Nei cimiteri italiani, in questi giorni, sono molte le persone che tornano a trovare i cari scomparsi. L’atmosfera è per lo più silenziosa e quieta per rispetto di chi non c’è più, come in tutti i paesi di tradizione cattolica. « Nei cimiteri messicani invece c’è chi porta fiori e chi porta la musica, chi trascorre la notte a cantare insieme ad amici e famigliari, come mia nonna e i miei zii e molti altri come loro» spiega Vanessa Gutiérrez. È lei l’organizzatrice di «Xantolo – In Messico la morte è cultura viva», due giorni di festival alla scoperta della cultura messicana e delle sue tradizioni, che da oggi a domenica porterà tra la Chiesa di San Lazzaro in centro a Bergamo e gli spazi di Daste musica, folclore, laboratori e presentazioni dedicate al Giorno dei Morti. Una festività che in Messico viene vissuta in modo radicalmente diverso.
«Le famiglie durante questo periodo vanno al cimitero, dove ricoprono di petali colorati le sepolture, che omaggiano con fiori, candele e con i piatti preferiti dei loro cari scomparsi – spiega Vanessa Gutiérrez – molto spesso ci si ferma anche al calar del buio e si cantano canzoni popolari e l’atmosfera è festosa».
«Per noi questo è un momento di gioia, perché il Giorno dei Morti è vissuto come l’occasione di incontrare di nuovo i nostri cari – continua l’organizzatrice – Ci sono studi psicologici che confermano come questa festività e i suoi riti funzionino come una terapia che aiuta ad elaborare in maniera diversa la perdita di una persona. Dalle canzoni, all’atto di cucinare insieme il pane dei morti o dei teschietti di zucchero, alla costruzione di figure come le “Calaveras”, i tipici scheletri messicani, alla pratica di allestire un altare in ogni casa dove omaggiare chi non c’è più». Tutti riti che riflettono un’idea della morte che non è fine, ma parte integrante della vita, senza essere rimossa e allontanata come invece avviene oggi in Europa.
«Una visione che affonda le sue origini nella cultura messicana preispanica, dove si usava comporre altari con crani dei guerrieri e sacerdoti deceduti, da allestire ai piedi delle piramidi dedicate alle divinità del sole e della pioggia, per omaggiare e garantire la continuità della vita – spiega l’antropologa Rocio Cid O – Il teschio, infatti, non veniva associato alla fine dell’esistenza, ma alla sua prosecuzione ed è oggi uno dei simboli più potenti della nostra tradizione»
Il programma del festival
Il festival si aprirà domani, sabato 2 novembre, alle 17 con l’inaugurazione dell’«Altare dei Morti», allestito nella chiesa di San Lazzaro nel centro di Bergamo. La cerimonia sarà introdotta Rocio Cid O, antropologa ed etnostorica dell’ENAH, la Scuola Nazionale di Storia e Antropologia, che illustrerà i simboli e gli oggetti che caratterizzano quest’usanza tradizionale messicana legata al culto dei defunti. L’allestimento sarà aperto al pubblico già da oggi, venerdì 1° novembre, fino alle 19 e domani dalle 12 alle 16.
«Xantolo» proseguirà domani alle 15 con l’edizione «Día de Muertos» della passeggiata «Migrantour», un mini tour di esplorazione urbana dal taglio interculturale, con partenza da via Quarenghi e arrivo alla chiesa di San Lazzaro (iscrizioni qui al costo di 15 euro)
Il festival si sposterà poi a Daste, dove alle 18 sono in programma due laboratori: il primo è dedicato alla danza Huehues , in cui Magnolia Pineda accompagnerà i partecipanti alla scoperta di questo tradizionale ballo nato nel Cinquecento come presa in giro degli usi e costumi conquistatori spagnoli che avevano colonizzato il Paese. Il secondo invece è un workshop dedicato ai bambini, tenuto da Rocio Cid O in collaborazione con il Museo Nazionale e Internazionale della Cartonería, dedicato all’arte popolare messicana della cartapesta, con cui si costruivano maschere e figure folcloriche realizzate in origine con paglia e panno. Sempre dedicato ai più piccoli è l’appuntamento con le letture dedicate al Giorno dei Morti a cura di Carolina Resillas, a cui si aggiunge un laboratorio di cucina messicana con la chef Eliza Diaz, dell’Associazione Viva Mèxico.
Dalle 20 invece spazio alle danze con le esibizioni folcloriche del gruppo danza «Catrinus», a cui si aggiunge la sfilata di «Catrinas», le donne scheletro vestite secondo la moda europea del periodo coloniale, coperte di fiori e accessori, che proporranno un corteo a lume di candela per chiudere la giornata. Sfileranno anche gli abiti dello stilista Victor Mucio, che ha portato le sue creazioni in tutto il mondo, dal Messico, a Francia, Giappone e Spagna. Seguirà alle 21 il concerto di Lilly Montserrat, mezzosoprano che proporrà brani dal repertorio folclorico messicano e latino-americano.
Celebrare i propri defunti tra teschi di zucchero, danze e musica
La giornata di domenica 3 novembre si aprirà alle 16 con una merenda a base del tradizionale Pane dei Morti messicano, a cura di Janis Cake, a cui seguirà alle 16.30 un laboratorio di maschere tenuto dal progetto «Teschio di zucchero», il primo blog in lingua italiana che approfondisce le usanze messicane legate al Giorno dei Morti. In programma alle 17 invece il laboratorio artistico con Flor di Fango, pseudonimo di Francisco Hueyatl León, autore anche delle illustrazioni che saranno in mostra a Daste. A seguire in programma la presentazione di «Alebrijes», una raccolta di racconti di Samira Zuabi dedicata alla mitologia messicana, che comprende anche tavole da colorare e uno spettacolo di danza Mexica, un ballo folclorico preispanico a cura di Ehecatl Quetzal Cuauhli.
Spazio anche alla cultura gastronomica messicana, con la chef Elisa Diaz, presidente dell’Associazione Viva México, che a Daste proporrà un menù a tema per tutto il fine settimana. I laboratori sono gratuiti su iscrizione. Info qui.
Il festival è promosso da Cielito Lindo, Colectivo Mariposas de Amaranto, Associazione Nazionale di Azione Sociale, Ahuechtzin Mexican Handcraft con il patrocinio istituzionale onorario del Consolato Generale del Messico di Milano, il sostegno di Cooperativa Impresa Sociale Ruah e la collaborazione di Daste Bergamo, Fileo Centro Studi e Formazione