L’intreccio tra moda, design e paesaggio è uno dei più affascinanti e rilevanti nell’ambito dell’esperienza umana contemporanea. In un’epoca in cui l’urbanizzazione e la globalizzazione hanno trasformato profondamente il nostro rapporto con l’ambiente, la moda e il design emergono come potenti mezzi di espressione e di riflessione su questi cambiamenti.
La recente «Milano Design Week», svoltasi dal 15 al 20 aprile, ci ha aiutato a capire come la presenza della natura possa trasformare e arricchire anche gli spazi urbani più densamente popolati. Un esempio eclatante di questo fenomeno è stata la mostra immersiva allestita negli Headquarters Zegna, in via Savona 56A. Un’installazione temporanea che ha trasformato uno spazio urbano in un’esperienza sensoriale e riflessiva, ispirandosi all’ Oasi Zegna , una riserva naturale che si estende per 100 km² nelle Alpi Biellesi, nata nel secolo scorso proprio dalla volontà della casa di moda di lusso Zegna.
Situata nel cuore di Milano, questa “oasi verde” ha offerto ai visitatori un rifugio dall’incessante frenesia della vita urbana, permettendo loro di immergersi nella bellezza e nella tranquillità della natura. Con i suoi alberi secolari, sentieri tortuosi e installazioni artistiche, l’Oasi Zegna “milanese” ci ha dimostrato come anche in mezzo al cemento e all’acciaio delle metropoli moderne sia possibile trovare spazi di serenità e contemplazione. Non è finita qua: Zegna è anche il partner ufficiale del Comune di Milano per la riprogettazione e la cura delle aiuole di Piazza Duomo per i prossimi tre anni.
Insomma, l’Oasi Zegna della «Milano Design Week» è stata molto più di una semplice installazione artistica. Ci ha aiutato a riflettere su quanto anche la moda possa essere un mezzo potente per celebrare e preservare la bellezza della natura. E a ragionare sul fatto che ciascuna casa, ufficio, parco e bar dovrebbero essere oasi.
Mondi convergenti
Sin dai tempi antichi, la natura ha ispirato e plasmato le tendenze della moda, influenzando non solo design e texture, ma anche valori e pratiche dell’industria. Questa essenza si riflette nei tessuti traspiranti, nelle tonalità terrene e nei motivi ispirati alla flora e alla fauna. Dal delicato petalo di un fiore al movimento fluido di un fiume, il design attinge alla bellezza selvaggia e mutevole della natura.
Tuttavia, il legame tra moda e natura trascende l’aspetto estetico. Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale dell’industria della moda ha portato a un cambiamento di paradigma. Sempre più marchi adottano pratiche sostenibili e materiali eco-friendly. L’utilizzo di tessuti organici, tinture naturali e processi di produzione a basso impatto ambientale non solo riduce l’inquinamento, ma celebra anche la bellezza della natura stessa. La moda sostenibile non è solo una tendenza, ma una necessaria evoluzione verso un futuro in cui la bellezza naturale è preservata e celebrata.
Inoltre, il rapporto tra moda e natura si estende al concetto di bellezza autentica e non manipolata. La natura accetta e celebra la diversità: così dovrebbe fare sempre più anche il mondo spesso “spietato” della moda, promuovendo un’immagine del corpo positiva e abbracciando la diversità e l’inclusione.
Biofilia
L’innovazione nel campo della Fashion Tech sta guidando la transizione verso una moda più sostenibile. Pensiamo alle prove virtuali (“virtual fitting”) in realtà aumentata, che ci permettono di esplorare tramite il nostro smartphone diversi prodotti e diversi stili. “Provare” online abiti e accessori consente di ridurre resi e sprechi. Tuttavia, è emerso che le soluzioni sostenibili, sebbene cruciali, necessitano del coinvolgimento attivo dei consumatori per avere un impatto significativo.
Una strada potrebbe risiedere nell’esplorare e promuovere il legame tra natura e benessere. La biofilia nel design si riferisce alla pratica di integrare elementi naturali e principi biologici negli spazi (che possono essere quelli in cui viviamo ogni giorno) e negli oggetti progettati. Si tratta di un approccio volto a creare ambienti che promuovano il benessere umano attraverso la connessione con la natura. Gli elementi di design biofilico possono includere l’uso di materiali naturali come legno e pietra, la presenza di luce naturale, la creazione di spazi verdi interni e esterni, nonché la rappresentazione di forme e pattern ispirati alla natura.
L’obiettivo principale della biofilia nel design è quello, come detto, di migliorare la qualità della vita delle persone, a cui si aggiunge la volontà di stimolare la creatività, ridurre lo stress e favorire una maggiore connessione con l’ambiente circostante.
Tutto è paesaggio
Per comprendere il design biofilico e le interazioni continue tra moda e natura, una chiave di volta può essere l’architettura e il design del paesaggio. La genialità nella campagna di Oasi Zegna sta proprio nell’aver coniugato la moda e l’architettura, collegando il design di un abito a quello di un paesaggio, generando sostenibilità e nello stesso tempo radicando un senso di appartenenza. Il design ispirato al paesaggio è un metodo di progettazione non convenzionale che, negli ultimi anni, ha dimostrato la sua efficacia in collezioni, sfilate e installazioni.
I panorami rurali sono una tendenza ricorrente degli ultimi tempi, con modelli che vanno dai paesaggi terrosi di Jacquemus e le montagne e i funghi psichedelici di Ashish ai maglioni verdeggianti di House of Sunny, per non parlare dei frutti della campagna sicula sulle fantasie di Dolce e Gabbana o delle mucche delle praterie svizzere sui cappotti di Moschino.
Questa ulteriore sfumatura di design considera il corpo umano stesso come il paesaggio, guidando il processo di progettazione di abiti a loro volta ispirati ai paesaggi. Insomma, si tratta di un sistema di ecosistemi umani e naturali che esprime al meglio l’efficacia della biofilia. Forme viventi della natura vengono plasmate ed esaltate attraverso l’interazione di colori, luce, vegetazione, architettura e forma. In definitiva, questa convergenza fra moda, design e paesaggio offre non solo nuove possibilità creative, ma anche una via per riconnettere l’umanità con la bellezza e la ricchezza del mondo naturale.