Ogni anno il Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente fornisce una panoramica completa dello stato ambientale delle città italiane, basata su 18 indicatori che vanno dalla qualità dell’aria alla gestione dei rifiuti, dalle aree verdi alla mobilità sostenibile. È un appuntamento annuale che le città possono prendere come occasione per fare il punto della situazione ambientale e focalizzare le sfide da affrontare e le aree di miglioramento (oltre a celebrare i traguardi raggiunti).
Il posizionamento di Bergamo, nell’edizione 2024 del report, evidenzia un quadro complesso, fatto di sfide strutturali che ciclicamente si ripresentano, ma anche di alcuni miglioramenti. Nonostante questi ultimi, la città si posiziona dietro, per esempio, ad altre realtà lombarde come Mantova e Cremona, che sono invece riuscite a fare passi avanti importanti soprattutto per quanto riguarda la riduzione dell’inquinamento e l’espansione delle aree verdi.
La sfida dell’aria pulita: inquinamento e salute pubblica
Il problema dell’inquinamento atmosferico si conferma una delle maggiori criticità di Bergamo. I dati sul PM10 e PM2.5 dimostrano che la città, come molte altre della Pianura Padana, si confronta quotidianamente con livelli di inquinanti che superano spesso le soglie di sicurezza. Le stime per il 2024 indicano che le concentrazioni medie di PM2.5 sono arrivate a 20,9 µg/m³. Questo valore è simile a quelli registrati nelle città vicine di Brescia e Milano, segnalando una criticità comune a tutta l’area padana, che, a causa della sua morfologia pianeggiante circondata da catene montuose e della presenza di numerose attività industriali e veicoli a motore, concentra inquinanti che non riescono a dissiparsi facilmente.
Diversi studi scientifici collegano l’inquinamento atmosferico a problemi di salute e il caso di Bergamo non fa eccezione. L’esposizione prolungata a PM10 e PM2.5 è correlata a malattie respiratorie croniche, asma e patologie cardiovascolari. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ridurre l’esposizione a questi inquinanti è essenziale per prevenire morti premature e malattie gravi. Studi recenti condotti a livello europeo hanno stimato che l’inquinamento atmosferico è tra le principali cause di decesso prematuro in Europa, con particolari effetti negativi per bambini, anziani e persone con patologie pregresse.
L’assenza di verde urbano e il bisogno di spazi aperti
Secondo Legambiente, Bergamo soffre anche di una carenza di aree verdi, il che influisce sia sulla qualità dell’aria che sulla qualità della vita di chi quell’aria la respira. Con meno di 20 m² di verde per abitante, Bergamo è al di sotto della media italiana. Siamo superati per esempio da città come Bologna, che negli ultimi anni ha implementato politiche incisive per aumentare il verde cittadino e rendere gli spazi pubblici più fruibili. Uno studio del CNR pubblicato in periodo Covid-19 evidenzia come gli spazi verdi abbiano effetti positivi non solo sulla salute fisica, ma anche sul benessere psicologico dei cittadini, riducendo lo stress e migliorando la qualità della vita.
Le città europee che hanno investito maggiormente nel verde urbano, come Copenaghen e Berlino, mostrano come una rete di parchi, giardini e boschi urbani possa contribuire a mitigare il cambiamento climatico. Gli alberi, infatti, assorbono CO2 e producono ossigeno, oltre a ridurre le temperature nelle aree urbane durante i mesi estivi. Nonostante la lunga strada ancora da percorrere, Legambiente riconosce a Bergamo l’importanza di alcune iniziative di riqualificazione urbana avviate dal comune negli ultimi anni, che puntano a migliorare la vivibilità della città attraverso la creazione di nuovi parchi e aree verdi.
La mobilità sostenibile: tra progresso e resistenze
Se Bergamo ha compiuto passi avanti in termini di mobilità sostenibile, grazie all’ampliamento della rete di piste ciclabili e all’introduzione di servizi di bike sharing, resta ancora molto da fare. L’uso dell’automobile privata rimane elevato, con oltre il 60% dei residenti che sceglie l’auto per gli spostamenti quotidiani.
