« Osio Sotto ha un forte legame con il mondo dell’aeronautica, anche se non sono molti a saperlo. Proprio qua, in località Rasica, nel 1911 si sono tenuti i primi voli effettuati nella provincia di Bergamo». Bastano poche parole di Daniele Pinotti, Assessore alla cultura e alle politiche giovanili del comune di Osio Sotto, per accendere la curiosità di chi, come me, ha sempre amato volare.
Sono cresciuta con un padre che per mestiere assemblava componenti elettrici per sistemi avionici e con una madre che ha il terrore di prendere l’aereo ma mi sentì calciare per la prima volta, incinta da qualche settimana, a bordo di un volo Ryanair diretto a Londra. Dalle ali di cera di Icaro al Flyer dei fratelli Wright, volare è sempre stata una delle più grandi ambizioni dell’uomo. E una passione che ha portato chi scrive a scartabellare tra i giornali a caccia dei dettagli di quei primi voli bergamaschi.
I primi voli dal campo di Osio
Era l’aprile del 1911. Sul nuovissimo aerodromo di Osio Sotto, si ritrovano alcuni tra i più noti aviatori europei. Come Ciro Cirri, che negli occhi ha «la nostalgia degli immensi campi azzurri. Ha volato per primo sopra la città plaudente di Novara, ed ora conta di dominare dall’alto Bernago nostra e di portare un saluto all’alta e dominante torre di Gombito» (L’Eco di Bergamo, 12 aprile 1911).
Il 17 aprile, sul campo di Osio, si tiene una prima giornata di gare d’aviazione. Sul biplano del prode Balilla Battagli sale un redattore del Giornale di Bergamo, che non manca di raccontare l’esperienza sulle colonne del quotidiano. «Ad un tratto ho udito rombare alle spalle il motore; poi ho avuto la sensazione precisa che l’aeroplano corresse sulla terra; quindi – subito dopo – ho sentito compiersi il prodigio: volavo! (…) Si presentò ai miei occhi uno spettacolo bellissimo: Bergamo alta indorata dal sole e, d’intorno, in corona le colline bergamasche che avevano preso nel tramonto un colore bluetto: solo le più alte cime, ancor coperte di neve, apparivano rosee illuminate, come erano, dai raggi del sole… Io affermo qui di non avere mai goduto tanto in vita mia come in quei brevi momenti di volo».
Il primo bergamasco a librarsi in volo è Stefano Minossi . Anche lui si presenta al campo di Osio il 17 aprile. Ma perché il biplano che lui stesso ha costruito riesca finalmente a decollare occorre aspettare una settimana. «Si figuri la mia agitazione!» racconta a un giornalista de L’Eco di Bergamo il 25 aprile 1911. «Salito sul seggiolino, aveva messo in moto l’elica: la macchina scappò pel campo ad una velocità straordinaria, a non meno di 78-80 chilometri all’ora. Io stavo intento a dirigerla, quando, dopo una quarantina di metri, là dove il suolo appare ondulato, la macchina si alzò improvvisamente ad un’altezza di circa due metri. Dalla contentezza che tutto m’invase ho avuto come una specie di capogiro».
Ai voli inaugurali, infine, partecipa anche Giuseppe Nosari , aviatore di Gandino, che nel 1910 aveva costruito in proprio un aereo (con tanto di motore) e che il 19 settembre del 1912 stabilì il nuovo primato italiano di altezza con passeggero, sorvolando Superga e la Mole Antonelliana – 1.200 metri di quota.
«Osio vola» 2022
«L’alba dei voli dal campo di Osio» è il titolo del volume con cui il Comune di Osio Sotto, nel 2011, ha celebrato il centenario dei primi voli di cui vi abbiamo anticipato qualcosa qui sopra. Il volume sarà disponibile domenica, in occasione di «Osio Vola», la manifestazione tutta dedicata alla cultura aeronautica che animerà Osio Sotto nelle giornate di venerdì 16 e domenica 18 settembre.
«Ricordo che nel 2006, quando ero un giovane appassionato di aerei, ero andato a una giornata del volo – spiega Daniele Pinotti – La giornata era stata organizzata in occasione del trentacinquesimo dell’associazione dell’Arma Aeronautica locale da Ciro Santoro, allora Assessore alla cultura di Osio Sotto e appassionato di aeronautica. Ho sentito Ciro e ci siamo cimentati nell’organizzazione di questo evento ad Osio, che celebra il tema del volo e i suoi legami con la nostra città, e ricorda anche il cinquantesimo dell’associazione Arma Aeronautica di Osio Sotto».
