo ha creato dichiari fallimento o svanisca nel nulla con tutto il guadagno realizzato esiste . Ma la questione non sembra preoccupare più di tanto gli utenti che continuano a investire cifre anche molto considerevoli, nell’ordine delle migliaia di dollari – quando, specifichiamo anche questo, acquistare ad esempio un km quadrato di New York non vi fa diventare davvero proprietari di quello spazio reale, ma solo della sua versione 2 (non a caso il sito si chiama Earth 2).
Più interessante è la narrazione che gli stessi sviluppatori fanno della loro piattaforma. Sul sito infatti si legge: “Se condividi il nostro sogno e la nostra visione, ti invitiamo a partecipare e diventare parte della storia. Acquistando il tuo pezzo di terra virtuale in Earth 2 non solo stai supportando il futuro virtuale del nostro mondo, ma stai anche creando un’incredibile opportunità per te stesso di trarre profitto” . Un testo accattivante che gioca su un desiderio di “virtuale” e di realtà aumentata che non è detto che la piattaforma possa realizzare. Sicuramente un curioso mistero per generazioni cresciute con pellicole come Blade Runner e Matrix.
In ogni caso, il sito dà la possibilità di registrarsi con un account gratuito e curiosare liberamente, scoprendo anche l’identità dei compratori più forti. Non solo curiosi e appassionati di digitale, ma anche società stanno investendo nella piattaforma e questo non fa che accrescerne l’alone di mistero .
Fase 1
Altro escamotage decisamente efficace per attrarre l’attenzione è l’assenza di dichiarazioni circa lo sviluppo del progetto . La compravendita dei terreni, infatti, non è che la prima parte dell’idea. Gli sviluppatori hanno infatti già annunciato che ci saranno delle fasi successive, senza svelare nei dettagli in cosa consisteranno. Le ipotesi che circolano sul web, vanno dalla possibilità di vendere spazi pubblicitari all’interno dei propri territori, così come all’idea che Earth 2 diventi un sofisticato sistema di viaggi virtuali con conseguenti tasse di transito versate ai proprietari del quadrato di mondo che si sceglie di visitare. Altri ancora ipotizzano che le fonti energetiche avranno un ruolo fondamentale nelle prossime fasi, ma la realtà è che ogni congettura potrebbe essere smentita senza complimenti.
Come si acquista e come si guadagna
Per procedere all’acquisto di lotti su Earth 2 occorre avere un credito. La piattaforma permette di comprare crediti nel gioco con soldi reali. Ottenuto il credito l’operazione è semplice, basta scegliere un punto nel mondo, controllare la sua quotazione e, se lo si desidera, procedere all’acquisto. Da quel momento si diventa proprietari terrieri e si può controllare l’andamento della quotazione dei propri possedimenti. In questo periodo Earth 2 è in crescita costante ed è molto semplice investire e vedere subito aumentare il valore del proprio lotto.
Più complessa è la vendita, perché non è possibile rivendere i terreni alla piattaforma, ma occorre trovare un altro utente interessato nel marketplace virtuale . Se la compravendita va a buon fine e l’investimento soddisfa l’utente, esiste una procedura per riconvertire i crediti del gioco, espressi in E$ (i dollari di Earth 2), in moneta corrente secondo un cambio 1:1 con il dollaro americano. Ma questo processo pare essere più complesso rispetto all’acquisto di credito e, proprio il meccanismo che permette di incassare i guadagni ottenuti dalla piattaforma è ancora oggetto di critiche da parte di chi sta osservando l’evolversi del progetto.
Chi lo ha creato?
Il fondatore e Ceo di Earth2 è Shane Isaac , che sul sito è descritto come sviluppatore e dirigente con un’esperienza ventennale, anche se il suo profilo Linkedin cita solo, tra le esperienze pregresse, la direzione del social media XYZ. Oltre a Isaac ci sono sette sviluppatori: i tedeschi Wolfgang Walk e Ralf C Adam, l’austriaco Nathaniel Doldersum, lo spagnolo Ferran Galvan, il macedone Stojce Slavkovski e gli australiani Steve Bennett e Samuel Dale. Alla squadra si affiancano anche tre consulenti, il sud coreano Dillon Seo, e gli australiani David Novakovic e Sebastiaan Fehr. Tutti i profili sono ampiamente consultabili sul sito Earth 2, ma di fatto forniscono poche indicazioni sul progetto e le sue possibili fasi di sviluppo.
Reale o virtuale?
La piattaforma gioca su questo confine, sottile in ogni senso. In concreto nessuno può realmente mettere in vendita il mondo a lotti da 100 metri quadrati, ma è altrettanto vero che nessuno vieta di farlo nell’emisfero virtuale di internet. Allo stesso modo chi scommette sul futuro roseo della piattaforma investendoci denaro sonante segue una sua libera interpretazione piuttosto che una concreta prospettiva illustrata dagli sviluppatori. Nei fatti Earth 2 potrebbe essere tutto o niente, un gioco simile a Second Life o un sito di compravendite che esaurisce la sua azione nello spazio di una mappa satellitare, lasciando che siano le persone ad arricchirlo di significato e motivazioni. Certo è che il suo essere diventato un “fenomeno” del web, anche grazie a una buona strategia di marketing, lo rende interessante a chi è incuriosito dalle potenzialità che il mondo virtuale può esprimere. Nei fatti questo luogo fatto di pixel che assomigliano alla Terra, vive e si anima di una passione palpabile, sia che lo si interpreti come un investimento concreto, sia che lo si giudichi una sciocchezza da internauti. In questa libertà di pensiero e di azione risiede forse l’aspetto più interessante, perché il fatto stesso di dividere il mondo in quadrati da comprare sta alimentando la domanda: “E tu, quale compreresti?”.