Una ripartenza in grande, per un concerto-evento che accende i riflettori su quello che succede a Bergamo in fatto di musica. «Il Primo Maggio di Bergamo @ NXT Station» sarà un assaggio di cosa sia oggi la scena musicale orobica, tra rock, elettronica, soul e country e di quanto sia in forma e pronta per una nuova stagione di live, tra soliste e gruppi, batterie, bassi, birrette e il bello di rivedersi sopra e davanti a un palco. Il tutto nello spazio creato da «NXT Station» a piazzale Alpini, la rassegna che accompagnerà tutta l’estate musicale bergamasca. Otto concerti, due dj set e un presentatore, per un Primo Maggio che sarà un’anteprima della stagione estiva, dopo i due anni che tutti conosciamo.
L’appuntamento è al piazzale degli Alpini dalle 16 alle 23 con questo festival di un giorno promosso da «Clamore» (l’evento annuale voluto da Ink Club e Edonè) in collaborazione con «NXT Station», rigorosamente aperto a tutti e a tutte, a ingresso libero. Ed è proprio l’impronta di una manifestazione come «Clamore» a caratterizzare la line up degli artisti: tutti progetti bergamaschi di musica originale, com’è nello spirito dell’evento, che negli anni ha visto la partecipazione di oltre 300 band e circa 1300 musiciste e musicisti.
Sul palco si alterneranno gli ISIDE, con il loro electro-pop fra trap e cassa dritta, che li ha portati a cavalcare la scena nazionale e JOO, progetto solista di Giulia Spallino dove il soul incontra i riverberi di un’elettronica sofisticata. Tra i gruppi attesi anche i Funky Lemonade, con il loro funk pop solare, che proprio al Concertone presenteranno il loro nuovo singolo accompagnati dal cantautore Spinozo e i Blue Wit: Francesco, Edoardo e Manuele, che hanno portato il loro mix di indie rock e trap fino a X-Factor.
Non mancano anche i veterani Cornoltis, che salgono sul palco con una nuova formazione live e i giovanissimi Ufo Blu, che si presentano con il loro indie pop di stampo cantautoriale e un EP in arrivo. Nuove uscite anche per i Low Polygon, che presenteranno al pubblico del Concertone un tiratissimo live electro, mentre la voce folk di Claudia Buzzetti sarà accompagnata in scena dai suoi Hootenanny, una bergamaschissima band country che ha il sound degli States.
Non solo live, ma anche dj set, con Marlon e Planet Opal, che saranno introdotti, come tutti gli altri artisti, da Giovo Dust, maestro di cerimonia dell’evento, invitato dai ragazzi e dalle ragazze di Clamore: «è un’occasione di rendere unita la scena musicale bergamasca e di mostrare quanto è vivo il sottosuolo della città – spiega – è la dimostrazione che le persone hanno voglia di fare cose e di unirsi. Occasioni come queste sono da valorizzare, più se ne creano, più le persone trovano opportunità di esprimersi liberamente. Questo momento in particolare può essere una possibilità per rendersi conto di quante persone facciano musica e cosa si possa fare per stare insieme bene, inoltre il Concertone può essere un’opportunità di creare ponti e reti, di mantenere una città viva».
Una città aperta alla musica, allo spettacolo e alla cultura degli show dal vivo è una città viva. Più vivo diventa uno spazio come il piazzale degli Alpini, abitato da casse, amplificatori e ben tre palchi. Più viva è Bergamo, in una zona di passaggio frettoloso e di titoli di cronaca non sempre lusinghieri, tra disagio e mancata sicurezza. Più vivace è la vita di un pubblico rimasto a lungo rintanato in casa o seduto ad applaudire davanti a concerti che avrebbero voluto solo mani su in alto e persone in piedi a cantare. Più sostenibile diventa la vita di molti lavoratori dello spettacolo, che si trovano davanti a un’estate che ha tutta l’aria di essere normale (o quasi), tra date da incastrare e sound check da fare. Forse quest’anno, dopo le due feste dei lavoratori passate, il Primo Maggio sarà una giornata di impegno, ma anche di entusiasmo per musicisti, tecnici luci, fonici e per tutte le persone che attorno al palco hanno costruito la loro professionalità e che sono riuscite ad andare avanti dopo un periodo così duro.
Settanta mila sono i professionisti che hanno abbandonato il settore, oltre 1 su 5 e non solo per la pandemia, ma anche per le modalità con cui il lavoro dello spettacolo viene pagato, una grande presenza di lavoro sommerso e di precarietà diffusa, oltre a delle disparità di protezioni sociali tra le categorie di lavoratori in Italia: questo è quanto emerge dall’indagine di Fondazione Centro Studi Doc. I lavoratori dello spettacolo infatti non erano compresi nel pacchetto di aiuti previsto dal Decreto Legge rilasciato nel primo lockdown del 2020, ma oggi le cose sono cambiate e i sostegni sono arrivati a 640 milioni di euro, mentre in cantiere ci sono 8 proposte di legge per regolamentare il settore, il tutto grazie a una mobilitazione generale del comparto e a una campagna che ha raccolto 100 mila firme, da cui nasce il Forum Arte Spettacolo (qui la pagina Facebook), che riunisce tutte le professionalità dell’ambito.
Il cambiamento in corso è epocale, anche se la situazione continua a non essere semplice, c’è ancora molta strada da fare. Il settore è molto complesso e difficile da regolamentare: solo nel 2018 solo nella musica live 9 concerti su 10 sono stati pagati in nero a fronte di un’industria che ha prodotto il 7% del Pil, pari a 90 miliardi di euro.