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Cinque atleti dell’ASD Tamburello Grassobbio protagonisti a Rimini: un ultimo posto che vale una vittoria

Articolo. Fabio Diasparra, Ilaria Testa, Annalisa Emiliani, Michel Traversi e Matteo Poli hanno partecipato ai Campionati Italiani di tambeach, una specialità curiosa che si rifà al tradizionale tamburello ma con l’adrenalina degli sport da spiaggia

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Prendete un weekend di mare in Riviera Romagnola e, invece di trascorrerlo sotto l’ombrellone ad abbronzarvi, pensate di trascorrerlo affrontando una competizione sportiva sulla sabbia bollente. Il sudore che scende dalla testa, le gambe affaticate, la tensione per il risultato senza poter fare un salto in mare per rinfrescarsi. Chi vorrebbe trascorrere parte delle proprie vacanze così?

È il caso dei ragazzi dell’ASD Tamburello Grassobbio che nell’ultimo weekend di agosto si sono cimentati nei Campionati Italiani di tambeach , una specialità particolarmente curiosa che si rifà al tradizionale tamburello mettendo però assieme l’adrenalina legata agli sport da spiaggia. Una rassegna innovativa, che ha visto la formazione orobica portare il proprio know-how sulle spiagge di Rimini partendo dalla base raccolta in palestra e sui campi di cemento nel corso della stagione.

Per Fabio Diasparra, Ilaria Testa, Annalisa Emiliani, Michel Traversi e Matteo Poli si è tratta di un’esperienza che esula dagli allenamenti quotidiani e che li ha portati, solo negli ultimi mesi negli scorsi mesi a prepararsi su una superficie del tutto nuova, la sabbia. Più difficile, ma di certo propedeutica al ritorno in campo per la stagione indoor con una marcia in più. Una sfida con sé stessi oltre che con squadre a tratti più avvezze al mondo estivo come Tamburello Padova, Palabeach Catania, Roma Tamburello MMXX e Tamburello Castell’Alfero che hanno preso parte alla competizione.

«L’idea è nata per provare a divertirci, cercando qualcosa di diverso. Ci siamo riusciti nonostante non siano stati i migliori. Anche se che abbiamo perso tutte le sfide, abbiamo trascorso un bel fine settimana – spiega Gerolamo Testa, allenatore della squadra È il primo anno che affrontiamo questo campionato e per partecipare ci siamo allenati presso un bar di Grassobbio che proprio nel 2024 ha inaugurato un campo per paddle, tambeach, calcio a 5 e 7. Ci siamo preparati da giugno fino a inizio agosto, tuttavia non pensavamo fosse così complicato. Le altre squadre si erano preparate più di noi visto che, per esempio, Catania e Padova competono solo nel tambeach, mentre noi svolgiamo anche la stagione outdoor e indoor».

Le difficoltà per l’appunto non sono mancate visto che giocare su un terreno così particolare come la sabbia impone l’utilizzo di un assetto ad hoc oltre ad una grande esperienza. Battere o rispondere su una distesa di granelli infuocati può abbassare la guardia o diminuire la precisione del tiro, avvantaggiando di fatto gli avversari, più scaltri a leggere le insidie che un piccolo avvallamento o la stessa posizione del piede sulla sabbia può creare.

«Innanzitutto i movimenti sono più rallentati, inoltre noi utilizzato tamburelli tradizionali, diversi da quelli che hanno presentato i nostri sfidanti - sottolinea Testa -. La pelle più tirata non ci ha favorito visto che, non appena lanciavamo la palla un pochino più forte, rischiavamo di tirare fuori dal campo. I tamburelli degli altri sono di pelle di cavallo, hanno un suono diverso e al tempo stesso la pallina viene rallentata alla battuta».

A rendere ancora più complessa la situazione ci hanno pensato le dimensioni del campo, decisamente più ridotte rispetto a quello tradizionale e per questo motivo difficili da interpretare per chi non è abituato a giocarci. «Il campo – prosegue Testa - misura 8 metri x 8, si gioca al meglio dei tre set, vince il set chi arriva prima a dodici punti, però se si arriva all’undici pari si va allo scarto di due a oltranza finché ciò non accade. Ogni squadra ha a disposizione tre battute consecutive prima di passare agli avversari e tutti i giocatori della squadra sono chiamati a battere. C’è il doppio misto, il doppio femminile e maschile e singolare maschile che ha una larghezza più ridotta, attorno ai 6 metri».

L’esperienza dei ragazzi guidati da Gerolamo Testa si è dunque fermata alle qualificazioni con Ilaria Testa e Annalisa Emiliani, che hanno fatto più strada giungendo alle semifinali del doppio femminile e perdendo entrambi i match per 2-0 contro Giuliana Cinnirella e Angela Scifo del Palabeach Catania e Roberta Sommaggio e Alice Vergazzini del Tamburello Padova, guadagnando però il terzo posto assoluto.

Si è fermata invece nella fase interregionale l’avventura nel doppio maschile per Matteo Poli e Fabio Diasparra che sono stati sconfitti per 2-0 dai padovani Emanuele Di Bella e Franco Zitti; una sorte che è capitata anche a Michael Traversi e Annalisa Emiliani dove si sono dovuti fermare per 2-1 con il tandem veneto. Traversi ha dovuto inoltre fermarsi anche nel singolare maschile dove hanno avuto la meglio i più esperti Paolo Pometto del Tamburello Castell’Alfero e Iacopo Russo del Tamburello Padova.

A far man bassa delle finali in programma è stato il Palabeach Catania che ha conquistato tutti e quattro gli scudetti a disposizione dimostrando la netta superiorità contro realtà in crescita come lo stesso Tamburello Grassobbio. Nel doppio maschile il titolo è andato ad Alessandro Marletta e Arturo Adriano Richetti, nel doppio femminile a Giuliana Cinnirella e Angela Scifo, nel doppio misto a Alessandro Marletta e Angela Scifo e nel singolare maschile a Federico Strano.

Per i ragazzi del Tamburello Grassobbio i risultati contano fino a un certo punto perché ciò che è più importante è l’esperienza vissuta tanto da pensare già al futuro. «Possiamo dire – conclude Testa - che è stata approvata come esperienza. Fra settembre e ottobre inizierà il campionato di Serie A indoor e noi saremo presenti, però se fra i vari impegni il prossimo anno ci sarà la possibilità di affrontare il tambeach, ci torneremo».

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