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«Non chiamatelo patchwork»: parlano gli esperti di «Creattiva»

Articolo. La grande fiera di Via Lunga è un punto di riferimento per tanti settori dell’handmade, con approfondimenti specifici che sanno soddisfare le hobbiste e gli hobbisti più esigenti. Abbiamo parlato con chi si occupa del cucito, di arte e di quilt

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Una grande manifestazione capace di attrarre 200 espositori e migliaia di creative e creativi, ma anche di approfondire aree tematiche specifiche, diventando un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di specifici settori dell’handmade. «Creattiva» torna da giovedì 2 a domenica 5 marzo alla Fiera di Bergamo. Sarà la 27esima edizione della fiera diventata irrinunciabile per tanti hobbisti che si mettono in viaggio con ogni mezzo da tutta Italia e in parte anche dall’estero per raggiungere il capoluogo orobico.

Tra le centinaia di stand allestiti sui 15mila metri quadrati al coperto dedicati alla manifestazione, si trova davvero di tutto per creare con le proprie mani dei prodotti unici e originali. Dal ricamo al patchwork, dai lavori d’ago alla bigiotteria, dalla cucina creativa alle lavorazioni con il feltro, passando per trompe-l’œil , stencil, stamping, soft glass, pittura, decorazione ceramica, candele, arredo country. E ancora, saponi, giochi, miniature, bambole, didattica per l’infanzia, composizioni floreali, con focus su alcuni temi particolari.

«Quiltmart»: l’antica (e romantica) tradizione di assemblare tessuti diversi

Per i profani è il patchwork, ma in realtà, come ci spiega Maria Enrica Crosio, che gestisce l’area dedicata: «Il patchwork è la tecnica di assemblaggio di tanti tessuti. Il prodotto finale, tipicamente la coperta, è il quilt. Il nome viene dal verbo “to quilt”, “trapuntare”, mentre “mart” è un modo americano per definire la fiera».

Se ne deduce che «Creattiva» è anche la fiera delle quilter , come vengono chiamate le appassionate (ma c’è anche qualche uomo) a questa tecnica. «Quiltmart» è una fiera mercato organizzata da TTS Quilt Fabrics, azienda di Genova che distribuisce tessuti americani, e realizzata in collaborazione con «Bergamo Creattiva». Nell’Area Patchwork, collocata nel padiglione A, si possono trovare numerosi stand di aziende del settore con un vasto assortimento di tessuti per il patchwork, accessori, imbottiture, libri, schemi e tutto il necessario per questo hobby.

Le coperte vengono realizzate e composte in tre strati: quello con le pezze colorate, l’imbottitura e il retro, trapuntati per metterli insieme. «Le quilter sono appassionate esigenti e con molte competenze e amano trovare nello stesso posto tutto quello che a loro piace. Per questo, per la seconda volta, abbiamo deciso di venire a Bergamo» spiega Maria Enrica Crosio.

Come si intuisce dai termini usati, questo hobby è di origine nordeuropea e americana: «Il commercio di tessuti è uno dei più antichi, il fatto di utilizzare pezzi di tessuto avanzati o derivati da capi di abbigliamento è molto diffuso in tutto il mondo. In Nordeuropa, questa attività era svolta collettivamente, in special modo per realizzare la dote delle giovani spose. Negli Stati Uniti, le ragazze maritate con i primi pionieri trasportavano nel loro baule queste coperte degli affetti, dove ciascun componente della famiglia realizzava dei pezzi, spesso con dediche ricamate». Una tradizione romantica, che rivive oggi nelle mani tante appassionate.

«Master Stitch»: la felicità di indossare ciò che si realizza

A «Creattiva» non può mancare un’area dedicata al mondo del cucito, che offre l’opportunità di imparare nuove tecniche o migliorare quelle che già si conoscono, partecipando alle attività gratuite organizzate presso lo spazio corsi (padiglione B). I corsi hanno una durata di circa due ore. Spiega Debora Secchi, responsabile dell’area corsi «Master Stitch»: «I modelli sono semplificati il più possibile, ma i partecipanti devono avere un po’ di pratica con la macchina da cucire e la tagliacuci».

Questi i corsi: «Confezionamento di una maglia», progetto di maglia con manica a chimono e scollo a giro; «Confezionamento di un vestito», progetto di abito “a sacco” nel quale si utilizzeranno le tre macchine (per cucire, tagliacuci e copertura), «Confezionamento di un pareo & turbante», progetto in unica taglia dove si accoppieranno tessuto di cotone e tessuto di spugna – si richiede minima conoscenza dell’uso della macchina per cucire.

Tutti possono avvicinarsi al mondo del cucito, ma per imparare a farlo bene è necessario recuperare la pratica artigianale. Debora Secchi, da Velletri, cuce da quando aveva undici anni e ha sempre lavorato con abiti da sposa e cerimonia. Da sette anni collabora con Juki, l’azienda di macchine da cucire: «Dopo il lockdown ho visto un ritorno al cucito» spiega.

«Creattiva Academy»: mettersi alla prova con i colori

A «Creattiva» anche un’area dedicata al mondo del disegno e della pittura, che offre l’opportunità di imparare nuove tecniche o migliorare quelle che già si conoscono, partecipando alle attività gratuite organizzate presso lo spazio corsi (padiglione A). I corsi durano circa un’ora e mezza e insegnano le tecniche base. I posti disponibili sono limitati: per consentire al maggior numero di persone di frequentare i corsi, ogni visitatore può iscriversi ad una sola attività.

I docenti sono la progettista, pittrice, e decoratrice Raffaella Barbieri, diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, e Tommaso Bottalico, che si dedica da diversi anni alla pittura facilitata, un metodo proveniente dagli Stati Uniti che permette a chiunque di poter imparare a dipingere in poco tempo e con ottimi risultati. «Il pubblico di “Creattiva” è più legato al craft. La pittura e il disegno sono temi un po’ diversi, ma che suscitano interesse» spiega Tommaso Bottalico, per la seconda volta a «Creattiva».

Questo il programma dei corsi: «Chiaroscuro», corso di disegno per creare volumi, luci e ombre con le matite colorate disegnando un’arancia tutta da mangiare; «Ghirlanda di primavera», acquerello creativo con i colori primari dipingendo una ghirlanda fresca e primaverile; «Paesaggio invernale», basi della pittura acrilica creando uno sfondo sfumato ed un paesaggio invernale in controluce; «Colorazione effetto acquerello», per creare semplici sfumature utilizzando i pennarelli a base d’acqua e lo speciale strumento Blender.

«Sono corsi semplificati a livello principiante, offriamo un’introduzione a queste tecniche» spiega Bottalico. Ogni corso porterà alla realizzazione di un manufatto, particolarmente interessante è la possibilità di realizzare tavole e disegni che poi si possono portare a casa.

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