Ricordare è fondamentale perché l’uomo non possa ripetere gli errori del passato. Per questo motivo è prezioso studiare la storia e promuoverla, come accade dal 2000 ogni 27 gennaio grazie all’istituzione del Giorno della Memoria. L’appuntamento, programmato per ricordare le vittime delle persecuzioni nazifasciste in Europa, coinvolgerà anche Bergamo che, attraverso una serie di iniziative promosse dall’amministrazione comunale, ricorderà tutti coloro che si sono opposti alle violenze delle dittature di destra, mettendo spesso a rischio la propria vita.
Un lungo programma di eventi che toccherà numerose istituzioni che hanno deciso di offrire il proprio contributo al fine di sensibilizzare la cittadinanza al tema della memoria, un argomento particolarmente sentito in questo frangente storico e che consente di comprendere numerose dinamiche che interessano la nostra società.
«L’amministrazione comunale di Bergamo – spiega il vicesindaco e assessore alla cultura Sergio Gandi – si impegna ogni anno nell’organizzazione delle celebrazioni del Giorno della Memoria, come parte del suo impegno civile nel riflettere intorno a eventi della storia che rischiano, ancora oggi, di ripetersi in modo drammatico. A ottant’anni dal primo ingresso nel campo di Auschwitz, la necessità di ricordare diventa ancora più pressante. Accanto alle cerimonie istituzionali, che vedono una presenza sempre nutrita di studentesse e studenti, si chiamano a collaborare musei, biblioteche, istituzioni e associazioni culturali». «Ciascuno, con le proprie specificità e competenze, ha partecipato – continua Gandi – alla costruzione del programma, portando il proprio contributo, affinché la memoria diventi tema di approfondimento per tutta la cittadinanza. Incontri musicali, letture, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, mostre, diventano momenti di condivisione, occasioni di conoscenza dedicati a giovani e adulti, con una particolare attenzione anche ai più piccoli».
Il programma
La lunga giornata del 27 gennaio si aprirà alle 9 con la deposizione delle corone d’alloro alla lapide in ricordo degli ebrei bergamaschi deportati nei campi di sterminio e l’omaggio alla lapide dedicata alle ceneri dei deportati nei lager presso la chiesetta di Sant’Eufemia, e proseguirà subito dopo con la posa della «Pietra d’inciampo» dedicata a Giulio Sirtoli . Un atto di ricordo voluto da un gruppo di lavoro dell’Università degli Studi di Bergamo, coordinato dalla professoressa Federica Sossi e seguito dall’Isrec Bergamo, che vuol celebrare l’opposizione di Sirtoli nei confronti del fascismo.
«Continua così l’adesione alla rete delle “Pietre d’inciampo”, nata a Bergamo nel 2021, che inserisce la nostra città in un progetto artistico di livello internazionale, con una Stolpersteine in ricordo di Giulio Sirtoli. Isrec, a questa importante azione, nella quale il coinvolgimento delle nuove generazioni è sempre preponderante, ha voluto accostare una esposizione in Palazzo della Libertà: un’installazione audiovisiva collocata di fronte all’affresco di Antonio Giuseppe Santagata, in cui voci di donne deportate dialogano con il racconto della vita di Antonio Locatelli – aggiunge Gandi – Un accostamento forte, che invito tutta la cittadinanza a visitare, grazie anche alle visite guidate speciali che verranno organizzate nelle tre settimane di apertura della mostra».
L’inaugurazione di questa mostra, «Nelle vostre tiepide case. Un coro di voci per il Giorno della Memoria» , si terrà nel pomeriggio del 27 gennaio alle 17.30 alla Casa della Libertà, ex Casa Littoria, dove le voci delle donne, prime a raccontare quanto successo ad Auschwitz all’Italia, dialogheranno con quelle di Primo Levi accompagnate all’affresco di Giuseppe Santagata dedicato ad Antonio Locatelli e riguardante l’esaltazione della guerra e la sopraffazione del diverso visto come nemico. Un accostamento forte che esprime in maniera più forte la consapevolezza che, all’apice di questo atteggiamento, c’è il lager. La mostra rimarrà aperta sino al 16 febbraio e sarà visitabile ogni mercoledì dalle 17 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18, con visite guidate gratuite per la cittadinanza in programma il 1° febbraio alle 11 e il 9 febbraio alle 16 con prenotazione all’indirizzo [email protected] sino a esaurimento posti.
Le iniziative mattutine proseguiranno alle 11 alla stazione ferroviaria di Piazza Marconi, dove verrà deposta al binario 1 una corona d’alloro davanti alla lapide in memoria dei lavoratori del Nord Italia deportati da Bergamo nei campi di concentramento. Per l’occasione interverranno i rappresentanti di ANED Bergamo, gli studenti e studentesse del Liceo delle Scienze Umane e del Liceo Musicale «Paolina Secco Suardo» e i membri dell’ISREC con Pandemonium Teatro, con l’obiettivo di ripercorrere quanto accaduto. Per i più piccoli, l’appuntamento sarà alle 12 al Giardino di Palazzo Frizzoni per un atto di memoria a cura di studenti e studentesse dell’Istituto Comprensivo «Eugenio Donadoni», seguito da un omaggio a Pierantonio Cividini, letterato ed educatore, presso l’omonimo passaggio.
