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Il sogno e l’attesa: Santa Lucia vista dalle letterine dei bambini

Articolo. Con la campagna “Un sogno di carta che diventa realtà” L’Eco di Bergamo ha chiesto ai bambini (e ai genitori) di mandare una copia della letterina che hanno spedito a Santa Lucia. Ce ne sono arrivate tantissime, le abbiamo pubblicate su L’Eco di Bergamo e qui ve ne raccontiamo alcune

Lettura 6 min.
La letterina di Beatrice

“S anta Lucia passa di notte, porta i doni e scappa via, rende felice tutti i bambini, anche quelli più piccolini” scrive Sofia , di 5 anni, da Albino. Poche parole per riassumere che cos’è ancora oggi Santa Lucia e il 13 dicembre per i bambini bergamaschi, una festa gioiosa, ma molto di più: “Un sogno di carta che diventa realtà” . È il nome che abbiamo dato alla raccolta di letterine di Santa Lucia di quest’anno, quando abbiamo chiesto ai lettori di L’Eco di Bergamo di inviarci le letterine a Santa Lucia dei loro figli o dei loro nipoti e le abbiamo pubblicate tutti i giorni sul nostro quotidiano .

Ne sono arrivate tantissime, con parecchie richieste (di giocattoli, ma anche di pastelli, pennarelli, vestiti) e cariche di sentimenti. Quei sentimenti di affetto sincero, di trepidazione e felicità, d’incanto verso una festa che fa sognare i bambini , fa respirare loro la magia di una nottata “inspiegabile” e insegna quanto desiderare, sperare, immaginare sia importante. Per prepararsi a quando – diventando grandi – ci saranno le prime delusioni, illusioni, tristezze.

Hanno uno, due, tre, quattro, cinque, sei anni le bambine e i bambini che scrivono a Santa Lucia, quando sono troppo piccoli si fanno aiutare dalla mamma o dal papà , chiedono cose materiali che li faranno sorridere. Ma chiedono anche l’impossibile , perché è giusto così, che l’amore da piccoli (e perché no? Pure da grandi) contempli anche l’impossibile, un qualcosa che non potrà mai accadere se non nel cuore di chi domanda. “Vorrei che ci portassi il nostro nonno Piero che è andato su nel cielo (non giocattolo), ma la mamma ci ha detto che tu non puoi ma ce lo puoi salutare e baciare tanto, ci manca ”, scrivono Matilde e Ludovica . “Cara Santa Lucia, vedi questa foto? Ormai sono grandicella... È mia Nonna che se n’è andata via per sempre tre anni fa. È stata anche una Mamma, Insegnante, Cuoca e Migliore Amica. La vorrei indietro per poterla abbracciare e chiacchierare come lo facevamo ogni giorno. Puoi farmi questo favore? Te ne sarò grata. Grazie mille!” , Valentina . “Porta un bacio al mio bisnonno Angelo ti prego perché è un anno che è volato in cielo” , Manuel di Orzinuovi, 9 anni.

Daniele , 6 anni, e Alice , piccolissima, dopo un elenco di cose che vorrebbero ricevere, chiedono di donare “un pensiero anche ai bambini meno fortunati” . Sara di Seriate, 5 anni, dice a Santa Lucia “Porta la pace nel mondo” . Chiara , prima elementare a Ciserano: “Per il mio fratellino Ale pensaci tu...lui ha solo 1 anno ti mando la mia preghiera dal cuore, proteggi la mia famiglia e tutti i bambini che ti aspettano” . E poi “Ricordati dei bimbi che non hanno niente” , Leonardo di Urgnano, 5 anni; “pensa anche ai bambini poverini” , Siria di Valcanale, 6 anni.

Hanno nomi differenti i bambini che scrivono le letterine, rispetto a quando eravamo piccoli noi, segno di una sensibilità che è cambiata, che magari si è aperta al mondo. Si chiamano Thiago ( “se puoi portami dolcetti, libri, tutto quello che mi merito, grazie” ), Tessa ( “se puoi portami pastelli, dolcetti, libri, pennarelli e tutto quello che vuoi tu” ). Aspettano sorelline che si chiameranno Alaska ( “desidererei che le portassi un doudou come il mio che adoro tanto e senza di lui non faccio nanna” , Luna , 20 mesi; “non vedo l’ora che nasca anche se non lo dimostro” , Anna ). A qualcuno, come Sara di Fino al Monte, “piacerebbe avere una sorellina di 0 anni” , ché in due si sta meglio, s’impara la scoperta straordinaria dell’Altro, anche se a volte si bisticcia.

Certo, non si rimane sempre a “0 anni” , e allora Tommaso , che oggi ha 2 anni, scrive “inoltre siccome sto crescendo mi servirebbero dei pantaloni e dei maglioni. Grazie mille! Ti voglio bene” . E se a 8 anni, come Martina , magari qualche sgridata di troppo è arrivata, allora la letterina a Santa Lucia è anche l’occasione per promettere di essere più brava, pure con un pizzico di saggezza: “Prometto di comportarmi bene, di ascoltare le maestre, i miei genitori e i miei nonni e di giocare bene con i miei amici, imparando anche a sapere perdere” . Ma anche: “Mi impegno a dire di sì alla mamma”, promette secca Giulia; “Prometto di essere rispettosa e obbediente”, Matilde . E a proposito di ammissioni, Aurora , 3 anni e mezzo di Bracca: “Sono una super vanitosa!” .

