93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

Una bracciata oltre i confini della corsia. Michele Pezzoli e il nuoto di fondo

Articolo. Il nuoto di fondo, detto anche nuoto in acque libere, è una disciplina tanto semplice quanto arcaica. Ce la racconta Michele Pezzoli, sedicenne di Gandino che lo scorso settembre ha conquistato una medaglia d’argento nella 5 chilometri dei Campionati Europei Juniores a Corfù

Lettura 3 min.
Michele Pezzoli

Nuotare è qualcosa che è insito nell’essere umano, un’azione così scontata che siamo abituati a compierla ben prima di nascere. È una predilezione che ci porta a essere sodali con il mondo acquatico e che ha permesso all’uomo di andare oltre i propri limiti geografici, solcando i mari, a volte anche solo con l’ausilio di gambe e braccia.

Il nuoto in vasca a cui siamo oggi abituati è quindi soltanto un’evoluzione moderna di un’attività ben più antica, che ha visto l’umanità imparare a conoscere l’acqua attraverso l’ausilio di distese ben più ampie come mari, fiumi o laghi; bacini dove non ci sono corsie da rispettare o cordoli a cui appoggiarsi, ma uno spazio a tratti infinito da amare ed esplorare. Se si pensa anche solo alle prime gare di nuoto, l’ambientazione tipica era quella di “piscine” ricavate proprio da quanto “Madre Natura” ci ha concesso.

Nonostante la modernità abbia preso il sopravvento e le strutture al coperto abbiano acquistato il predominio sugli sport natatori, quelle prove che hanno caratterizzato i primi Giochi Olimpici sono rimaste attive e oggi rientrano nella categoria nota come nuoto di fondo o nuoto in acque libere. Una disciplina tanto semplice quanto arcaica, ma che incuriosisce decine di ragazzi come Michele Pezzoli, giovane nuotatore proveniente dalla Val Seriana.

Capace di conquistare la medaglia d’argento nella 5 chilometri dei Campionati Europei Juniores andati in scena a Corfù nel settembre 2023, il sedicenne di Gandino ha trovato la propria strada lontano dalle sue montagne grazie anche al papà Ezio che lo ha avvicinato a questo sport: «Ho iniziato con il nuoto in vasca da piccolissimo, visto che mio padre fa l’allenatore. Ho seguito questo percorso prima che un paio d’anni fa emergesse l’opportunità di provare il nuoto di fondo. Vista la mia propensione alle gare più lunghe abbiamo deciso di provarci – racconta Michele – È andata subito bene e così abbiamo proseguito. Ora mi allena direttamente papà e devo dire la sfera famigliare e quella agonistica riescono a convivere tranquillamente».

La difficoltà che maggiormente deve incontrare Michele non è tanto lo sforzo fisico, ma la posizione geografica che, a dispetto di molti suoi colleghi, lo penalizza. L’impossibilità di avere vicino un bacino naturale dove allenarsi regolarmente potrebbe rappresentare una mancanza, tuttavia la passione e la voglia di portare avanti un sogno gli consentono di andare oltre e raggiungere anche vette importanti come la doppia medaglia alla Mediterranean Open Water Swimming Cup ottenuta nel 2023 a Cipro.

«Ovviamente servirebbe fare più uscite in acque libere, quindi in mare o in lago, però non avendone la possibilità dobbiamo accontentarci di allenarci in piscina. Non avendo spazi enormi, qui a Rovetta dobbiamo organizzarci sulla base delle esigenze di tutti, fra chi ha bisogno di lavorare sulle distanze più brevi e chi su quelle più lunghe – sottolinea l’atleta della Blu SSDNormalmente mi alleno sei volte a settimana una volta al giorno e, in alcuni periodi dell’anno, anche due volte, motivo per cui è necessario farlo prima di andare a scuola».

Gli studi non rappresentano però un problema per il giovane orobico che ha saputo gestire tutti gli aspetti che caratterizzano la vita di un ragazzo, complice anche il sostegno degli insegnanti dell’ Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Valle Seriana” dove frequenta il liceo scientifico: «Fortunatamente ho un piano dedicato agli atleti-studenti, previsto dalla Federazione se si rientra in alcune graduatorie. Ciò mi dà la possibilità di avere interrogazioni concordate e verifiche programmate, tuttavia quello che conta maggiormente è che i professori mi hanno sempre dato quello che potevo avere, aiutandomi senza ostacolarmi mai nel mio percorso».

Proprio quel sostegno diventa fondamentale, soprattutto quando si scende in acqua ed è necessario affrontare una serie di imprevisti, come le onde che possono interrompere la propria azione oppure le meduse che rischiano di lasciare il segno sulla prestazione degli atleti. Per Michele si tratta però pur sempre di eventualità a cui non è importante pensare quando si è in gara, dove l’attenzione va rivolta tutta a quanto succede al proprio fianco.

«Chiaramente cambia la modalità di nuotare rispetto a quando si è in vasca. In caso di necessità abbiamo sempre l’assistenza al nostro fianco così come gli allenatori con il rifornimento, applicabile nelle gare da 7,5 o 10 chilometri. In quel caso, con l’ausilio di un bastone, ci passano un bicchiere contenente bevande per reidratarci, un metodo che non viene applicato nella 5 chilometri vista la sua durata di circa un’ora – spiega Pezzoli – Nel nuoto di fondo non conta tanto quanto vai veloce, quanto piuttosto quello che ti circonda e cosa sta accadendo in acqua. In base a quello puoi valutare quale strategia proporre e decidere se seguire o meno il gruppo in cui ti trovi. Il problema più grosso è capire in che posizione sei e a volte non basta guardarsi attorno quando respiri. Gli allenatori sono in alto per osservare la gara e per questo motivo non possono darci un supporto di quel tipo. Per questo quando gareggiamo siamo praticamente soli».

Michele ora si prepara a un’estate piena di impegni, senza montarsi la testa e soprattutto portando avanti uno sport che incarna innanzitutto una passione, prima di ogni aspetto agonistico. Una disciplina che gli ha consentito di vestire la cuffia della Nazionale e rappresentare il proprio paese fuori dai confini: «Rappresentare l’Italia è stata una cosa che capita poche volte, anche perché non gareggi in quel caso solo per te stesso o per la tua squadra, ma per un paese intero e a livello europeo. I prossimi obiettivi sono i Campionati Italiani in nuoto in vasca al Foro Italico a inizio agosto e poi la Coppa Comen, anche se le convocazioni non sono ancora emerse per cui non so ancora se la farò. Chiaramente mi piacerebbe diventare un nuotatore di fondo a livello professionale, ma ad ora non è quello che penso».

Approfondimenti