Un laboratorio artigiano per la moda sostenibile a pochi chilometri dal lago di Endine avviato da una donna e dove ne lavorano altre otto, con stipendi equi e trattamenti dignitosi in controtendenza con il gender gap. Un Sud del mondo dove il commercio equo e solidale riequilibra il divario economico tra i generi e sostiene piccole attività imprenditoriali. Una giornata in memoria di un’attivista climatica dell’Honduras come Berta Cáceres, assassinata dopo aver vinto la sua battaglia contro una multinazionale che voleva costruire una gigantesca diga sul fiume che taglia una delle più importanti aree indigene del paese, accanto a incontri su giustizia climatica e consumo di suolo.
Parità di genere, climate change, sostenibilità ambientale e buone pratiche dal basso si intrecciano in due iniziative promosse da diverse realtà del territorio: «Fair trade for future», una mostra aperta da oggi a Trescore Balneario e «Festival for future», una tre giorni organizzata dai ragazzi e dalle ragazze di Fridays for Future Bergamo. Due momenti di incontro e approfondimento per pensare insieme un mondo più sostenibile.
«Fair trade for future». Parole e immagini tra commercio equo e lotta al gender gap
La differenza di condizioni e di trattamento in ambito educazione, lavoro, salute, accesso alle attività economiche tra uomini e donne si attestava su un dato del 68% nel 2023, secondo quanto riportato dal Global Gender Gap Report stilato dal World Economic Forum: per raggiungere la parità completa tra i generi sarebbero quindi necessari 131 anni. Parte di questo documento è anche il dato relativo all’Italia, che è precipitata dalla posizione 63 alla 79 in solo un anno dell’indice sulla parità di genere mondiale, posizionandosi tra l’Uganda e la Mongolia. Accanto a questo, lo sguardo va anche al Sud del mondo e alla diffusione del commercio equo e solidale, come strumento per il raggiungimento di parità e dell’empowerment femminile, che va di pari passo con la giustizia climatica.
A questi temi è dedicata «Fair trade for future», la doppia mostra su come l’adozione del commercio equo e solidale sia riuscita a generare migliori condizioni di vita e lavoro per le donne di diversi paesi in via di sviluppo, un evento promosso da Legambiente, Amandla, ANPI e Cooperativa Nuova Solidarietà. Appuntamento nella Sede ANPI Valcalepio Valcavallina di via Resistenza 14 a Trescore Balneario da oggi al 10 aprile con una serie di pannelli informativi dedicati a donne e cambiamento climatico, tra migrazioni, agricoltura, gestione delle risorse, a cui si aggiungono anche esempi pratici e progetti al femminile (la mostra è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18).
Ospiti dell’inaugurazione di «Fair trade for future» di domani alle 17.30 saranno Sara Modora di Aiuto Donna, un’associazione che gestisce centri antiviolenza sul territorio provinciale e Irene Pezzotta, imprenditrice sostenibile. «Se con la mostra parliamo di cose lontane a noi geograficamente – spiega Marco Bernasconi, presidente di Legambiente Valcavallina – con questi due interventi abbiamo voluto dare spazio a realtà e donne che cercano di portare avanti anche qui le tematiche affrontate nell’esposizione».
Sara Modora parlerà di territorio e prevenzione della violenza, oltre a presentare il centro antiviolenza di Vigano San Martino, mentre Irene Pezzotta porterà la sua esperienza, un atelier di moda sostenibile, in cui ha assunto otto donne. «Un progetto nato dopo aver vissuto sulla mia pelle il gender gap e la discriminazione di genere: dopo aver avuto il secondo figlio, al mio ritorno nell’azienda di abbigliamento di lusso dove lavoravo non ho più trovato la mia scrivania, letteralmente – spiega l’imprenditrice trentatreenne – Prima che mi succedesse una cosa simile ero convintissima che uomini e donne fossero uguali sul lavoro, ma in realtà poi ho visto come a parità di competenze i primi facessero carriera, mentre le loro colleghe restavano ferme».
Così, dopo aver incassato il colpo, Irene Pezzotta ha scelto di rientrare a Luzzana, rilevare un laboratorio che era sul territorio da 50 anni e avviare la sua attività, puntando sulle donne – «ne ho assunte alcune che avevano difficoltà a inserirsi» – e sulla sostenibilità del lavoro e delle condizioni, «impegnandomi in retribuzioni eque e trattamenti rispettosi», ma anche dell’ambiente «recuperando materiali che sarebbero stati scartati ed evitando di mandare rifiuti in Ghana o in Cile per smaltire gli invenduti o di produrre in Bangladesh», con costi di lavoro irrisori ma senza tutela delle persone e con impatti ambientali alti.
«Festival for future» apre con un omaggio all’attivista Berta Cáceres
Il tema dell’ambiente e del clima ritorna anche in un’altra iniziativa promossa a Bergamo questo fine settimana: «Festival for future», una tre giorni di approfondimento, laboratori, arte, musica, dibatti sul tema di suolo, ambientalismo e territorio promossa da Fridays For Future Bergamo, in collaborazione con Caracol, Pacì Paciana e Club Ricreativo Pignolo.
