93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

«Prossimi Futuri», l’avvenire come un intreccio di relazioni

Articolo. Un festival diffuso nel tempo e nello spazio, che toccherà il nostro territorio per circa un anno e che coinvolgerà i comuni di Bergamo, Scanzorosciate, Mapello e Torre de’ Roveri. È il nuovo progetto del Gruppo AEPER, da cui ci siamo fatti raccontare i primi dettagli

Lettura 4 min.
Uno scatto dal laboratorio artistico curato da Clara Luiselli all’interno di ’Prossimi futuri’

«Del doman non v’è certezza» sosteneva Lorenzo Il Magnifico nel Quattrocento invitando a godere della felicità presente e lasciando aperta la porta al futuro. Il futuro è ancora oggi un tempo dubbio, complici gli avvenimenti che hanno interessato l’umanità negli ultimi anni. La comparsa del Covid-19, le diverse guerre in atto sul nostro continente e le variazioni economiche che hanno colpito il nostro paese ci hanno portato a ripensare i concetti di futuro e prospettiva, mettendoci per certi versi in difficoltà. Ci siamo sentiti smarriti e soli, destinati a riscoprire aspetti che avevamo lasciato da parte come l’interdipendenza e la relazione con gli altri.

Questo fenomeno ha avuto un impatto anche sul Gruppo AEPER, un gruppo di organizzazioni bergamasche animate dal desiderio e dalla responsabilità sociale di occuparsi del bene comune. All’interno del gruppo è nata una riflessione che ha portato all’ideazione di « Prossimi Futuri », un festival diffuso nel tempo e nello spazio che toccherà il nostro territorio per circa un anno e che coinvolgerà i comuni di Bergamo, Scanzorosciate, Mapello e Torre de’ Roveri.

«Come Gruppo AEPER, ciclicamente proponiamo campagne di comunicazione decise in genere a puntare su un tema sociale. Siamo partiti dieci anni fa con il progetto “Io sono Giacomo” dedicato alla salute mentale, da lì in poi ci siamo occupati di adolescenti sotto punti di vista diversi, prima di ritrovarci con questa pandemia. A quel punto ci siamo confrontati con i nostri partner e con il pubblico su come affrontare questa situazione e abbiamo concordato che il tema ideale fosse quello del futuro – spiega Rosita Poloni, responsabile del Settore Comunicazione e Raccolta Fondi del Gruppo AEPER – Siccome molto di quanto presentiamo riguarda il nostro lavoro, il primo sotto-tema che è emerso è quello della relazione, un aspetto necessario per tutti e che ci porta a metterci in connessione con tutti gli altri, per forza di cose. Abbiamo notato come la cura di sé e degli altri coincidano e questo ci porta a metterci in contatto con gli altri visto che non possiamo rimanere da soli».

La manifestazione, sostenuta dal patrocinio oneroso della Fondazione Cariplo e realizzata con la collaborazione di Associazione Immaginare Orlando, Associazione InConTra – Centro giustizia riparativa e mediazione umanistica, Associazione L’Arca di Leonardo, CSV – Centro Servizi Volontariato Bergamo, Fondazione don Adriano Bernareggi, Fondazione Esagramma, Liceo Artistico A. Fantoni, Piccola orchestra dei popoli / Fondazione casa dello spirito e delle arti, Parrocchie di Mapello, Ambivere, Valtrighe e Solco Città Aperta, farà il proprio esordio il prossimo 30 maggio a Scanzorosciate, dopo aver vissuto una prima fase in aprile con un laboratorio artistico a cura di Clara Luiselli, che ha coinvolto i beneficiari del centro diurno FRISBEE e della comunità per minori L’AQUILONE.

