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«Piazza l’Usato», i mercatini dove il second hand trova una nuova vita

Articolo. L’usato sta vivendo un momento di grande popolarità tra l’esplosione delle piattaforme online e i mercatini di quartiere. L’associazione La Terza Piuma, che promuove uno stile di vita sostenibile, ne organizza tre: ogni mese a Longuelo, Borgo Palazzo e in Malpensata

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Se parliamo di usato ci vengono in mente all’istante Vinted, Depop, Subito.it. Le piattaforme online per la compravendita di articoli di seconda mano sono diventate sempre più pop negli anni, normalizzando così un mercato guardato con sospetto. L’affare usato è a portata di click, comodamente recapitato sullo zerbino di casa in un paio di giorni. I dati parlano chiaro: 28 milioni sono la media mensile di utenti che utilizzano Vinted in Europa e 2.7 miliardi sono le ricerche effettuate su Subito.it solo nel 2023.

Il privilegio di queste app è innegabile: hanno contribuito a sfatare il falso mito che decretava il second hand come un’alternativa scadente, rovinata, priva di stile. Nonostante la contrattazione tra chi vende e chi compra sia l’anima di queste piattaforme, il viaggio dell’oggetto usato verso la sua nuova vita può essere impersonale e freddo. Lo schermo del pc o dello smartphone non regala mai grandi emozioni.

Esistono, però, luoghi in cui il second hand ha un’anima, dove il vintage fa battere il cuore. Ogni acquisto è condito da parole, relazioni e umanità. Un luogo che sembra fuori dal tempo ed è proprio questa la magia. Si tratta dei mercatini (fisici) dell’usato, che resistono all’avanzata delle app. Un esempio è «Piazza L’Usato», evento organizzato dall’Associazione La Terza Piuma che potete trovare a Longuelo ogni terzo sabato del mese, in Borgo Palazzo due volte al mese e il primo sabato del mese in Malpensata.

La Terza Piuma: il filo della sostenibilità a Bergamo

«La Terza Piuma nasce nel 2014 per promuovere uno stile di vita più consapevole nella quotidianità – spiega Alessandra Gabriele, fondatrice dell’associazione – Siamo partiti con un piccolo laboratorio di sartoria interno che oggi è diventato una realtà giuridica a parte». L’associazione promuove nel nostro territorio uno stile di vita più responsabile, improntato verso una sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Un nome singolare che trae ispirazione da una favola dei fratelli Grimm con una preziosa morale: qualcosa di bello si nasconde nel posto più inaspettato e vicino, sotto i nostri occhi. Un nome che si sposa alla perfezione con l’obiettivo dell’associazione: «Noi puntiamo sulla convivialità e sulla rigenerazione urbana. Noi partiamo dal concetto di “polis”, quindi dal riappropriarsi delle piazze e farle vivere. Un modo per avvicinare i cittadini a vivere i propri quartieri».

Un’esperienza di valore che, nell’epoca dei centri commerciali e di internet, sembra sempre più lontana.
Il mercatino diventa così anche uno spazio che avvicina i cittadini alle associazioni e alle realtà di quartiere che vogliono farsi conoscere. «Ad esempio – ricorda Alessandra Gabriele – a Longuelo c’è l’associazione “Vivere Longuelo” che parla e dialoga a chi passa e si avvicina al banchetto».

Una questione di responsabilità ambientale

In piena crisi climatica e ambientale saranno le giovani generazioni a pagare il prezzo più alto, pur non essendone le dirette responsabili. La Terza Piuma non promuove l’economia circolare solo attraverso «Piazza l’Usato», ma anche all’interno delle scuole superiori bergamasche, con laboratori, eventi e workshop inerenti al mondo della sostenibilità ambientale. «L’obiettivo è avvicinare le nuove generazioni, che – per fortuna – a queste tematiche sono sempre più vicine», prosegue Alessandra Gabriele. Con queste iniziative, le giovani e i giovani possono capire nel concreto come contribuire a migliorare il territorio.

Gli adolescenti danno l’impressione di acquistare usato solo tramite app, ma il resoconto de La Terza Piuma dipinge tutt’altro scenario. «Il mercatino dell’usato di Longuelo è molto frequentato dagli studenti del Caniana, che ormai sanno che c’è questo appuntamento mensile. Da curiosi ad acquirenti e venditori. Il mercato dell’usato si è popolato da diverse generazioni: dalle nonne che vendono i vestiti dei nipoti agli adolescenti che vendono i propri vestiti che non usano più».

L’associazione pone molta attenzione alla qualità dei prodotti esposti e all’estetica dei banchi: deve essere piacevole, non deve sembrare una cantina svuotata! Il desiderio è normalizzare queste iniziative per vivere un’esperienza conviviale e gioiosa. Prima di ogni mercatino c’è una progettazione capillare. La Terza Piuma collabora con alcuni servizi sociali del Comune di Bergamo e con cooperative sociali per coinvolgere persone in situazioni di difficoltà nell’organizzazione, per far sì che si riscattino anche attraverso questo lavoro.

Non solo mercatini

L’associazione La Terza Piuma è presente sul territorio di Bergamo anche attraverso una sartoria sociale, una pannolinoteca per avvicinare al mondo dei pannolini lavabili e aderisce all’«Alveare che Dice Sì» per una spesa che tutela i piccoli produttori. Inoltre, organizza giornate dedicate al baratto, in collaborazione con «Laboratorio Triciclo» di Cooperativa Ruha . E Alessandra ci tiene a specificare: «Ci piace affiancarla al mercatino perché nel baratto c’è ancora di più la convivialità e lo scambio vero e proprio».

La fondatrice regala un consiglio a chi si avvicina per la prima volta al mondo del mercatino dell’usato: «È un giro di shopping vero e proprio, come se ci fossero tanti negozi in cui si gira e si chiacchiera per farsi raccontare dai venditori la storia dei prodotti che si compreranno. Non venite con le ore contate e vivete l’esperienza appieno. È bello sapere da dove arriva quello che acquisterete».

La Terza Piuma si impegna a dare valore agli oggetti usati, e, soprattutto, alle persone che desiderano dare valore a ciò che già si ha. Persone che credono nella potenzialità del fare rete e che, ad ogni mercatino, cercano di dare un freno al consumismo sfrenato in cui questa società ci ha cresciuti.

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