È in tutto e per tutto un momento di riscoperta di questo angolo di Isola bergamasca, da trascorrere con la propria famiglia o in compagnia di amici. Con la forza della sua storia più antica e avvincente Mapello si propone quale luogo di riscoperta di tradizioni antiche e traghetta questo tesoro fino ai giorni nostri grazie ai produttori di vino, formaggi, salumi, birre, ortaggi che – come in un mercato di altri tempi – tornano a popolare il lungo viale che separa il centro del paese dal Santuario della Madonna di Prada, una vera perla.
«L’iniziativa è partita tre anni fa ed ha subito preso il pubblico. L’enogastronomia funziona sempre - commenta Silvano Ravasio, presidente di Promoisola, che aggiunge una novità - D’accordo con i produttori della Val Taleggio quest’anno ci saranno due degustazioni per il pubblico, una al mattino e una nel pomeriggio per scoprire ancora di più le peculiarità di questo prodotto. Pian piano alziamo il tiro perchè vogliamo che questa manifestazione diventi un fiore all’occhiello del territorio».
Il programma del sabato
Un sabato per la storia e una domenica per il gusto e il territorio, così si divide la manifestazione che prende il via sabato 11 settembre alle 15. A quell’ora infatti parte il pomeriggio medievale dedicato alle famiglie durante il quale nel verde, ai piedi del Monte Canto e proprio davanti al Parco del Santuario di Prada, i Corvi di Ventura allestiranno un accampamento medievale per dimostrare come si viveva in un campo militare dell’epoca. Ad animare il pomeriggio arriveranno invece Monaldo Istrio lo Giullaro e il gruppo acrobatico dei Folet d’la Marga. A fare gli onori di casa ci sarà il Gruppo Storico di Mapello “Gli scacchi viventi”, che racconterà i suoi abiti, gli usi e i costumi del medioevo attraverso un piccolo e interessante stand storico.
Alle 15.45 è in programma una visita guidata alla scoperta del Santuario di Prada e del borgo di Mapello (Tour guidato con biglietto e prenotazione obbligatoria 334.1711234 oppure isolabergamasca.org).
Dopo cena, alle 21, si potrà assistere alla rievocazione di una delle più importanti battaglie che il nostro territorio abbia vissuto in epoca medievale. Lo spettacolo verrà allestito in piazza IV Novembre, all’ombra di una delle ultime torri che in passato facevano di Mapello un borgo fortificato di grande importanza nell’Isola bergamasca. A far rivivere il fascino con spade, dame e armature ci saranno La Compagnia del Re Gnocco, Davide Lenisa che cura la regia dello spettacoo serale e il Gruppo Storico “Gli Scacchi Viventi” di Mapello, la SATS Scuola d’arte Treviglio, Monaldo Istrio Lo Giullaro da Vicenza, I Corvi di Ventura da Bergamo e i Folet d’la Marga da Torino.
Sullo sfondo di una piazza medievale in un giorno qualsiasi di mercato, il racconto della vendetta di Bernabò Visconti per l’uccisione, tra Mapello e Pontida, del figlio Ambrogio. Personaggio principale della serata, oltre ai gruppi storici e agli attori, la torre medievale della piazza, animata da luci e ombre.
Lo scontro fra guelfi e ghibellini
Non tutti lo sanno ma in questa zona della provincia bergamasca si combatté una delle battaglie più significative fra guelfi e ghibellini che il nostro territorio ricordi. L’anno era il 1373 e Ambrogio Visconti, condottiero e capitano di ventura della Compagnia di San Giorgio oltre che figlio del Duca di Milano Bernabò, passò l’Adda diretto a Mapello, per conquistarne il castello, all’epoca governato dai guelfi della Val San Martino.
