Qualche giorno fa la società delle Reti Ferroviarie Italiane ha annunciato che il prossimo dicembre prenderanno il via i lavori per il raddoppio dei binari nel tratto compreso tra Bergamo e Curno. Tutti i treni diretti a Bergamo da Milano e Lecco non giungeranno al capolinea, ma si fermeranno a Ponte S. Pietro, escludendo di fatto la stragrande maggioranza dei pendolari delle due linee.
Gli interventi, che dureranno almeno tre anni, porteranno alla realizzazione di una nuova fermata a Curno, al potenziamento della stazione di «Bergamo Ospedale» e alla sistemazione dei sottopassi del primo tratto ferroviario, tra i quali quelli in via S. Bernardino e in via Caniana. Per il raddoppio del tratto «San Pietro - Curno» se ne riparlerà dopo il 2026, ma le ripercussioni non tarderanno ad arrivare. Già a dicembre ci saranno importanti disagi, con ore di coda in vista per gli automobilisti in entrata e in uscita da Bergamo. In questo quadro, la bicicletta potrà rivelarsi una soluzione vincente per gli spostamenti quotidiani, soprattutto per chi percorre distanze inferiori a dieci chilometri.
Da Ponte San Pietro a Bergamo
Alla luce di queste riflessioni, ho provato a percorrere in bicicletta la Briantea - l’asse principale che permette l’accesso a Bergamo dalla zona ovest della provincia e che muove complessivamente, secondo il Piano della Mobilità del Comune di Bergamo, il 12 per cento del traffico bergamasco - e i vari tratti ciclabili che collegano Ponte San Pietro con la città, valutando la ciclabilità di entrambi gli itinerari e creando così una sorta di mappatura green di questa area.
Partiamo dal primo itinerario. Dal municipio di Ponte San Pietro saliamo in sella e costeggiamo il fiume Brembo fino al ponte di via Roma, lo attraversiamo e proseguiamo in via Vittorio Emanuele II fino al Comune di Curno. Qui continuiamo su via Merena e ci immettiamo nella Briantea. Percorriamo questa strada per circa 5 chilometri e arriviamo così a largo Giuseppe Tironi a Bergamo, la grande rotonda che c’è tra la sede universitaria di via Caniana, la biblioteca Tiraboschi e il sottopasso ferroviario di San Bernardino. Dalla rotonda continuiamo in via San Giorgio lungo la corsia ciclabile tratteggiata, poi su via Simoncini e Bonomelli fino a giungere al piazzale della stazione ferroviaria.
La pista ciclopedonale
Come abbiamo potuto verificare con questo primo itinerario, non esiste un percorso omogeneo per spostarsi in bici da Ponte San Pietro a Bergamo. Per questo ho individuato un secondo itinerario che unisce i vari tratti ciclabili esistenti, più idoneo e sicuro. Dal Comune dell’Isola Bergamasca ci rimettiamo in sella e seguiamo le indicazioni della «Ciclovia dei laghi», un tragitto lanciato da FIAB nel 2001 che collega i laghi subalpini, da Lugano al Garda. Quello che a noi interessa è il tratto che dal lago di Lecco porta al lago d’Iseo, con attenzione al territorio che stiamo analizzando. Le indicazioni all’inizio sono disponibili, ma poi, più ci avviciniamo alla città, si perdono, un po’ come avevo riscontrato nel tratto Seriate-Bergamo. Usciamo dunque dal centro di Ponte San Pietro, attraversiamo il fiume Brembo e arriviamo a Curno. Attraversiamo la Briantea e imbocchiamo le vie Dorotina e Pellico per prendere il percorso riservato a bici e pedoni.
Proseguiamo lungo via degli Alpini, giungiamo al municipio di Mozzo e poi, sempre su stradine, attraversiamo i campi fino a via Trento. Qui continuiamo sulla carreggiata principale, entriamo nel quartiere di Longuelo e raggiungiamo l’incrocio della Parrocchia dell’Immacolata, dove è presente un breve ma largo tratto ciclopedonale. Arriviamo dunque alla pista ciclabile di via Mattioli e la percorriamo fino a raggiungere via Broseta, dove sono presenti corsie ciclabili tratteggiate. Superati i campi da tennis giriamo a destra e raggiungiamo la pista ciclabile comunale che costeggia la roggia Serio Inferiore, la seguiamo ed entriamo nel quartiere di Loreto. Sempre costeggiando il canale proseguiamo lungo via Coghetti per poi svoltare in via Palma il Vecchio e arrivare all’incrocio con via San Bernardino, vicino alla biblioteca Tiraboschi. Seguiamo la corsia ciclabile tratteggiata e ci immettiamo in via S. Giorgio da cui proseguiamo dritti fino alla stazione immersi nel traffico.
