La ID.4 non era ancora arrivata in concessionaria che quattro super appassionati dell’elettrico Volkswagen l’avevano acquistata. L’elettrico è così: cambia il modo di approcciarsi alla guida, e una volta provato è difficile tornare indietro. “Alcune statistiche di OnePoll a livello nord europeo sul percepito della mobilità a zero emissioni dicono che il 77% di coloro che hanno acquistato elettrico ne apprezzano la guida più fluida e rilassante in rapporto ad un veicolo con motore endotermico, mentre il 97% ha dichiarato che il passaggio alla mobilità elettrica ha risposto alle proprie aspettative o è stato più semplice del previsto. Anche riguardo l’autonomia la ricerca parla di un 70% dei conducenti delle auto elettrice ha ammesso che l’autonomia del proprio veicolo EV ha superato le aspettative che precedevano la fase di acquisto”, racconta Giuseppe Sermisoni, Brand Manager Volkswagen Bonaldi.
Il SUV che non inquina
Volkswagen ID.4 segna l’inizio del lancio globale della piattaforma MEB (Acronimo di Piattaforma di elettrificazione modulare in tedesco), costruita appositamente per i veicoli elettrici. Spiega Sermisoni: “Entro il 2029, l’intero Gruppo prevede di costruire circa 20 milioni di veicoli elettrici basati solo sul MEB. I primi modelli come ID.3 e ID.4 stanno già arrivando gradualmente sul mercato”.
Ora sembra un impegno importante, dati i numeri ancora limitati delle auto elettriche sulle nostre strade. Ma il mercato è in costante crescita anche in virtù dei rigorosi limiti sulle emissioni di CO2 stabiliti dall’Unione Europea. La ID.4 riunisce due importanti obiettivi in uno, come sintetizza Sermisoni: “Da un lato la campagna Volkswagen ‘Way To Zero’ per ridurre la CO2 rispettando gli accordi di Parigi sul clima, dall’altro l’offensiva SUV del marchio, entrambe combinate in un unico veicolo”.
Un Suv ad emissioni di CO2 neutre, quindi, ma che sa accontentare le richieste dei clienti che scelgono questo tipo di auto: “Guida ottimale, sicurezza e comfort. Le quote di mercato sono in costante aumento, con i modelli compatti in particolare in forte espansione. L’ID.4 è il nostro primo SUV elettrico e si rivolge chiaramente ad un mercato dinamico e preparato su tecnologia, novità e cambiamento. Offre spazio, flessibilità e tutti i vantaggi che i clienti apprezzano nei SUV”.
Rondò Bonaldi
Le prime ID.4 acquistate a Bergamo sono state consegnate nello showroom Volkswagen Bonaldi di via V° Alpini con l’accoglienza delle grandi occasioni. “Una vettura destinata ad avere grande successo – ha dichiarato Gianmaria Berziga, Direttore Generale Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia –: sostenibile, digitale, dal design ultra moderno e con un’autonomia destinata a fare la differenza. I clienti che oggi ritirano la loro ID.4 ricevono un’auto fabbricata con un bilancio di CO2 neutro”.
L’elettrificazione è la next big thing per la concessionaria Bonaldi. Ma l’attitudine a scommettere sul futuro viene da lontano. Basti pensare a dove sorge la sede storica di Bonaldi: negli anni Sessanta era un terreno di campagna dalle parti di Redona, ora lo chiamano il “rondò Bonaldi” ed è uno degli snodi nevralgici della città.
La concessionaria, realizzata dal giovane architetto Sergio Invernizzi, è una struttura talmente avanzata per gli standard dell’epoca che, in diverse occasioni, vennero a visitarla addirittura da Wolfsburg, la sede della Volkswagen. Una grande vetrina, diventata una vera e propria porta urbana sul versante est, che all’epoca fu un azzardo perché molti bergamaschi non si capacitavano della scelta di Bonaldi di spostarsi dalla centralissima via Maj per andare “fuori città”.
la sede era stata concepita per comprendere tutti i servizi utili all’automobilista, dall’officina al gommista all’impianto centralizzato per la distribuzione dell’olio (a quel tempo in dotazione solo in qualche officina in Germania), con il risultato di farne la più moderna d’Italia. Una scommessa vinta, perché Bonaldi aveva intuito le potenzialità della provincia, anch’essa attratta dalla modernità dell’automobile. E ora quelle storiche mura racchiudono un cuore diventato sempre più smart, elettrico e digitale.
Punta di diamante
Negli anni Sessanta era il Maggiolino il grande oggetto del desiderio. Avverrà lo stesso per le elettriche? “Oggi che il futuro dell’elettrico è certo, mi sento orgoglioso di presentare quella che ritengo essere la punta di diamante dell’elettrico di casa Volkswagen, ID.4 è bella da vedere ed è bella da guidare – spiega Sermisoni – Con ID.4, stiamo trasformando la mobilità elettrica da ‘nicchia’ a qualcosa creato per tutti”.
Punti di forza sono il design ultra moderno e dal look estremamente vigoroso passando per i fari interattivi IQ Light LED Matrix che si regolano in modo intelligente in base alla situazione stradale. “Sono davvero affascinanti questi fari che si accendono come un sipario e la cui intensità diminuisce o aumenta seconda nel caso si incroci una vettura o se c’è la necessità di illuminare particolarmente il bordo strada”, commenta Sermisoni.
Gli interni sono molto spaziosi e nella plancia anteriore troviamo un display touch fino a 12’’. Si può “dialogare” con l’auto tramite il comando vocale, che riconosce le espressioni del linguaggio quotidiano. L’head-up display con la realtà aumentata proietta le informazioni necessarie, ad esempio quelle del navigatore, nel campo visivo del guidatore. ID.4 quindi, consente una connettività completa grazie ai sistemi di comando avanzato. Massima priorità è data anche alla sicurezza attraverso le più avanzate tecnologie di assistenza alla guida.
Il guidatore ecologico
ID.4 eroga 150kW (204CV) e la sua batteria consente un’autonomia di circa 500km. Abbastanza per non farsi venire “l’ansia da ricarica”. Perché non è vero che con l’elettrico ci si muove poco: “Già nel 2014 un cliente che acquistò la Golf elettrica mi raccontava di come facesse 100.000 km all’anno”, racconta Sermisoni.
Per colmare il gap che l’Italia sconta rispetto al Nord Europa riguardo alla rete di ricarica pubblica, Volkswagen partecipa alla realizzazione di Ionity, una rete europea di stazioni di ricarica ultraveloci, che consentono di ricaricare l’80% della batteria in 20 o 30 minuti. A corredo della ID.4, Volkswagen fornisce anche tessere – chiamate Wecharge – per accedere alle colonnine di ricarica, che coprono l’80% dei fornitori su mercato e con costi di ricarica definiti.
Con la guida elettrica c’è un cambiamento antropologico: si passa dal guidatore sportivo al guidatore ecologico, che preferisce una guida fluida e lascia scorrere la velocità giocando con la macchina per risparmiare energia, ma gustando all’occorrenza l’accelerazione bruciante che l’elettrico garantisce.
Anche la manutenzione cambia radicalmente: non essendoci il motore tradizionale, si riduce del 50% rispetto a un’auto endotermica. La manutenzione, offerta dai pochi service specializzati come Bonaldi, si compone di una checklist di una cinquantina di controlli, che garantiscono un’ottima funzionalità dell’auto nel tempo.