Sono dei veri concentrati di salute e sono diversi dai comuni germogli, che in molti già utilizziamo e conosciamo. Si chiamano microgreens e il loro utilizzo è molto diffuso nella ristorazione, soprattutto nell’alta cucina.
Assaggiandone una piccola fogliolina, è possibile percepire in maniera netta, forte e decisa l’aroma principale che ne caratterizza la specie botanica di origine.
I microgreens sono veri e propri micro-ortaggi coltivati in serra e proposti in piccole confezioni. Vengono raccolti e utilizzati non appena hanno sviluppato le due foglioline cotiledonari, ovvero le prime foglie vere che contengono molte delle sostanze nutritive del seme, utili nel primo stadio di sviluppo della pianta.
Questi ortaggi in miniatura sono ottimi per ricche insalate oppure per guarnire qualsiasi pietanza, soprattutto quelle delicate come pesce, carne bianca grigliata, tartare e molto altro ancora.
Non è solo una questione di gusto: ricoprono infatti un ruolo importante nell’incentivare il nostro benessere. Alcuni ricercatori dell’università del Maryland, dopo aver condotto degli studi specifici, hanno evidenziato un’enorme concentrazione di vitamine, tra 4 e 40 volte i livelli di quelle delle normali verdure. In particolare, contengono alte quantità di vitamina C, E, K e beta carotene e sembrano in grado di migliorare anche l’attività digestiva e di regolare le funzioni intestinali.
Così pisello, basilico, cavolo, ravanello e molto altro sono a disposizione tutto l’anno, concentrati nell’aroma e nelle sostanze nutritive che fanno tanto bene al nostro organismo.
“La loro coltivazione avviene su un substrato inerte senza uso di concimi e fitofarmaci – racconta Alberto Azzolin che alla Floricoltura San Felice di Gorlago (Bergamo) ha iniziato la produzione da circa un anno e mezzo – Utilizzo solo acqua potabile. Il seme infatti ha tutto il nutrimento e l’energia sufficiente per lo sviluppo corretto della giovane pianta”.
Al momento sono in coltivazione senape, ravanello, crescione, rucola, cavolo, pisello, basilico e bieta.
Come si utilizzano
Le confezioni con substrato e piantine si conservano in frigorifero a una temperatura che può variare tra i 3 e i 10°C. Le foglioline vengono recise al momento del consumo con una normale forbice casalinga e si utilizzano entro 7-20 giorni dal germogliamento.
I microgreens vanno utilizzati esclusivamente crudi. Da tenere ben presente il fatto che presentano al gusto sapori e aromi decisamente più intensi dell’ortaggio di riferimento: sono perfetti per accompagnare carni, pesce, ma anche per insalate fresche, per dare un tocco in più ai panini, sulle bruschette o per sfoggiare tutta la creatività nella preparazione di centrifughe e cocktails.
Idee da cui prendere ispirazione
Ecco alcune proposte dello chef Giuseppe Breviario per utilizzare i microgreens: piccoli finger foods che possono anche essere replicati a casa, in porzioni uniche e più consistenti o rivisti secondo la propria creatività.
- Tartare al coltello condita con un filo di olio extravergine di oliva, formaggio stagionato di capra, microgreen di pisello e finto corallo allo zafferano.
- Bocconcino di caprino con speck croccante, microgreen di barbabietola, olio extravergine di oliva e pepe.
-Filetto di vitello all’olio extravergine di oliva con germogli di ravanello e polvere di olive.
-Hamburger di vitello con confettura di cipolle rosse di Tropea, mandorle croccanti, chips di polenta e microgreen di basilico.
Facili da usare e unici nel loro genere, rappresentano probabilmente una delle nuove frontiere dell’orticoltura tradizionale.
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