93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

«MoUp», la moda sostenibile ha un’anima bergamasca

Articolo. Ha inizio questo venerdì «Model Update», una serie di eventi organizzati dall’associazione La Terza Piuma dedicati alla diffusione di un modello di moda sostenibile sotto tutti i punti di vista – sociale, ambientale, economico – che è possibile anche a Bergamo

Lettura 4 min.
(Laura Lucafò © 2023, dal sito laterzapiuma.it)

La moda sostenibile arriva anche a Bergamo: organizzato dall’associazione La Terza Piuma, inizia venerdì 17 novembre la terza edizione di «MoUp – Model Update», un festival corredato di iniziative dedicate alla moda sostenibile e a tutto ciò che la circonda. Nuove iniziative e nuovi partner per un viaggio nella bergamasca alla scoperta di luoghi e realtà legate a un mondo ancora poco conosciuto, specialmente nelle nostre zone.

Quello del 2023 è un programma di dieci giorni, durante i quali il settore dell’abbigliamento e quello della moda saranno esplorati alla ricerca di curiosità sulla produzione, sui luoghi, sulle possibilità offerte da una produzione a basso impatto ambientale. Anche per quest’anno sono confermati i riconoscimenti di Regione Lombardia, Provincia di Bergamo e Comune di Bergamo, che patrocinano l’evento.

«È importante creare una nuova e rivoluzionaria cultura della moda, che sia attenta all’ambiente tanto quanto al nuovo trend di stagione» ha affermato a riguardo Barbara Mazzali, Assessora al turismo, marketing territoriale e moda di Regione Lombardia. «Cambiare mentalità nel campo del fashion non avrebbe solo un impatto sociale ma anche economico e creativo, in un mondo in cui il tema della sostenibilità è diventato di vitale importanza per tutti noi. Risorse preziose, in questo quadro, sono i giovani designer e stilisti che, freschi di studi e pieni di creatività, possono contribuire a definire strategie di produzione ancora più responsabili, cambiando le modalità con cui il “progetto” diventa “prodotto”, come viene utilizzato e quanto dura».

Il messaggio che «MoUp» vuole trasmettere è quello di una sostenibilità che non sia sinonimo di privazione, ma di opportunità. «Ci occupiamo di moda e di sostenibilità ambientale e sociale dal 2014» fa presente Alessandra Gabriele, fondatrice e ideatrice dell’associazione «e uno dei grossi ostacoli che abbiamo sempre riscontrato è che, in questo campo, tutti vedono solo la parte tragica. Per esempio, dal 2020 abbiamo aderito a Fashion Revolution (il più grande movimento di attivismo nella moda al mondo, ndr), che è stato fondato come conseguenza del disastro del Rana Plaza. Il racconto di questi temi è sempre molto cupo, quasi a voler convincere le persone ad aderire a un modello sostenibile facendo leva sulla compassione. Quello che noi vogliamo fare, invece, è valorizzare tutto quanto c’è di positivo da raccontare sulle nostre persone e sul nostro territorio, che ha un passato di manifattura tessile molto importante».

Dietro «MoUp» c’è tutta l’anima de La Terza Piuma , che «persegue nella vita e nel lavoro la promozione di un consumo più consapevole e attento all’ambiente, ma anche alle persone. Trae la propria ispirazione dalla favola dei fratelli Grimm “Le Tre Piume”, in cui si racchiude una morale preziosa secondo cui qualcosa di bello si nasconde sempre nel posto più inaspettato e vicino: sotto i nostri occhi», come si legge sul loro sito.

Ma ci sono tanti altri strati di significato dietro questa serie di eventi, come il fatto che, come riporta Gabriele, «cade in concomitanza con la settimana europea della riduzione dei rifiuti. Un tema esploso negli ultimi anni a causa di grosse aziende che gettano l’invenduto piuttosto che rivenderlo o donarlo, sul quale vogliamo diffondere consapevolezza. A questo tema abbiamo voluto legare anche quello dell’artigianato, dell’arte di usare tessuti rigenerati e tessuti di recupero». E non è finita qui: «siamo fortemente contrari alle promozioni incentrate sulle svendite in un solo giorno, come il Black Friday. L’idea è far capire alle persone che si può comprare in maniera giusta, sostenibile, senza dover cercare il risparmio a tutti i costi ma risparmiando nel lungo termine». Ciò che accomuna chi sta dietro e dentro «MoUp» è credere che una moda più sostenibile possa essere la normalità e che a «moda» non si assocerà più l’aggettivo «sostenibile», perché non ci sarà più una moda “insostenibile”, fast, che danneggia territorio e persone.