«La nostra idea è di declinare i vari temi attraverso tre modalità di lavoro: un laboratorio artistico, un evento artistico e un incontro pubblico con degli esperti che non lavorano però direttamente in quel settore, al fine di dare un altro punto di vista sull’argomento. Nel primo caso parleremo di interdipendenza e relazioni attraverso la parola “ingranaggi” e lo faremo aprendo il 30 maggio una mostra dedicata ai manufatti realizzati dai piccoli ospiti del nostro centro diurno e della comunità nelle scorse settimane – sottolinea Poloni – Proprio quella sera avremo un incontro con il consigliere regionale Davide Casati e la professoressa Licia Sbatella, bio-ingegnera, psicologa e psicoterapeuta, nonché insegnante al Politecnico di Milano, fondatrice e direttrice dell’Orchestra della Fondazione Esagramma di Milano, con i quali dialogheremo sulle relazioni. A chiudere il cerchio il 1° luglio ci sarà la proiezione del film “ Io, Capitano” all’interno della nostra Festa di Prima Estate».

Il percorso proseguirà sui temi della «vulnerabilità» e il «futuro» inteso come imprevedibilità, qualcosa che negli ultimi anni abbiamo vissuto in prima persona e che, in maniera differente, tutti incontreremo nuovamente, consci che l’avvenire non si possa decidere sulla carta. A essere toccati, in questo caso, saranno rispettivamente Torre de’ Roveri e Mapello nell’autunno 2024, così come Bergamo nell’inverno-primavera 2025 partendo in questo caso dalle parole «lieviti» e «mappe».

«La vulnerabilità è qualcosa che abbiamo deciso di decodificare non tanto come categoria o diagnosi per cui ci sono già degli specialisti, ma piuttosto come un piano di fragilità che tocca tutti noi, magari in un momento di affaticamento più o meno marcato, che può richiedere attenzioni esterne più o meno a lungo – specifica Poloni – È proprio lì che si scopre come quell’esperienza possa diventare un terreno d’incontro che ci porta ad aprirci maggiormente all’incontro con l’altro. A partire da quello nascono proprio i servizi e i progetti che presentiamo come gruppo, oltre alle attività di volontariato che coinvolgono le realtà del gruppo AEPER».

Entrando nello specifico, il 12 ottobre a Mapello si svolgerà il laboratorio «Ce l’ho, mi manca» a cura di Clara Luiselli per i volontari e le volontarie dei progetti parrocchiali di Mapello, Ambivere e Valtrighe, seguito il 26 dalla performance teatrale e il 7 novembre dall’incontro con il professor Telmo Pievani, evoluzionista e filosofo. Sempre sul tema della «vulnerabilità», si proseguirà a Torre de’ Roveri con «Orizzonti», laboratorio artistico di Clara Luiselli per CASA DI CASE, accompagnato il 16 novembre da «Fine pena ora», spettacolo di Tedacà che racconta la storia vera di una corrispondenza fra un ergastolano e il giudice che l’ha condannato.

Con l’anno nuovo si approderà a Bergamo all’insegna del termine «mappe» dedicato al futuro partendo dal laboratorio fotografico «“E se?” Geografie dell’imprevisto» realizzato da novembre 2024 a gennaio 2025 dai ragazzi e dalle ragazze del Liceo Artistico A. Fantoni e che avrà come destinatari i membri del centro diurno terapeutico KALEIDO di Bergamo. Il 6 febbraio si proseguirà con l’incontro all’Ex Oratorio di San Lupo insieme alla professoressa Nausica Pezzoni, architetta e urbanista del Politecnico di Milano, prima di chiudere a marzo con la mostra delle fotografie sempre all’interno dello spazio espositivo di via San Tomaso.

La città sarà anche protagonista del gran finale il 12 aprile con il concerto della Piccola Orchestra dei Popoli con gli strumenti del mare realizzati dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, mentre lungo l’anno di attività saranno previsti anche un seminario per volontari e volontarie del Gruppo AEPER (insieme a Marie Moise, CSV e ARCA DI LEONARDO) e un laboratorio per operatori e operatrici sociali della Cooperativa sociale AEPER e SOLCO Città Aperta (insieme a ORLANDO).

Per ulteriori informazioni è possibile accedere al sito e al gruppo WhatsApp, dove sono presenti il calendario e i dettagli degli appuntamenti.

Approfondimenti