A inizio Trecento, infatti, Mapello vantava un castello, che ora non esiste più, ma che un tempo sorgeva fiero sulle pendici del Canto, dove oggi si trova il Santuario di San Michele Arcangelo. Tradizionalmente il borgo bergamasco era ghibellino, parteggiava quindi per l’imperatore ed era protetto dal potente Ducato di Milano, fino a quando non fu invaso dai papisti della Val San Martino e della Valle Imagna. Bernabò Visconti, allora Duca di Milano, inviò trecento lance capeggiate da suo figlio Ambrogio con lo scopo di riconquistare il territorio e il castello di Mapello.
Ambrogio e i suoi soldati passarono il ponte medievale di Trezzo sull’Adda e giunsero sul luogo, riuscendo in breve a riconquistare il castello e a scacciare i guelfi, ma nell’inseguimento dei fuggiaschi verso la Val San Martino, i fuggitivi tesero un’imboscata ai milanesi e Ambrogio venne ferito a morte. A vendicare il figlio giunse quindi Bernabò Visconti in persona che, riconquistato il castello, costrinse i guelfi a rifugiarsi nell’Abbazia di Pontida. Cinti dall’assedio i papisti si arresero con la promessa di aver salva la vita, ma il Duca di Milano li tradì e decapitò 52 persone per vendicare l’offesa subita con la morte dell’amato figlio.
Tempo fa Mapello dedicava un palio fra le contrade a ricordo di queste gesta medievali, collegato con le cinque torri presenti sul territorio e, in una sorta di continuità con quel periodo, si inserisce oggi la rievocazione.
Il fascino del Santuario
Quando nel 2019 il Comune di Mapello con la direzione artistica de La Compagnia de Re Gnocco ha deciso di tornare a riproporre un momento che celebrasse il paese e le sue tradizioni ha pensato di legare storia e fascino locali con il gusto delle produzioni del territorio. Per questo la domenica di “Lungo il viale” è un momento di pura riscoperta di sapori in un contesto dal fascino particolare.
Il viale, infatti, è quello che porta al Santuario della Madonna di Prada, la cui edificazione risale all’inizio del 1400, probabilmente da una precedente cappellina privata, mentre gli affreschi al suo interno sono molto più recenti e sono opera del pittore locale Natale Bertuletti che li realizzò nel 1956. Rispetto alla storia di questo luogo di devozione mariana, la memoria popolare tramanda che la Vergine apparve a una fanciulla, lasciando come segno una sorgente di acqua prodigiosa che guarì numerosi malati. Questi straordinari eventi, però, cessarono nel momento in cui una popolana osò lavare il suo cane con l’acqua benedetta. Alla fine del XVII secolo la devozione si affievolì e si decise la muratura della nicchia con l’affresco della Madonna, ma durante i lavori l’impalcatura crollò apparentemente senza motivo e questo fu interpretato come un segno celeste che riaccese il culto del luogo.
Per giungere al Santuario occorre percorrere i 500 metri di viale che si staglia fra due fila di tigli, nato un centinaio di anni fa per ringraziare del ritorno dei soldati dalla guerra.
Il programma della domenica
In questa cornice dalle 9 alle 20 di domenica 12 settembre quasi 50 produttori, provenienti dalla provincia di Bergamo e non solo, proporranno al pubblico la degustazione e vendita delle proprie eccellenze gastronomiche. Come in un antico mercato l’invito è quello di percorrere la strada che porta al santuario indugiando su sapori e colori tipici del territorio, oltre alle novità fuori provincia.
Ad attendervi ci sarà anche lo stand de L’Eco cafè con i suoi appuntamenti di approfondimento e l’offerta di abbonamento a prezzo scontato.
Alle 14.30 nel parco del Santuario di Prada La Compagnia del Re Gnocco organizzerà un’animazione con la scoperta dei giochi di una volta, con piccoli strumenti in legno e corda.
Alle 15.30 un laboratorio dedicato alle famiglie e curato dall’agricola Santa Giulia mostrerà come preparare il pane con farine antiche in attesa che parta l’avvincente corsa delle lumache.
Alle 16 sarà riproposta la visita guidata alla scoperta del Santuario di Prada e del borgo di Mapello (Tour guidato con biglietto e prenotazione obbligatoria 334.1711234 oppure isolabergamasca.org).