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Consigli per un pranzo di Natale responsabile: più buono, non solo a parole

Articolo. A Natale, il cibo non è solo gioia, ma anche responsabilità. Scegliere prodotti locali e di stagione riduce l’impatto ambientale. Evitare frutta esotica e prediligere piatti vegetali è un gesto di cura. Stoviglie riutilizzabili, segnaposto fai-da-te e la gestione degli avanzi completano un Natale sostenibile e autentico.

Lettura 5 min.

Il Natale e l’Ultimo dell’Anno sono per tradizione feste in cui ci si riunisce attorno a una tavola imbandita. E il cibo ha un ruolo insostituibile per chi ha il privilegio di ritrovare i propri cari: nutre, porta gioia, stimola la convivialità. Pur essendo così appariscenti, i piatti natalizi – così come il cibo di tutti i giorni – passano spesso inosservati. Acquistiamo determinati ingredienti «perché si è sempre fatto così», ci rifacciamo ancora e ancora a ricette specifiche «perché lo scorso anno è piaciuta». In un periodo in cui il consumo esplode e la tradizione sembra inficiare un consumo più critico, ripensare la tavola delle feste diventa un atto di attenzione non solo verso gli ospiti, ma anche verso il futuro.

Possiamo fare scelte più responsabili e sostenibili anche attraverso quello che scegliamo di mettere in tavola, dal cibo, alle stoviglie, alle decorazioni.
In questo articolo vi aspettano 7 piccoli grandi spunti per dare un nuovo significato ai pranzi delle feste; per rivalutare le tradizioni più inquinanti e consumistiche che, nel 2024, possono tranquillamente - e facilmente! - dichiararsi superate.

1. Cibo Locale e di stagione: un atto di cura

I cambiamenti più potenti si celano nelle azioni che diamo per scontate, come fare la spesa. Un atteggiamento di consumo un po’ più consapevole nasce al supermercato, dove abbiamo il privilegio di scegliere tra migliaia di prodotti diversi.

Riscopri la ricchezza di agrumi, mele, pere, clementine e castagne - ingredienti tipicamente invernali; e delle materie prime del territorio – come non citare le varie tipologie di farine per la polenta? Questi cibi sono più sostenibili percorrono distanze brevi rispetto a quelli importati, riducendo le emissioni di CO2 legate al trasporto. Per le materie prime locali la filiera è più corta: meno energia nella produzione e una gestione più efficiente nello stoccaggio e nell’imballaggio.

Le nostre nonne e i nostri nonni avevano la preziosa capacità di riconoscere i prodotti meno impattanti: le stagioni dettavano legge sui prodotti dei campi (non c’erano serre riscaldate e celle frigorifere come oggi), e di cibi importati non se ne vedevano molti. Ora che tutto è disponibile 365 giorni all’anno questa capacità si è affievolita.

La scelta di ingredienti stagionali non solo rende più gustosi e freschi i piatti, ma supporta anche le economie locali e riduce la dipendenza da cibi fuori stagione. Una delle azioni più concrete riscoprire cibo autentico e per contribuire a un futuro più vivibile.

2. Frutta Esotica: un lusso impattante

Richiama alla mente i tuoi ultimi pranzi di Natale: cosa c’era nel cesto della frutta? Io ricordo ananas e Litchi, oltre a frutta secca e agli immancabili mandarini. La frutta esotica, colorata e festiva, è sempre più in simbolo del Natale. Il consumo di frutta tropicale in Italia sta infatti crescendo al ritmo vertiginoso del 30% annuo, ed è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Bellissima da vedere, ma con un passato torbido.

L’impatto ambientale della frutta importata è infatti pesante: dai lunghi trasporti via nave, con alte emissioni di CO2 e, spesso, all’utilizzo di pesticidi in Paesi con leggi ambientali più permissive. Si può vivere un Natale ricco di sapore senza ricorrere a grandi quantità di frutta esotica, preferendo mele cotte, agrumi canditi o pere in vin brulè!

3. Piatti vegetali: buoni per la salute, buoni per il Pianeta

«A Natale siamo più buoni», recita un famoso slogan… ma la nostra compassione si ferma a chi accogliamo in casa. Non certo alla carne che abbiamo nel piatto: oltre 600 milioni di animali ogni anno vengono macellati in Italia. E non certo alle generazioni future, a cui stiamo consegnando un Pianeta allo stremo anche a causa degli enormi costi ambientali dovuti alla produzione di carne e derivati.

Alle porte del 2025, in piena emergenza climatica, l’urgenza di una transizione alimentare verso i cibi vegetali è innegabile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stessa consiglia di limitare il consumo di carni lavorate e rosse a favore di proteine vegetali (e ne avvalora i benefici nell’Information brief «Red and processed meat in the context of health and the environment: many shades of red and green»).

