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«Lo Spirito del Pianeta», come fare il giro del mondo restando a Clusone

Articolo. Comincerà domani, mercoledì 5 giugno, la 23esima edizione dell’unico festival indigeno in Italia. Per la seconda volta a Clusone, in località La Spessa, la manifestazione accoglierà fino al 23 giugno oltre 400 eventi tra concerti, conferenze, laboratori e cerimonie

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Il gruppo degli Yawalapiti

Dare voce ai popoli di tutto il mondo, e contribuire così facendo alla costruzione di una Terra più connessa, rispettosa e solidale. Da decenni ormai « Lo Spirito del Pianeta » regala alla nostra provincia l’opportunità di ascoltare e conoscere le musiche e le danze tradizionali dei popoli indigeni, senza nemmeno dover fare le valigie.

Dopo il successo della scorsa edizione, che per la prima volta ha portato Maasai, Aztechi, Maori e Indiani d’America ai piedi della Presolana, il festival torna in via San Lucio (località La Spessa) a Clusone. Dal 5 al 23 giugno – diciannove giorni, molti meno di quelli che servirono a Phileas Fogg nel romanzo di Jules Verne per fare il giro del mondo – sarà possibile incontrare popolazioni provenienti da ogni latitudine. Senza dimenticare di (ri)scoprire allo stesso tempo anche «l’indigeno bergamasco» e il territorio in cui questo abita, come ha sottolineato il direttore artistico e organizzatore della manifestazione Ivano Carcano, invitando a visitare una delle più belle zone della val Seriana e dell’intera provincia.

Il programma

Gli eventi che si terranno nei giorni del festival, a ingresso libero e gratuito, saranno circa 400 tra spettacoli, cerimonie, laboratori, conferenze e concerti. Un villaggio di capanne circonderà il fuoco sacro, luogo cuore della manifestazione fin dalla sua prima edizione. Un villaggio di tende tradizionali del passato ospiterà invece artigiani di antichi mestieri e numerose realtà legate al mondo olistico. «L’equilibrio della persona è fondamentale per raggiungere un equilibrio con tutti gli altri» ha detto Ivano Carcano.

Non è finita qui: oltre cento saranno gli espositori di artigianato che porteranno le loro creazioni da tutto il pianeta, e dodici i ristoranti accessibili, per scoprire il mondo un piatto alla volta: dai sapori forti e speziati della cucina indiana alla carne argentina, ritenuta la migliore al mondo per gusto e tenerezza; dalla cucina thailandese con le sue forti componenti aromatiche ai tacos messicani. Circa 5.500 i metri quadri coperti e 450 i metri quadri di pedane in legno, per garantire alle persone il passaggio in sicurezza da una parte all’altra anche in caso di maltempo.

Ma veniamo ai principali eventi musicali in programma. Il festival aprirà ufficialmente domani, mercoledì 5 giugno, con l’esibizione del cantautore e sassofonista Enzo Avitabile insieme al percussionista Tony Esposito. Seguiranno i concerti e gli spettacoli di numerosi gruppi indigeni: dal Messico arriverà il gruppo degli Aztechi (6 giugno) e quello dei Maya (10 giugno), dal Camerun i Pigmei (8 giugno). Spazio ai popoli del Malawi venerdì 7 giugno, alle sonorità degli Hazara dell’Afghanistan sabato 8 giugno e dello Sri Lanka il 9 giugno. E ancora, a Clusone sarà possibile conoscere i Dessana e gli Yawalapiti dell’Amazzonia (11 giugno), i Maori della Nuova Zelanda (14 giugno). Fatevi conquistare dagli abiti colorati dei Cree, provenienti dalle pianure del Canada, sabato 15 giugno.

Domenica 16 giugno ospite del festival sarà il popolo delle foreste del centro Africa, seguito dai Mapuche del Cile lunedì 17 giugno, e da una formazione dalla Mongolia giovedì 20. Sabato 22 giugno, alle pendici della Presolana risuoneranno invece i tamburi del gruppo giapponese Munedaiko.

Chi preferirà restare in Europa (ma perché limitarsi a un solo continente quando si ha l’opportunità di fare incetta di profumi, musiche e sapori da ogni angolo del globo?), non potrà mancare mercoledì 19 giugno al concerto dei Saor Patrol, il gruppo folcloristico scozzese armato di tamburi, chitarra elettrica e cornamusa, autore della colonna sonora di Visit Scotland. Dalla Spagna, giovedì 13 giugno, la Mosquera Celtic Band proporrà un viaggio attraverso le terre ancestrali della musica celtica, dalla Galizia a Pitlochry in Scozia.

E che ne dite, mercoledì 12 giugno, di ascoltare un po’ di musica che «assomiglia alla musica che potrebbe creare una foresta, o il sole crescente o una tempesta in avvicinamento»? Così John Howe, Premio Oscar per la scenografia de «Il Signore degli Anelli», ha descritto le sonorità dei Lingalad, band lombarda fondata nel 2001.

Saor Patrol
Saor Patrol
Mosquera celtic band
Mosquera celtic band
Lingalad
Lingalad

Tra esibizioni e performance non mancheranno appuntamenti significativi, come l’accensione del fuoco sacro, il 12 giugno: una serata spirituale di condivisione che vedrà ogni gruppo, durante la notte, alimentare il fuoco con le proprie tradizioni e i propri riti, regalando uno spettacolo di grande impatto visivo, un piccolo ma potente estratto della vita primordiale del pianeta. Non tutti sanno, infatti, che per gli indigeni il fuoco rappresenta la luce, la fiamma, il sole che racchiude in sé il principio della scintilla della vita. E ancora, da non perdere la notte dei tamburi, in programma martedì 18 giugno e la serata dedicata alla cerimonia del solstizio (21 giugno).

Lo «Spirito del Pianeta», che anche quest’anno vede la partecipazione di decine e decine di volontari provenienti non solo dall’altopiano di Clusone, ma anche da altre parti della provincia e del Paese, si concluderà il 23 giugno, con un grande concerto finale.

Allora, la manifestazione lascerà spazio al «Seriana Music Festival». Una ricca kermesse musicale che ospiterà giovedì 27 giugno il gruppo degli Evolution 80 e Righeira, venerdì 28 DJ Matrix, sabato 29 i Nomadi (unico appuntamento con ingresso a pagamento, biglietti a questo link) e domenica 30 giugno le formazioni bergamasche di Wrong decade e Bepi & the prismas, l’artista bresciano Charlie Cinelli e il lecchese Maurizio Pirovano.

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