Si chiama #Sempre25Novembre il progetto che Sorgenia ha inaugurato nel 2018. “25 novembre” come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, “sempre” come l’obiettivo che la digital energy company si propone ormai da anni: tenere alta l’attenzione sul tema della violenza di genere in tutti i giorni dell’anno, e dare un contributo concreto perché di violenza non si parli più.
“Abbiamo donato energia alle case-famiglia che ospitano donne uscite da percorsi di violenza, avviato delle attività per sostenere un percorso di reinserimento dopo storie di maltrattamenti, ma anche delle iniziative per sensibilizzare i più giovani”, spiega Angelica Orlando, vicepresidente di Sorgenia. “All’inizio di questo percorso ci siamo concentrati molto sulla violenza fisica, perché è la forma più visibile di violenza. Poi ci siamo resi conto che la violenza ha molte facce e molte forme, a volte tanto silenziose quanto pericolose”.
Le storie di dieci donne che sono riuscite a riscattarsi da episodi di maltrattamento e violenza fisica, verbale, psicologica sono al centro dell’edizione 2021 dell’iniziativa #Sempre25Novembre. I racconti – racconti di soprusi e di migrazioni, di sogni difficili da inseguire come quello di Laura Formenti, e di diritti alla maternità negati, come quello di Joanna – sono stati registrati in una serie di podcast ascoltabili a questo link , e raccolti nell’ebook “Storie di Donne Rinate”. È proprio questo e-book che vi invitiamo a scaricare (gratuitamente, basta cliccare qui).
Per ogni libro scaricato, fino al giorno di Natale, Sorgenia donerà 1 euro a Fondazione Pangea Onlus, organizzazione no-profit che dal 2002 lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, con un’attenzione particolare per le donne afghane.
L’importanza delle parole
Le storie che troverete nell’e-book si ispirano ai principi del Manifesto della Comunicazione non ostile ideato dall’Associazione Parole O_Stili.
“Da diversi anni siamo impegnati in un qualcosa che spesso non consideriamo: l’importanza delle parole, che possono essere energia vitale, entusiasmo, ma a volte trasformarsi in pietre, oggetti da scagliare per ferire gli altri”, racconta Rosy Russo, fondatrice e presidente dell’Associazione.
La scelta di Sorgenia di seguire, per le dieci storie raccolte nell’e-book, i principi del Manifesto della Comunicazione non ostile viene proprio dalla consapevolezza di quanto sia importante educare alla parola e alla comunicazione giusta, buona, fondata sul rispetto. “Sempre più spesso oggi”, commenta Russo, “la violenza verbale entra in casa, nello smartphone di qualsiasi donna, con una semplice notifica. Insulti non richiesti, volgari. Quelle parole che fanno male e che vengono dette anche negli affetti privati, quel ‘te lo spiego io’. Non sono solo parole. È una violenza di genere che succede ogni volta che attraverso il linguaggio si trasmette una sensazione di inferiorità. La cura dovrebbe essere l’altro nome di questo tempo, e dovrebbe caratterizzare anche il linguaggio: è arrivato il momento di abbracciarci con le parole, avere cura delle parole che usiamo”.
Numeri alla mano: dall’inizio dell’anno fino al 25 novembre, sono state 109 le donne uccise in Italia. Di queste, 63 sono state vittime del partner o dell’ex. “Le vite di queste donne sono iniziate con parole d’amore… queste parole sono diventate insulti. Dove non c’è rispetto, non c’è amore”.
Storie di riscatto
Il progetto di Sorgenia ha visto il coinvolgimento di La Grande Casa scs onlus, che dal 2018 affianca l’azienda per sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sul tema della violenza di genere. Dal 1989, la cooperativa accoglie le donne in uscita da situazioni di violenza e giovani temporaneamente allontanati dalle proprie famiglie. Una di queste donne è Alba , protagonista di uno dei podcast e dei racconti raccolti nell’e-book. “Sono una donna che è stata maltrattata. Parlo al passato, non è più questa la mia condizione. C’è da dire che prima non mi sono mai definita così, forse è una consapevolezza che arriva dopo, non lo so”.
L’e-book si chiama “Storie di donne rinate”, a sottolineare che una vita dopo la discriminazione, l’abuso, l’insulto, è possibile. “Il nostro obiettivo”, spiega Liviana Marelli, presidente de La Grande Casa, “è quello di portare il tema della violenza di genere fuori dai tavoli degli addetti ai lavori. Trattare questo tema significa puntare sulle risorse delle donne, sulla bellezza, sulla rinascita, sul ‘Ce la possiamo fare’”.
“In queste storie si parla di violenza contro le donne, ma la violenza non è mai protagonista. Qui si parla di riscatto, di rinascita. Tutte le storie sono storie di donne che hanno costruito un percorso nuovo”, aggiunge Gaia Peruzzi, docente del corso di Media & Diversity della Sapienza Università di Roma. “Il fatto che ci sia un riscatto è importante perché racconta alla società che dalla violenza di genere si può uscire”.
Il sostegno a Pangea
Avete tempo fino a Natale per scaricare “Storie di Donne Rinate”. Fino al 25 dicembre, infatti, per ogni download (gratuito), Sorgenia donerà 1 euro a Fondazione Pangea Onlus. Si tratta, per chi non la conoscesse, di una no-profit che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne in Italia e in Afghanistan, “ascoltando i bisogni di donne e bambini e agendo di conseguenza”, come spiega Silvia Regolo, Responsabile della Comunicazione.
“In Afghanistan oggi si stanno aggiungendo altri nemici: il freddo e la fame. Non c’è cibo, non c’è moneta, l’inverno è alle porte e raggiunge anche i meno 20 gradi. Anche grazie all’aiuto di Sorgenia e di chi scaricherà l’e-book, Pangea distribuirà in sette province dell’Afghanistan cibo e coperte. Dobbiamo permettere inoltre alle donne e alle loro famiglie di continuare a lavorare. In questi anni, abbiamo ricevuto tante lettere da mariti che ci hanno ringraziato e ci hanno chiesto dei percorsi di empowerment. Pangea questo percorso l’ha sempre incentivato”.
Nel libro, il lavoro svolto da Pangea viene raccontato da Laila, una donna afgana che proprio con l’aiuto della Fondazione è riuscita ad aprire una sua piccola sartoria e, ad agosto, a fuggire da Kabul. Potete ascoltare la sua storia direttamente dalla voce della protagonista, o leggerla nell’e-book, impreziosita da una delle bellissime illustrazioni di Anna Godeassi. Il titolo parla da sé: “Condividere è una responsabilità”.