Il calendario di iniziative continuerà nella Sala Galeotti dell’Università degli Studi di Bergamo (sede di via dei Caniana 2), dove si svolgerà alle 16.30 la conferenza «Diritto e memoria. L’ordinamento criminale della deportazione» a cura di Roberto Calvo, professore ordinario di Diritto privato presso l’Università della Valle D’Aosta e autore de «L’ordinamento criminale della deportazione» (Laterza, 2023); mentre alle 18 all’interno della cornice del Palazzo della Provincia si terrà l’incontro «Indifferenza e solidarietà. Storie di deportazioni e di salvezza degli ebrei nella Bergamasca: dalle leggi razziali alla Liberazione», nel quale verranno raccontate una serie di vicende che hanno interessato la nostra provincia grazie al contributo dei numerosi documenti raccolti e alla testimonianza di Luca Sacerdote.
A chiudere la giornata vi sarà lo spettacolo «Siamo stati noi. Memoria in coro» alle 20.30 al Teatro di Loreto, durante il quale un coro di cittadini salirà sul palco per raccontare le azioni degli uomini, non solo compiute e subite, ma anche quelle che sono state in grado di combattere l’ingiustizia; così come alle 21 presso «Lo Schermo Bianco» di via Daste e Spalenga verrà proiettato il film «Simone Veil - La Donna del Secolo» , dedicato all’ex presidente del Parlamento Europeo nonché sopravvissuta alla violenza dei campi di sterminio.
Questi appuntamenti rappresentano l’apice di una lunga rassegna di eventi prenderà il via qualche giorno prima del Giorno della Memoria e che sarà dedicata ai più giovani, come la proiezione del film d’animazione «ARF» al Cinema Conca Verde alle 16 di sabato 25 gennaio, lo spettacolo teatrale «Fino a quando la mia stella brillerà. La storia di Liliana Segre» al Teatro di Loreto alle 21. Allo stesso orario allo Spazio Caverna di via Tagliamento ci sarà lo spettacolo conferenza «Immagini, malgrado tutto», in replica il giorno successivo. Proprio domenica 26 gennaio, a partire dalle ore 14, è in programma il laboratorio e spettacolo teatrale «Il treno dei bambini» al Teatro San Giorgio, mentre concluderà la rassegna lo spettacolo teatrale «Lydia tra le nazioni» in programma nell’Auditorium del Liceo Scientifico «Lorenzo Mascheroni» mercoledì 29 gennaio alle 21 e dedicato alla vita di Lydia Gelmi Cattaneo, prima bergamasca a esser riconosciuta come Giusta tra le nazioni per aver salvato numerosi ebrei tra il 1943 e il 1945.
In merito al settore letterario, si partirà dalla serie di incontri «Noi Siamo Memoria» in programma il 14 e il 21 gennaio alle 17 presso la Biblioteca Tiraboschi, durante i quali verranno presentati a bambini e ragazzi una serie di libri dedicati alla memoria della Shoah e al suo studio. Sullo stesso filone si inserisce l’evento «Leggere il Giorno della Memoria. Ritornare: testimonianze di sopravvissuti e sopravvissute» , previsto alla chiesa di San Fermo domenica 26 gennaio alle 17.30. Durante l’incontro verranno proposte le testimonianze di diversi sopravvissuti al dramma dell’Olocausto e la difficoltà di riuscire a ritrovare una “normalità” dopo quanto vissuto nei campi di concentramento.
Proprio sul racconto delle violenze e dei metodi di resistenza applicati dai prigionieri si incentra la presentazione del volume «Domani Mattina. La memoria nelle parole dei lager nazisti», realizzato dal presidente dell’Aned Bergamo Leonardo Zanchi e che si concentra sul ruolo della lingua e della comunicazione nell’esperienza dei deportati italiani nei campi nazisti, analizzando tanto il lessico della violenza nazista quanto il contro linguaggio di resistenza dei prigionieri stessi.
A inaugurare il mese di febbraio sarà invece la conferenza «La resistenza ebraica durante la Shoah. Un nuovo punto di vista sul genocidio degli ebrei», in programma per sabato 1° febbraio alle 17.30 al Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia. Lo storico Daniele Susini ripercorrerà le strategie di resistenza attuate dagli ebrei, sfatando lo stereotipo che li presenta come vittime inermi. A chiudere il cerchio vi sarà infine, all’interno del Salone Furietti della Biblioteca Civica Angelo Mai, l’appuntamento «Il ricordo dei Giusti» un momento di lettura previsto per domenica 2 febbraio alle 10 che offrirà brani dedicati a persone che hanno messo a repentaglio la propria vita per il salvataggio degli ebrei, il tutto accompagnato dalla musica del Politecnico delle Arti – Conservatorio «Gaetano Donizetti» di Bergamo.