In questo articolo troverai 5 propositi per vivere il 2025 in modo più responsabile, per un futuro più vivibile e per migliorare la qualità della vita.
1. Prendersi cura di ciò che già abbiamo
Sembra che la felicità risieda nella capacità di acquistare cose nuove: vestiti, tecnologia... Prenderci cura di ciò che già possediamo può rivoluzionare il tuo 2025: non è solo un modo per coltivare una maggiore consapevolezza, ma anche per risparmiare.
Quante volte gettiamo un vestito solo perché ha un piccolo buco? O perché ha perso il suo colore originale? Riparare è un’arte che ci permette di prolungare la vita degli oggetti, riducendo i rifiuti e riscoprendo il valore delle cose (l’11 gennaio è cominciato il laboratorio di rammendo creativo all’Incrocio Quarenghi).
Uno strappo può essere ricucito; un vecchio capo può essere tinto, accorciato, modificato in una sartoria – luoghi che sembrano fuori moda, ma che in realtà stanno tornando in auge.
Stesso discorso vale per la tecnologia e gli elettrodomestici: prima di sostituirli, proviamo a capire se è possibile ripararli.
Se infine decidiamo di acquistare qualcosa di nuovo, facciamolo con consapevolezza. Investire in prodotti classici e durevoli è una scelta che premia nel tempo.
Prima di cedere all’impulso dello shopping, chiediamoci: «Questo acquisto aggiungerà valore alla mia vita? Ne ho davvero bisogno?» Spesso, la risposta ci sorprenderà. Fare un passo indietro aiuta a distinguere tra necessità e desiderio momentaneo, e questo non solo ci permette di risparmiare, ma anche di apprezzare di più ciò che abbiamo.
2. Lasciare l’automobile in garage (un grande privilegio)
Spostarsi a piedi o in bici – ormai – è un privilegio: le città sono a misura di automobilisti, il tempo che abbiamo a disposizione sembra sempre troppo poco per concederci il lusso di una passeggiata.
Ma, se ne abbiamo la possibilità, possiamo ritagliarci qualche spazio per lasciare l’auto o la moto in garage e muoverci in modo alternativo. Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma migliora la salute e permette di vivere il territorio.Invece di prendere l’auto per una piccola spesa vicino a casa, possiamo munirci di una borsa con ruote o uno zaino per trasportare comodamente gli acquisti.
Se ci sono dei bambini da portare a scuola si può andare in bici o a piedi, o ottimizzare il viaggio in auto in collaborazione con altri genitori. Un modo per fare movimento e insegnare ai più piccoli l’importanza della sostenibilità.
Quando le distanze sono troppo grandi per essere percorse a piedi o in bici, possiamo scegliere car-sharing o mezzi pubblici.
Lasciare l’automobile o la moto in garage, a favore di una passeggiata, può fare bene alla nostra salute ma anche al portafogli: significa meno carburante, meno parcheggi a pagamento e meno manutenzione.
3. Trasformare gli sprechi in risorse
Secondo un’indagine dell’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari del CREA, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista «Sustainability» in Italia lo spreco alimentare medio è a pari a 370 g alla settimana per famiglia. Lo studio, realizzato su oltre 1.100 famiglie italiane, ha inoltre mostrato che il 77% delle famiglie ha buttato via del cibo nella settimana precedente all’indagine.
Certo, lo spreco alimentare inizia ben prima delle nostre case, già durante la produzione delle materie prime. Ma in che direzione possiamo andare noi per ridurre lo spreco domestico?
Uno dei modi più efficaci è organizzare la spesa, verificare cosa abbiamo in dispensa per non acquistare cibo in eccesso o “doppioni”. Scrivere una lista dei prodotti che mancano e attenersi a quella aiuterà a evitare acquisti superflui. Un altro punto di attenzione sono le scintillanti offerte da supermercato, che spingono ad acquistare più del dovuto.
A casa, organizzare il frigorifero mettendo davanti gli alimenti con scadenza più ravvicinata permette di non dimenticare nulla nei recessi degli scaffali. Ricorda infine che dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” indica che il cibo è sicuro da consumare anche dopo la data, purché sia in buone condizioni.
Possiamo infine conservare gli avanzi nel congelatore per un altro pasto, o reinventare gli avanzi in nuovi piatti.
Il consumo responsabile è anche fuori dalla cucina: chiudendo il rubinetto mentre ci si lava i denti, recuperando l’acqua della doccia in attesa che si scaldi, usando l’acqua di cottura non salata della pasta per annaffiare le piante...
4. Introdurre più cibi vegetali, lo sostiene anche la dieta mediterranea
Negli ultimi decenni, il consumo di carne è aumentato a livelli mai visti prima. Secondo dati della FAO, il consumo mondiale di carne è più che raddoppiato dal 1960, passando da 70 milioni di tonnellate all’anno a oltre 300 milioni. Questa crescita ha imposto un peso insostenibile sul nostro Pianeta: oltre a essere responsabile di circa il 14,5% delle emissioni globali di gas serra, la produzione di carne è una delle principali cause di deforestazione e sfruttamento delle risorse idriche. Per produrre un chilo di carne di manzo, sono necessari fino a 15.400 litri d’acqua (fonte: Water Footprint Network), una cifra impressionante se confrontata con quella necessaria per produrre un chilo di cereali o di legumi.
L’aumento del consumo di carne è un’abitudine recente. Basti pensare che nella tradizionale dieta mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell’umanità, il piatto è dominato da legumi, cereali integrali, verdure fresche e olio d’oliva, con la carne relegata alle occasioni speciali.
Ridurre il consumo di carne e di derivati animali non significa rinunciare al gusto, ma esplorare una cucina creativa e sostenibile. Segui l’esempio della dieta mediterranea. Per ogni pasto che prepari, considera i legumi come protagonisti. Le lenticchie possono sostituire il ragù nella pasta, e i ceci sono perfetti per zuppe o polpette. Mangiare vegetale è facilissimo, e nei supermercati più forniti esistono alternative senza carne che non ti faranno rimpiangere mozzarella, salsiccia e qualsiasi altro cibo a base di carne!
E, se sei a corto di idee, esplora ricettari online come Vegolosi.it risorsa tutta italiana ricca di ricette a base vegetale.
Perché non provare? Potresti scoprire che la cucina vegetale non è solo buona per il Pianeta, ma anche per il cuore… e il palato!
5. Informarsi è il primo passo verso il cambiamento
Dedichiamo un po’ di tempo ogni settimana per informarci su come poter essere consumatrici e consumatori un po’ più consapevoli. Si può iniziare guardando documentari, ascoltando podcast, leggendo libri. O seguendo sui social persone che fanno divulgazione in modo autorevole e professionale. Conoscere i dati aiuta ad agire nel concreto, rende più focalizzato l’impegno. Condividendo poi ciò che imparate con persone amiche e familiari, il cambiamento è contagioso!
Il 2025 può essere l’anno in cui lasciamo da parte l’ “ho sempre fatto così” e iniziamo a rivalutare le nostre abitudini più impattanti. Possiamo iniziamo da oggi, per la nostra salute, per i nostri risparmi, ma soprattutto per consegnare un futuro più vivibile.
- Idee per buoni propositi dell’anno: riuso, bicicletta e nuove consapevolezze
- 1. Prendersi cura di ciò che già abbiamo
- 2. Lasciare l’automobile in garage (un grande privilegio)
- 3. Trasformare gli sprechi in risorse
- 4. Introdurre più cibi vegetali, lo sostiene anche la dieta mediterranea
- 5. Informarsi è il primo passo verso il cambiamento