Una conferenza aperta a tutti
Il primo appuntamento della due giorni di manifestazione è per venerdì 16 settembre alle ore 20.30. Presso il Centro Sociale Barbisotti, in Via Libertà 45, si terrà una conferenza dal titolo «La cultura è nell’aria». «Non sarà una conferenza specialistica, per addetti ai lavori, ma un incontro aperto a tutti – spiega Ciro Santoro, co-organizzatore della manifestazione e pilota di ultraleggeri – Abbiamo cercato di essere il più possibile divulgativi, coinvolgenti. Ad Osio, vediamo quotidianamente il passaggio degli aerei da Orio al Serio, allora ecco che la conferenza inizierà proprio con l’intervento del presidente della SACBO Giovanni Sanga. Resteremo poi in ambito aeroportuale per parlare con Alessandro Disarelli, un controllore di volo, che ci racconterà qualche curiosità relativa alle responsabilità, gli impegni, e i compiti di chi lavora nella torre controllo dell’ormai terzo aeroporto di Italia».
Dal traffico aereo alla fotografia. Per chi non lo sapesse, a Bergamo esiste l’Orio Spotters Group, nutritissimo gruppo di fotografi appassionati di aerei che ama ritrovarsi a Grassobbio «col naso all’insù». Conosceremo l’Aeroclub di Bergamo, grazie al suo presidente, Andrea Orsi. La parola andrà poi agli istruttori, tra cui quelli di Volo a Vela della Scuola AVA di Valbrembo. «Anche qui, l’obiettivo sarà la divulgazione, la semplificazione. Gli istruttori non ci spiegheranno come fare le virate, ma parleranno del rapporto che si crea ad esempio tra un profano, alla sua prima esperienza di volo, e l’istruttore: la psicologia, l’emozione del volare».
Da quel lontano 1911, l’aviazione ha fatto passi da gigante. Oggi, se ci si pensa, grazie ai droni o al volo simulato possiamo volare restando a terra. Venerdì sera, sarà possibile ascoltare i racconti di PierMaria Arzuffi, costruttore di droni del Gruppo Alisei, conoscere la Geo Skylab Scuola droni di Dalmine o la Dasty Fly Sim di Pedrengo. «Un sistema professionale di volo simulato – spiega Santoro – in cui i piloti della Ryanair e di altre compagnie aeree mantengono la proficiency, la professionalità al volo su appositi simulatori complicatissimi che sono simili alla cabina di uno dei liners che decolla da Orio».
Non mancherà un accenno al mondo del modellismo, statico e dinamico. «Sullo stesso campo di Osio da cui nel 1911 decollarono i primi voli bergamaschi, alcuni gruppi come il Gruppo Alisei fanno decollare oggi i loro aeromodelli, alcuni dei quali con un’apertura alare di 2-3 metri. Modelli elettrici, quindi estremamente ecologici». La serata si chiuderà con uno sguardo ancora più all’insù. Uno sguardo allo spazio. «Interverrà Antonio Pellegri, un medico che fa parte dell’associazione aeronautica di Caravaggio che promuove una borsa di studio per studi di carattere aerospaziale. Per finire, il nostro sindaco Corrado Quarti consegnerà una targa celebrativa all’associazione Arma Aeronautica di Osio Sotto, di cui l’anno scorso ricorreva il cinquantesimo».
La festa del volo
Domenica 18 settembre, Osio Sotto si trasformerà in una vera e propria città del volo. Dalle ore 10 alle 18, l’area mercato si riempirà di numerosi stand specializzati di associazioni, gruppi, scuole di aeronautica. E poi ancora, aerei e alianti, un simulatore di volo avanzato, aeromodellismo, sorvoli aerei. Sarà anche possibile provare l’emozione di vedere Osio dall’alto, concedendosi un giro in elicottero al costo di 50 euro. Per tutta la giornata, saranno presenti l’Aeronautica Militare, il terzo Reggimento Aquila dell’Aviazione dell’Esercito, Aero Club Bergamo, AVA Valbrembo, l’Associazione Arma Aeronautica, la Scuola droni Caravaggio, Orio Spotters Group, il Gruppo Aeromodellisti Osiensi, la Protezione Civile e molte altre realtà che hanno trasformato la passione per il volo in un’occupazione a tempo pieno.
Alle 18 in punto, tenetevi pronti a tornare al 1911, perché l’Associazione I Quartieri proporrà un’imperdibile rievocazione teatrale (con tanto di un simulacro di aeroplano) dei primi voli al Campo della Rasica.
Quello che gli organizzatori si augurano è che durante le due giornate vengano stabiliti dei contatti, anche di carattere stretto, tra i più curiosi e le numerose associazioni o scuole di volo del territorio. «Ci piacerebbe poter fornire informazioni chiare allo studente che vuole iscriversi all’istituto aeronautico, a chi vorrebbe provare, non so, a volare con l’aliante a Valbrembo – conclude Santoro – Il fatto è che sugli aerei tutti quanto noi abbiamo quella curiosità, che però viene spenta, perché loro stanno là in cielo, noi stiamo qua. Ma le garantisco: aver fiducia nell’aria che ti sostiene, che ti fa volare, è qualcosa di talmente speciale che quando lo provi non smetti più. Ti rende parte di quella natura che ti ospita, perché tu in quel momento sei più leggero dell’aria, stai guardando i campi da un altro punto di vista… Capisci tante cose anche volando all’altezza di tre campanili da terra!».