Sarà proprio lo spazio di via Santa Elisabetta 11, a due passi da Borgo Pignolo, ad ospitare oggi la prima giornata del festival, dedicata a Berta Cáceres, ambientalista honduregna assassinata nel 2016, che si è battuta per la difesa dell’ambiente, delle sue risorse naturali e dei diritti dei Lenca, la comunità indigena più numerosa del paese a cui apparteneva. Cáceres era riuscita a proteggere il corso del fiume Gualcarque dalla costruzione di un’enorme diga grazie a una campagna di mobilitazione che le era valsa il Goldman Environmental Prize, il premio Nobel dell’ambiente.
A lei sarà dedicato il talk «Berta Cáceres. Voci indigene sulla resistenza climatica», che questa sera alle 20.30 ospiterà i contributi di attivisti e attiviste del Comitato Berta Vive di Milano, oltre a un collegamento in diretta con i rappresentanti di Copinh, il Consiglio delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell’Honduras. La serata proseguirà con «Detonazione», uno spettacolo per voce e contrabbasso, un ibrido tra musica e teatro scritto, suonato e interpretato da Carlotta «Lotta» Sarina. Un progetto nato dopo aver partecipato alle manifestazioni di Strasburgo del 2022, tenutesi davanti al Parlamento Europeo contro l’inserimento del nucleare nella tassonomia delle fonti green. Inoltre, già dal pomeriggio, il Circolo Ricreativo di Pignolo sarà attivo con live painting di writer e artisti di Spartiacque, un progetto «nato come prototipo di curatela ed esposizione collettiva, di ampia partecipazione, terreno di condivisione artistica e sociale».
Un sabato tra talk sull’azione climatica, guerrilla gardening , musica e laboratori
Domani mattina «Festival for Future» diventa itinerante, con una passeggiata nelle zone di Bergamo più segnate dalla speculazione edilizia, a cui si aggiungeranno pratiche di guerrilla gardening, azioni di giardinaggio nello spazio urbano, con l’obiettivo di recuperare e riabilitare gli spazi verdi. L’appuntamento è alle 10 alla chiesa del quartiere Villaggio degli Sposi in via Cantù. Nel pomeriggio la manifestazione si sposta invece al Pacì Paciana, dove si terrà un mercato agricolo realizzato in collaborazione con Biodistretto Bergamo, la rete di produttori bio a chilometro zero, a cui si aggiungeranno dei produttori indipendenti e il gruppo di Olterlorto, un orto comunitario di Villa di Serio.
In programma anche tre laboratori: dall’«Orto in cassetta», a cura del Gruppo Scout di Torre Boldone, che insegnerà ai partecipanti a costruire un piccolo orto con materiali di recupero, al workshop di guerrilla gardening, in cui si imparerà a costruire bombe di semi per far fiorire la città, alla serigrafia di magliette e borse. La giornata proseguirà con «Climate action», un incontro con Martina Miccichè, esperta di relazioni internazionali e politiche globali e ReCommon, un’associazione che «lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società». Dopo una cena preparata dagli scout di Torre Boldone, alle 21 spazio alla musica con il rock demenziale dei Cornoltis e in apertura The Apes e Rungotam.
Fast Fashion. Una domenica di sensibilizzazione da Caracol
L’ultima giornata di «Festival for Future» si sposta nello spazio di via Monte Grigna 11 nel quartiere di Celadina a Bergamo con un focus sulla produzione e sul consumo di abiti a bassa qualità prodotti al prezzo dello sfruttamento di persone, territori e risorse ambientali. Tra le alternative percorribili anche lo scambio di abiti, a cui è dedicato lo swap party promosso da Oltre Spazio Aperto e Solidale e gruppo Mendà, dove portare abiti e accessori inutilizzati e scambiarli con quelli di altre persone. In parallelo si terranno due laboratori: uno dedicato alla ciclofficina, per imparare a riparare la propria bicicletta in autonomia insieme all’associazione Fiab Bergamo e l’altro sul tema delle pratiche di disobbedienza civile, con gli attivisti di Extinction Rebellion di Milano.
Il pomeriggio proseguirà con Paolo Pilieri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, specializzato sul tema dell’uso e consumo di suolo in relazione alle questioni ambientali, a cui ha dedicato diversi libri come «Che cosa c’è sotto», «100 parole per salvare il suolo», «Il suolo sopra tutto» (tutti di edizioni Altreconomia), con Matilde Casa. Dopo una cena, la serata si chiuderà con la proiezione di «Lorax. Il guardiano della foresta», un film d’animazione ambientato in una città di plastica in cui nessuno sente l’assenza del verde, una proiezione consigliata anche a bambini e famiglie.
Tutte le iniziative sono a ingresso libero eccetto il concerto dei Cornoltis, a sottoscrizione. Per informazioni: Fridays For Future Bergamo.
- Dal Fair Trade a Fridays For Future. Un weekend tra sostenibilità e parità di genere
- «Fair trade for future». Parole e immagini tra commercio equo e lotta al gender gap
- «Festival for future» apre con un omaggio all’attivista Berta Cáceres
- Un sabato tra talk sull’azione climatica, guerrilla gardening , musica e laboratori
- Fast Fashion. Una domenica di sensibilizzazione da Caracol