Quello portato avanti però non è solo un modo di acquistare, ma un vero e proprio stile di vita sostenibile. Sul suo sito, l’associazione afferma che «le nostre attività sono tutte connesse tra loro da un filo verde: il filo della sostenibilità economica, ambientale e sociale. Si parla di tessuti, di cibo, di finanza, di riciclo, di auto produzione, di benessere… Possibile? Ci stiamo provando. Come? Promuoviamo progetti per favorire la creazione di un’economia circolare nel territorio e crediamo che sia possibile un vero, reale cambiamento a beneficio del pianeta e delle future generazioni».

Il programma di «MoUp»

«MoUp» avrà inizio questo venerdì, 17 novembre, con un aperitivo presso il Globe in Piazza Dante a Bergamo. Alla serata prenderanno parte i fashion designer dell’area bergamasca in compagnia del loro entourage. Con un inaspettato risvolto: diversamente da una sfilata tradizionale, le artigiane e gli artigiani coinvolti saranno promotori della loro creatività, diventando modelle o modelli dei loro abiti e dirette divulgatrici o diretti divulgatori del loro pensiero di abito, moda e delle motivazioni che stanno alla base della scelta dei tessuti.

Domenica 19 novembre la manifestazione si sdoppia: presso lo Spazio Polaresco avranno luogo due eventi, «Furoshiki Lab» e «Dress the change» all’interno della «Fiera per tessile per filo e per sogno – ed. riciclo e riuso» organizzata dal DESS – Distretto di Economia Solidale e Sociale di Bergamo di cui La Terza Piuma è socio fondatore.

Il primo è un laboratorio per la creazione di un furoshiki: un pezzo di stoffa di forma quadrata che in Giappone viene utilizzato fin dall’antichità per trasportare qualsiasi genere di cosa. Durante il laboratorio le sarte di Dressing Piuma spiegheranno come realizzare un furoshiki personalizzato e daranno una piccola dimostrazione su come utilizzarlo: un’alternativa ecologica ed elegante per trasportare oggetti o impacchettare regali, in cui è la piegatura e il modo in cui viene annodato a fare la differenza.

Il secondo incontro è una tavola rotonda interattiva con alcune cooperative sociali e progetti di sartoria sociale del territorio. L’idea dietro a «Dress the change» è presentare la complessa attività dei laboratori e delle sartorie sociali, spesso poco conosciute, e gettare le basi di una possibile rete operativa tra questi progetti. Saranno presenti: Atelier Patrizia, Cardamomo, Dressing Piuma, Laboratorio Prolav, L’isola del tesoro e Ricucendo.

«MoUp» ospiterà anche un concorso per fashion designer under 35 e scuole di moda, «MOUP Competition» . Il concorso, organizzato con la partnership di Associazione Impatto e di Confartigianato Moda, prevede anche la possibilità di partecipare come pubblico mentre gli iscritti presenteranno i loro capi.

Gli ultimi due eventi a calendario sono dei veri e propri viaggi nel territorio bergamasco, nella sua storia e nella sua tradizione tessile. Si chiamano «SET – See Eat & Touch» e si addentreranno rispettivamente nei territori di Villa d’Almè e della Val Gandino. Il primo avrà luogo venerdì 24 novembre e accompagnerà chi partecipa in un viaggio a Villa d’Almè tra i luoghi del Linificio e Canapificio nazionale, che quest’anno celebra con una mostra ad hoc il proprio 150° anniversario, i vigneti della Cooperativa Oikos e una cena finale presso il ristorante Il Cortile.

Il secondo comincerà dalla visita presso il Museo del Tessile di Leffe, procederà con una degustazione a cura di Alveare Fratellanza di Casnigo, che favorisce gli scambi diretti fra produttori locali e comunità creando piccoli mercati temporanei a km zero, e terminerà a Casnigo presso il Teatro del Circolo Fratellanza con lo spettacolo teatrale «La Genesi del Rigenero» di e con Giuseppe Allocca, artigiano teatrante di Prato.

Approfondimenti