Il traffico automobilistico ha un costo elevato non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia locale. Secondo il rapporto 2024 dell’ACI, il traffico veicolare rappresenta un freno alla produttività e costa alle città italiane miliardi di euro l’anno, senza contare l’impatto negativo sulla qualità della vita e la salute dei residenti. Con la Pianura Padana tra le zone più inquinate d’Europa, ridurre il traffico privato e incentivare l’uso di mezzi pubblici e biciclette dovrebbe diventare un obiettivo prioritario per le amministrazioni locali.
Raccolta differenziata: un esempio di efficienza
Uno dei pochi punti positivi evidenziati nel rapporto di Legambiente è rappresentato dalla raccolta differenziata. La città di Bergamo ha raggiunto un tasso di raccolta differenziata del 76%, un risultato che la posiziona tra le città italiane più virtuose in questo ambito. Grazie a campagne di sensibilizzazione e a un sistema di raccolta ben organizzato, Bergamo ha fatto importanti progressi nel ridurre l’impatto dei rifiuti solidi urbani. Tuttavia, è necessario continuare a lavorare per ridurre la produzione totale di rifiuti, promuovendo una cultura del riuso e del riciclo .
Bergamo e le altre città lombarde: chi guida il cambiamento
Bergamo, pur trovandosi in una posizione mediana rispetto alle altre città lombarde su molti punti, evidenzia alcuni ritardi rispetto a città come Mantova, Cremona e Monza, che hanno intrapreso politiche incisive e ottenuto risultati significativi soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’aria e l’adozione di misure sostenibili. Mantova, per esempio, ha attuato un programma di rinaturalizzazione del territorio e ampliamento delle zone verdi urbane, arrivando a ben 35 m² di verde per abitante contro i 20 di Bergamo. Cremona, invece, ha implementato un progetto di efficientamento energetico per ridurre i consumi e favorire l’utilizzo di energie rinnovabili, abbattendo le emissioni di CO₂ in un periodo di tre anni di quasi il 12%.
Il confronto con le principali città italiane
Bergamo si colloca in posizione arretrata anche rispetto a città italiane fuori dalla Lombardia, come Trento e Bolzano, che occupano regolarmente le prime posizioni nelle classifiche di Ecosistema urbano. Trento, come riporta Legambiente, ha raggiunto tassi di raccolta differenziata dell’80% e un’estensione di aree pedonali e ciclabili che la rende una delle città italiane più avanzate in tema di mobilità sostenibile. Bolzano, invece, ha investito notevolmente nell’elettrificazione dei trasporti pubblici e nella realizzazione di infrastrutture per la mobilità ciclistica.
Emissioni di CO2 e neutralità climatica: obiettivi futuri
Bergamo ha aderito al Climate City Contract dell’Unione Europea, impegnandosi a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Questo comporta mettere in atto una serie di azioni concrete: migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, promuovere l’uso di fonti rinnovabili e incentivare la mobilità elettrica. Per farlo, servirà un impegno coordinato e costante da parte di tutte le istituzioni e dei cittadini.
I dati del rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente 2024 sono l’ennesimo appello chiaro alle amministrazioni locali: senza un cambio di rotta, le problematiche ambientali non faranno altro che aggravarsi, con pesanti ricadute sulla salute e sulla qualità della vita di ognuno di noi. Affrontare queste sfide richiederà politiche più incisive, un impegno attivo delle istituzioni e la partecipazione della comunità, in una visione comune che tenga conto delle sfide del cambiamento climatico e delle esigenze di benessere della popolazione.
Un cambiamento verso un modello di città più sostenibile e vivibile è possibile, ma occorre agire con rapidità e determinazione.
- Ecosistema Urbano 2024: Bergamo in cerca di un equilibrio sostenibile (che fatica a trovare)
- La sfida dell’aria pulita: inquinamento e salute pubblica
- L’assenza di verde urbano e il bisogno di spazi aperti
- La mobilità sostenibile: tra progresso e resistenze
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- Bergamo e le altre città lombarde: chi guida il cambiamento
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