Efficacia e sicurezza del percorso
Analizzati i percorsi, cerchiamo ora di trarre alcune conclusioni. La Briantea, il nostro primo itinerario, è in assoluto il tragitto più breve e diretto per spostarsi dalla città a Ponte San Pietro: richiede infatti mezz’ora di pedalata circa per 7.3 chilometri di strada, intervallati da sole 13 discontinuità (semafori), per lo più nel tratto cittadino. Si tratta però di una strada molto trafficata e per nulla confortevole: non ci sono infatti corsie o piste ciclabili, le auto sfrecciano ad alta velocità e lo spazio a bordo carreggiata è limitato. Anche l’arrivo in stazione a Bergamo da largo Tironi si svolge su strade molto trafficate, le vie Simoncini, Bonomelli e Maj. Insomma, è il tragitto più efficace ma non il più sicuro: il 100 per cento del percorso avviene infatti con le auto. Al contrario, il secondo itinerario è più lungo (8.7 chilometri) e più discontinuo (28 interruzioni con un tempo di percorrenza di circa 40 minuti), ma nettamente più sicuro. La metà dell’intero tratto è infatti in sede propria.
In questo caso, le problematiche maggiori riguardano soprattutto la prima e l’ultima parte del tragitto, ovvero l’attraversamento della Briantea e l’entrata nel quartiere di Longuelo fino alla stazione. Da via Coghetti si potrebbe infatti proseguire lungo le vie Zambonate e Tiraboschi e raggiungere la stazione passando per Porta Nuova, ma così si allungherebbe ulteriormente il tragitto. Deviare in via Palma il Vecchio sarebbe la via più rapida, ma anche in questo punto, le strade sono parecchio trafficate. La parte centrale, piuttosto comoda, si sviluppa lungo la ciclabile A «Centro città-Curno», una delle direttrici ciclabili delineate dal «BiciPlan» comunale. È ben segnalata e cerca di mantenere per quanto possibile la separazione tra ciclisti e pedoni, garantendo una maggior sicurezza a entrambe le categorie di utenti. Inoltre, questo percorso collega la parte ovest della città attraversando il cuore dei quartieri di Longuelo, Loreto e San Paolo, risultando molto accessibile e pratica per gli spostamenti intra-urbani.
Ricucire la periferia con il centro
Tra Ponte San Pietro e Bergamo ci sono 7 chilometri, una distanza percorribile senza problemi sulle due ruote, anche perché non è presente nessuna salita. Eppure, nel mio immaginario, Ponte San Pietro sembra molto più lontana dalla città. Sarà che non frequento molto la parte ad ovest di Bergamo, ma le varie volte che sono andato verso Milano o verso Lecco in bicicletta, mi è capitato di perdermi un po’ a causa di ciclabili “monche” e di deviazioni inutili. In effetti, questi percorsi discontinui e la mancanza di segnaletica contribuiscono a disgregare il territorio, aumentando le distanze.
Pensiamo anche solo al tragitto che unisce la stazione di Bergamo con la sede universitaria di via Caniana: non è molto agevole e bisogna per forza percorrere strade molto trafficate con grandi incroci. Basterebbero 1.3 chilometri per “avvicinare” la sede universitaria al centro. Basterebbe quindi realizzare una vera pista ciclabile, a doppio senso di marcia, da piazzale Marconi a largo Tironi, valutando la possibilità di togliere una corsia dedicata alle auto, vista la presenza di più corsie per senso di marcia.
Qualche automobilista potrebbe storcere il naso al pensiero, ma per qualcun altro questa possibilità potrebbe rappresentare l’input per lasciare l’auto a casa e mettersi in sella a una bicicletta. D’altronde il traffico può diminuire solo se le persone sono incentivate e stimolate a spostarsi con mezzi diversi dall’automobile. “Cucire” il centro alla periferia – magari realizzando una direttrice ciclabile che colleghi Bergamo con la parte ovest della provincia, parallela alla Briantea e alla linea ferrovia – potrebbe rappresentare una soluzione per alleggerire il traffico in questa area. Anche perché nei prossimi tre anni non ci sarà il treno da Ponte San Pietro a Bergamo: pedalare potrebbe essere davvero l’alternativa per non passare ore in coda.