Romeo e Giulietta ci insegnano che il balcone è la vera zona della casa dedicata all’amore. Amore inteso sia come passione che come cura delle persone e delle cose che in qualche modo ci appartengono.
Quando camminiamo per le strade durante le stagioni più calde non possiamo fare a meno che guardare in alto. Sicuramente il cielo azzurro fa la sua parte, ma la vera bellezza sta nei fiori che cadono dai balconi, che sembrano avere le radici in cielo. Fortunatamente o sfortunatamente questo tripudio di colori e bellezza non nasce spontaneo, ma come i bei palazzi su cui si aggrappano i fiori è frutto di un attento studio di forme e colori, quasi architettonico.
Fase di studio
Mi è capitato molte volte di sentire persone lamentarsi per le piante sul balcone del proprio vicino, piuttosto che per le proprie: «sporcano troppo, si bruciano, ingialliscono…». Per evitare che la nostra amazonia personale diventi steppa occorre fare attenzione.
Per prima cosa, serve fare uno studio e un progetto approssimato su dove posizionare le varietà a seconda delle nostre esigenze e dei movimenti del sole. In questa fase di ideazione, è fondamentale essere concreti e per prima cosa focalizzarsi sulle misure. Spesso mi capita di vedere balconi di un metro quadrato con ulivi o siepi. In questo caso, oltre al senso estetico di oppressione che si genera, come la siepe di Leopardi, anche le piante stesse soffrono. Dunque, la prima regola per raggiungere il sublime nella decorazione del nostro balcone, come per il canone policleteo nelle statue greche, sta nelle proporzioni.
La seconda regola è quella di abbinare colori e varietà in maniera armoniosa, per evitare la sensazione “rave party” fuori dalla finestra. Fiori dai colori caldi per case con muri di colori freddi e viceversa, per chi vuole un forte effetto visivo, che innesca per inerzia l’allegria. Tutto in palette per chi invece ha bisogno di ordine e tranquillità.
Consigli per l’uso
Una volta costruito il nostro progetto occorre concretizzare il tutto con la scelta delle piante. Il mio consiglio personale è quello di andare in un vivaio, dove potrete trovare una vasta scelta di varietà di fiori e di piante che possano soddisfare i vostri gusti estetici e le vostre esigenze pratiche.
Per chi odia gli sprechi e cerca sempre la funzionalità, gli agrumi, gli ortaggi innestati e le piante aromatiche sono perfette. Vi basteranno grandi vasi o balconette, terra e concime per creare il vostro orto in miniatura a chilometro zero. Le balconette sono i vasi rettangolari con ganci che si appendono ai balconi per creare le nostre nuvole fiorite. Come le nuvole, infatti, i fiori hanno bisogno d’acqua per non bruciare sotto il sole ma risplendere.
Appena spunta un po’ di sole gli amanti del verde e soprattutto del bello corrono a fare incetta di piante stagionali o da balcone, ma spesso questa frenesia non porta lontano. Esiste infatti una teoria dietro alla costruzione della balconetta che fa sì che le piante stagionali continuino a fiorire tutta l’estate, senza soffocare.
In primo luogo, occorre scegliere un buon terriccio, possibilmente quello specifico per piante fiorite, e mischiarlo con del concime che andrà rimesso periodicamente nel terreno, in modo tale da mantenerlo ricco di sostanze nutritive.
In secondo luogo, per quanto possiamo essere impazienti di vagare con la mente nelle nostre nuvole di fiori, non dobbiamo esagerare con la quantità di piante posizionate all’interno della nostra balconetta; poiché potrebbe essere autodistruttivo, dato che significa innescare un meccanismo di “lotta alla sopravvivenza” per i nostri fiorellini.
Varietà
Il momento più artistico e creativo sta nella scelta delle varietà e dei colori delle nostre piantine disseminati tra i filari dei bancali. I fiori da balcone per antonomasia, storici, ma mai banali sono i gerani. Come risaputo, ne esistono diverse varietà e ogni anno si rinnovano per aiutarci a spaziare con le nostre capacità botanico-artistiche.
La prima tipologia è quella del geranio parigino, caratterizzato dal portamento cascante allungato e dalla presenza di una miriade di piccoli fiori semplici, ma eleganti. Simile ma diverso, parlando per ossimori, è il geranio edera, anch’esso cascante con la peculiarità delle foglie che ricordano quelle dell’edera, da cui deriva il nome e in grado di produrre una quantità meno cospicua di fiori, rispetto al parigino – ma questi hanno forme e colori decisamente più particolari e appariscenti.
Poi abbiamo il geranio zonale, robusto, in quanto si tratta de più resistente alle malattie, e caratterizzato dal portamento eretto e da pochi fiori, ma di grande dimensione, tanto che spesso paiono ortensie. Infine, vi sono i neo-brevettati gerani profumati, che sono sicuramente meno decorativi ma più pratici, in quanto sono un ottimo insetticida.
Per quanto già la scelta della tipologia di geranio più adatta alle nostre esigenze sia ardua, esistono molti altri fiori perfetti per arrampicare sui nostri balconi. Dalla vecchia petunia, fragile ed amata dalle nonne, sono nate varie surfinie, potonie, callipetite di ogni forma e colore, addirittura screziate. Negli ultimi anni sta spopolando per la sua resistenza alla siccità e alle malattie la dipladenia, nota anche come mandevilla o sandevilla.
Per quanto vi siano delle dicerie popolari sul fatto che non si possano mischiare le diverse varietà, si tratta semplicemente di un luogo comune. Anzi, mischiando le piante sopra elencate sarete in grado di creare maggiore dinamismo e profondità che renderanno la vostra casa più unica e personale.
Infine, come i biscotti della fortuna voglio essere motivazionale e congedarmi sperando di aver fatto chiarezza e guarito i vostri pollici verdi. Non vedo l’ora di vedere tutti camminare a testa in su per le strade della città, stupiti, persi e ammagliati dalle nuvole di fiori del vostro vicino.