La cucina vegetale non è affatto triste (le scialbe insalatine contribuiscono a dare un’idea distorta della cucina vegetale), e oggi alternative golose e soddisfacenti sono alla portata di chiunque. Aggiungere più alimenti vegetali alla tavola, non solo a Natale, significa aprire le porte a una cucina più varia, creativa ed economica.

Se foste indecisi su un menù delle feste in chiave vegetale, ecco alcune idee facili e originali dai migliori ricettari online:

Menù di Natale vegano de La Cucina Italiana

Menu vegan di Natale di Vegolosi.it

Ricette veg di Natale di IoScelgoVeg

4. Segnaposto senza sprechi

Durante le feste ogni piccolo dettaglio conta. C’è sempre quel parente che agghinda la tavola, e compra un segnaposto per ogni ospite. A volte la fortuna è dalla nostra parte, e quel segnaposto trova una nuova casa sul nostro albero di Natale, a volte finisce dimenticato in chissà quale scatolone!

Acquistare un segnaposto “tanto per”, senza pensare se sarà apprezzato è sprecare il tempo, risorse e anche soldi! Quest’anno prova a realizzare segnaposto senza sprechi fai-da-te con materiali di recupero, come pezzetti di legno, rametti di pino o pigne raccolte durante una passeggiata. Un’attività che richiede sicuramente un po’ di organizzazione in più (bellissimi per tutta la famiglia, anche per i più piccoli), ma sarà di sicuro notata da chi si siederà alla tua tavola!

Semplici ma d’effetto sono i biglietti scritti a mano su cartoncino di riuso (con il nome della persona invitata? Con un piccolo augurio?), un tocco personale che arricchisce la tavola senza generare rifiuti.

5. Piatti e bicchieri riutilizzabili: un gesto di cura per gli ospiti e per l’ambiente

Quando si ospitano tante persone, le stoviglie usa e getta sono una soluzione facile e veloce: piatti, bicchieri, posate e tovaglioli monouso. Un’idea allettante che alla fine contribuiscono a un enorme spreco di risorse. Esiste una via più sostenibile e, perché no, più elegante: le stoviglie in ceramica, quelle che usiamo tutti i giorni a casa!

Non è necessario avere un set completo per ogni ospite. Se ne mancano alcune, perché non invitare gli ospiti a contribuire con qualche stoviglia in più, trasformando il momento pasto in una vera e propria condivisione?

6. Gestire gli Avanzi per ridurre lo spreco alimentare

Dati ANSA del 2023 confermano che durante le feste natalizie nelle, case italiane, 500 mila tonnellate di cibo finiscono nella pattumiera. Per non aggravare questo enorme spreco alimentare puoi chiedere agli invitati se vogliono portare a casa propria qualche avanzo, oppure riutilizzare gli avanzi del pranzo natalizio. I contorni avanzati (patate, carote, broccoli o cavolfiore) possono essere trasformati in frittelle; un modo facile e veloce per recuperare avanzi come formaggi è preparare una pizza; con il pane raffermo si possono fare delle polpette o del pane grattugiato da sfruttare nei giorni successivi. Un Natale più sostenibile parte anche dal riutilizzo creativo degli avanzi!

7. Stop ai botti per feste più sicure per tutti

Tra tutte le tradizioni di Natale e Capodanno ce n’è una che persino i più tradizionalisti dovrebbero rivalutare, perché ha un enorme impatto sulla salute, nostra e dell’ambiente: i botti, che contribuiscono all’inquinamento atmosferico e acustico. È dimostrato dal report pluriennale di ARPA Lombardia che tra la notte dell’ultimo dell’anno e la mattina successiva si verifica un aumento dei livelli di particolato PM10 nell’aria, con picchi di 400 microgrammi per metro cubo di PM10, quando il limite massimo consentito dalla legge è 50 microgrammi.

Questi rilasciano nell’aria ossidi di azoto, anidride solforosa, piombo e cadmio, che contaminano l’aria, il suolo e le acque. Possono causare problemi respiratori, aggravare malattie cardiache e polmonari. Senza contare le decine di persone che restano ferite a causa di un uso improprio dei botti.Ultimo, ma non meno importante, i rumori assordanti di fuochi e razzi possono provocare stress, disturbi del sonno e danni all’udito, soprattutto negli animali domestici - più sensibili ai suoni forti rispetto agli umani.

Se vuoi imparare a proteggere i tuoi animali dalle conseguenze di botti e petardi puoi informarti grazie alla guida scaricabile «Tutela degli animali dall’uso dei botti» scritta da LAV con il patrocinio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Ridurre l’impatto delle tradizioni natalizie non è solo un atto di responsabilità, ma un modo per riappropriarci del vero spirito delle feste, fatto di autenticità e consapevolezza.

Nel 2024, possiamo scegliere un Natale che sia speciale, per noi, per i nostri cari e per il nostro futuro. Perché la bellezza delle feste non sta nell’apparenza, ma in ciò che lasciamo dietro di noi: un mondo un po’ più sano, giusto e consapevole.

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