Qualcuno proprio si innamora: “Ti amo tantissimo e sei bella. Salutami Castaldo e l’asino. Fammi tre carezze, un bacione” , Samuel di Osio Sopra, 6 anni. Qualcun altro chiede di passare un Natale per quanto possibile sereno: “Quest’anno sarà un Natale diverso per me: proprio nel tuo giorno verrò ricoverato in ospedale perché mi devo preparare per un intervento importante. Io sinceramente inizio pian piano a capire, ma non del tutto. Cioè ormai capisco che succederà qualcosa, appena intuisco dove sono, quando arrivo al Papa Giovanni. La mia mamma, invece, anche se non lo dà a vedere è preoccupata e io so quanto è forte e quanto mi ama. Vorrei dirle di stare tranquilla, ma non so ancora parlare quindi l’abbraccio forte forte a me quando la vedo persa nei suoi pensieri. Anche il mio papà speciale, il mio Kiki, cerca di tranquillizzarla ma lei è molto sensibile e vedo che non riesce a distogliere l’attenzione da ciò. Vorrei tanto tornare a casa per Natale e passare i giorni di festa in semplicità con la mia bellissima famiglia e con la sensazione di leggerezza dopo un momento difficile superato che aleggia nell’aria” , Edoardo , 2 anni. Auguri a te, alla tua mamma e al tuo papà.

C’è chi poi la risolve con una bella filastrocca: “Cara Santa Lucia, anche quest’anno ti aspetto a casa mia. Sono stata un po’ birbante, ma anche allegra e esuberante. Ho imparato a cucinare e persino a contare, con i numeri e i colori, le lettere e i suoni, invento sempre giochi nuovi. E con il cane mi diverto, anche se spesso lo tormento. Lascio a te la decisione di portare del carbone o dei giochi sorprendenti e mandarini succulenti. Io ti aspetto, non tardare, e ti mando un bacio stellare!” come Sofia . Un’altra Sofia , di 2 anni e mezzo, specifica: “Sono una bimba un po’ monellina a volte, ma sono anche tanto dolce, affettuosa e sempre solare” e poi “Dimenticavo, dall’anno scorso ho fatto molti progressi, parlo tanto e bene e ho anche appena tolto il pannolino. Ti aspetto con tanta felicità” .

Per fortuna a Matilde viene in mente di domandare “Sta bene l’asinello?” , che senza il quadrupede (per lui carote e fieno; per Santa Lucia soprattutto latte e biscotti, qualche volta mandarini) addio regali. Anna , una delle due che aspetta la sorellina Alaska, pensa di averceli in casa gli asini, o qualcosa del genere ( “mio fratello è un caso perso come mio padre”, alé! ).

E fra tante letterine di bambini, anche quella di un adulto. Maria Giovanna da Lodi ci ha scritto: “Buongiorno, leggendo l’Eco di Bergamo online, ho appreso della bella iniziativa ‘Un sogno di carta che diventa realtà’. Non sono più bimba da moltissimi anni (!), ma grazie a Santa Lucia ‘ancora me lo ricordo’. Questa Santa così amata e speciale, che cercavo di immaginare senza mai riuscire a darle un volto, rimasto sempre così evanescente... con l’asinello carico di regali che il 13 dicembre (e solo in quel giorno dell’anno) diventavano una luminosa realtà. Graziosamente esposti sulla tavola ricoperta da una candida tovaglia, quei doni esprimevano tutta la cura di mia madre per le cose fatte bene. Quest’anno mi sono divertita a creare la mia Santa Lucia con l’uncinetto, vi allego due foto. A tutti i bimbi auguro una buona attesa: Santa Lucia è già in viaggio! Ringrazio per l’attenzione e l’ospitalità, un cordiale saluto alla Redazione e un abbraccio a Bergamo, città del cuore” .

Chissà com’è stata l’attesa. E quali sogni di carta Santa Lucia ha tramutato in realtà.

Santalösséa (L’attesa)
Ol cél l’è töt pié de steline
ricàm in del blö de la nòcc:
lümì ch’i sberlüs per la fèsta
a Santa Lösséa
che la ria col fósch.

Stó dé quase töcc i s-cetì
di zöch i gh’avrà per regàl.
Intàt lur i póssa al culdì
maciàcc in di sògn.

Despùs al sipare di öcc
i vèd ön asnì töt cargàt
che l’vé co’ la Santa del cél
per fai piö contécc.

Söl mónd che l’è töta öna lüs
l’se smórsa a belase i bordèi
ma l’àmpia che bat in di cör
la pica piö fórt di martèi.

‘N de l’aria però
l’ cór adóma süspìr e basì;
l’è pròpe öna fàola bèla
‘nvèntada di grancc
per chi picinì…

(Carmen Fumagalli Guariglia)

Traduzione: Santa Lucia (L’Attesa)

Il cielo è gremito di stelle / ricami nel blu della notte / lumicini che brillano per far festa / a Santa Lucia / che arriva col buio. // Quel giorno quasi tutti i bambini/ dei giochi avranno per regalo. / Intanto loro riposano al caldino / avvolti nei sogni. // Davanti al sipario degli occhi/ vedono un asinello tutto carico / che viene con la Santa del cielo / per farli più contenti. // Sul mondo che è tutto una luce / si spengono adagio i rumori / ma l’ansia che batte nei cuori/ batte più forte dei martelli. // Nell’aria però / corrono solo sospiri e bacini; / è proprio una favola bella / inventata dei grandi / per i più piccolini…

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