Quest’estate sulle nostre pagine di Instagram oltre al blu del mare abbiamo visto anche tanto deserto. Purtroppo, non si trattava del Sahara, ma di luoghi a due passi da casa come il lago di Garda. Per anni, gli scienziati ci hanno messo in guardia sui rischi legati al cambiamento climatico. Il riscaldamento globale, infatti, ha innescato una cascata di calamità irrefrenabili.
La siccità di quest’estate non è stata altro che l’eco di un lungo periodo di assenza di precipitazioni. Infatti, le nevicate con “le mostre di pupazzi di neve” sono ormai un ricordo d’infanzia per molti. Inutile esaminare il contesto: i paesi di tutto il mondo continuano a non rispettare gli impegni assunti negli Accordi di Parigi del 2015 in materia di clima. Gli shock energetici provocati in parte dall’invasione russa dell’Ucraina stanno portando ad aumenti nella produzione di petrolio e gas e persino nell’uso del carbone.
Dato che è impossibile fare previsioni in queste circostanze estreme, non ci resta che “abbassare la testa” e “imparare la lezione” come siamo soliti fare con le punizioni delle mamme che, per quanto dure, sono sempre costruttive. Quello che possiamo fare, in questo momento, è imparare a gestire e a convivere con la mancanza d’acqua. I nostri giardini, che al rientro dalle agognate vacanze abbiano trovato ridotti al «Deserto dei Tartari» sono un buon punto di partenza.
Un giardino sostenibile
La parola «sostenibilità», un po’ come «pace», è diventata una sorta di mantra irraggiungibile che fa eco nelle nostre vite. In realtà, questi sistemi valoriali dovrebbero essere messi in pratica in primis da ognuno di noi nella quotidianità e poi nelle Assemblee delle Nazioni Unite. Non dobbiamo aspettare sempre ordini dall’alto: il cambiamento deve partire da dentro di noi. Ma veniamo al dunque e usciamo da questa retorica che ricorda un sermone.
Tra i nostri obiettivi per l’arrivo del mese di settembre, che è sempre un periodo di rinascita e cambiamento, ci deve essere quello di far tornare i nostri giardini o terrazzi verdi, sfidando i colori caldi dell’autunno, ma soprattutto fare questo “cambio di stagione” organizzandoli in maniera sostenibile.
In qualità di aspiranti “giardinieri domestici” non abbiamo bisogno di utilizzare enormi quantità di acqua preziosa, fertilizzanti petrolchimici tossici, combustibile costoso, trasporti, tonnellate di materiale e un sacco di terra.
Che si tratti di un balcone o di un cortile, ogni spazio da giardino ben progettato dovrebbe essere multifunzionale. Per creare un giardino sostenibile occorrono non solo uno sguardo attento e uno spiccato gusto estetico, ma anche buone capacità di progettazione. Ecco alcune idee pratiche che vi aiuteranno a iniziare a risparmiare denaro e risorse. Come scrive Anne Gibson, «noi non viviamo in isolamento. Le scelte che facciamo influenzano le piante, la vita del suolo, quella degli animali, l’acqua, l’aria e i nostri vicini».
Impegnarsi a ridurre il consumo di sostanze chimiche
Spruzzare i parassiti con pesticidi petrolchimici, fastidiose erbacce con erbicidi tossici e nutrire le piante con i fertilizzanti inorganici, che contaminano e inquinano il suolo e le acque sotterranee, dovrebbe essere sempre la nostra ultima opzione.
Dunque il mio consiglio è quello di tornare ai “rimedi della nonna” e se siete pigri rifornirvi un vivaio o in un consorzio di prodotti biologici.
Trovare modi creativi per riutilizzare le risorse
Le maratone su RealTime dovrebbero averci insegnato, almeno teoricamente, a riciclare e riutilizzare gli oggetti domestici. Dunque è arrivato il momento di mettere in pratica queste idee dando una nuova vita all’aperto agli oggetti accatastati in soffitta.
Raccolta passiva dell’acqua
Uno dei modi più efficaci per risparmiare le risorse idriche domestiche è quello di raccogliere quanta più acqua piovana possibile. Alcuni semplici modi per salvare e riutilizzare l’acqua sono: serbatoi di acqua piovana o barili di pioggia e superfici permeabili come pacciamatura che consentono all’umidità di immergersi nel terreno.
Scegliere le piante con saggezza
Per quanto le piante tropicali come le strelitzie e il banano, piuttosto che conifere nordiche, abbiano il loro fascino, costringerle a sopravvivere ai nostri climi è tutt’altro che sostenibile. Il mio suggerimento è quello di optare per piante perenni e autoctone resistenti alla siccità.
Ciò nonostante, è importante sottolineare che, anche prediligendo piante autoctone o comunque proprie della nostra zona climatica, è bene scegliere una vasta gamma di piante per creare un ecosistema equilibrato che si sostenga da solo. Anche se si dispone di un piccolo spazio, includere sempre alcuni fiori per gli insetti benefici e le erbe rustiche che forniscono entrambi gli usi culinari e medicinali.
Creare un giardino senza rifiuti
Pensateci: in natura, non ci sono bidoni della spazzatura. Niente discariche. Tutto ciò che una volta era vivo, si decompone e quei nutrienti vengono riciclati per nutrire nuova vita. Un sistema a circuito chiuso. Allora perché i nostri giardini dovrebbero essere diversi? Tutto ciò che entra nel nostro giardino per nutrirlo dovrebbe idealmente essere di provenienza locale, dunque non ci resta che provare a compostare almeno i nostri scarti di cucina. Ci sono un’ampia varietà di sistemi di compostaggio, dagli allevamenti di lombrichi ai bidoni di bokashi per adattarsi ad ogni spazio e situazione.
Salvare i semi e propagare
Iniziamo a coltivare varietà biologiche e impollinate in modo da poter salvare i semi, riducendo la necessità di acquistare anno dopo anno.
Questa è una delle azioni più sostenibili si possono attuare: propagare nuove piante da specie che crescono bene nel vostro giardino.
Costruire un suolo sano
«Un terreno sano è il fondamento di un giardino sostenibile» scrive ancora Anne Gibson. Imitare la Natura deve essere il nostro undicesimo comandamento. Nei boschi, il suolo è sempre coperto da un tappeto di foglie, corteccia, erba e esseri viventi come funghi e muschio. Dunque anche noi dovremo creare una coperta vegetale per il nostro terreno; strati di materia organica come foglie secche, ritagli di erba e potature sul terreno aiutano a migliorare costantemente la struttura, l’umidità e la capacità di trattenere i nutrienti facendo crescere piante sane.
Seminare un tappeto erboso resistente
I prati quest’estate ricordano più fienili desolati. Per chi per anni ha procrastinato nel rifacimento del tappeto erboso, è giunto il momento di mettersi al lavoro. Settembre è il mese perfetto per la semina. Il mio consiglio, però, è quello di scegliere miscele di semi resistenti al calpestio e alla siccità tra le quali spiccano le miscele a base di festuche.
Finale motivazionale
Quelli sopraelencati sono piccoli accorgimenti alla portata di tutti. Creare un giardino sostenibile non è solo un bene per la propria salute, ma anche per l’ambiente in cui si vive.
Ognuno di noi può fare una piccola differenza facendo piccoli passi verso uno stile di vita più sostenibile. Se ognuno di noi diventa un modello per la famiglia e comunità, crea un effetto domino in grado di compensare l’onda d’urto della siccità.