Clusone, 1952. Al Campo di Tiro a Volo il giorno dopo Pasqua per la prima volta un uomo vestito da nobile esce da un uovo gigante e viene incoronato come un vero re e accompagnato da un corteo. È il «Re Uovo», il simbolo di una giornata di festa in cui pochi alimenti semplici come uova e cicoria caratterizzavano la Pasquetta in Alta Valle Seriana.
L’appuntamento è con balli, giochi, canti e pure con una versione locale di Sanremo, il «Concorso della Canzone» di Clusone, in cui una giuria selezionata di cittadini sceglie il brano che per tutto l’anno successivo diventerà l’inno della città. Nel 1953 un gruppo di amici amanti della goliardia e dello stare insieme, «Baradei Aleghèr», avrebbe inaugurato la prima sfilata di carri allegorici, un’occasione semplice di condivisione e divertimento per tutto il paese.
Anche se già nel 1948 si era tenuta una sfilata in maschera, comincia proprio negli anni Cinquanta la storia del Carnevale di Clusone , che quest’anno spegne 71 candeline, 71 edizioni sempre all’insegna del divertimento, della risata e dell’aggregazione di una comunità, con spazio per le maschere di grandi e piccoli. Appuntamento doppio con il divertimento sabato 1° marzo per il «Carnevale dei Piccoli» e martedì 4 marzo con la sfilata dei carri allegorici.
Sfilate, musica e mostre
Prima di scendere in strada con costumi, colori e canzoni, il Carnevale di Clusone dà spazio alla storia folcloristica locale, con una serata dedicata alle «Maschere di casa nostra», un approfondimento per valorizzare le tradizioni locali in programma venerdì 28 febbraio alle 20.30 in Sala Legrenzi, nello splendido Palazzo Marinoni Barca (ingresso libero).
A inaugurare ufficialmente il Carnevale riempiendo le vie del paese di arlecchini e colombine ci pensano i bambini, con la sfilata che prende il via alle 15 da Piazza Manzù, per poi snodarsi nel centro storico del paese. Un altro appuntamento con animazione, risate e spettacoli per i piccoli è invece alle 15.30 con «Bimbobell» in Piazza Orologio, dove alle 18.30 i grandi brindano con un aperitivo sulle note revival di dj Flaviano Botta.
Dallo spritz, alle 21 si passa poi alla tombolata in maschera per adulti e bambini in oratorio. Il Carnevale clusonese prosegue poi il 4 marzo, Martedì Grasso, con la sfilata dei carri e dei gruppi allegorici nel centro storico del paese: l’appuntamento per la partenza è alle 14 al parcheggio dello Stadio Comunale in via don Bepo Vavassori. Inoltre, durante tutto il periodo carnevalesco, fino al 4 marzo, nella Sala Partec in Piazza Orologio è allestita la mostra a ingresso libero «Maschere del Ducato».
Una tradizione ininterrotta dagli anni Cinquanta
Dal «Re Uovo» ai capolavori di cartapesta di oggi il tempo è passato, ma lo spirito del Carnevale resta intatto, anche se qualche anno fa la tradizione si stava un po’ spegnendo, come spiega Diego Percassi, presidente Turismo Pro Clusone, ma per fortuna oggi è tornata più viva che mai: «il picco massimo del successo l’abbiamo raggiunto negli anni Ottanta e Novanta – ricorda – Poi abbiamo purtroppo visto alcuni momenti di declino, ma con la nostra passione e quella della Pro Loco abbiamo rilanciato la manifestazione e da qualche anno la festa è tornata a brillare. Siamo tornati a portare per le strade del nostro meraviglioso borgo storico oltre 700 persone suddivise in 6 gruppi e 7 carri».
Il Carnevale di Clusone, come di consueto, ospiterà carri provenienti da diversi paesi, che si contenderanno il primo premio con i carri clusonesi di Turismo Pro Clusone e degli oratori di Clusone e delle Fiorine. «Un appuntamento scenografico tra le antiche vie del paese – spiega Percassi – Un momento di festa in cui si fondono musica, satira, ballo, maschere e in cui al centro c’è il coinvolgimento del pubblico, a cui si aggiunge un po’ di sano agonismo tra i carri partecipanti, che non guasta mai».
«Questa è una ricetta che funziona: attraverso il Carnevale non ci si diverte solo, ma si tessono relazioni e si crea socialità – spiega Roberto Balduzzi , vicesindaco di Clusone con deleghe al Commercio e al Turismo – Un momento che non raccoglie solo le persone della zona, ma che attira anche molta gente da fuori, non solo da Bergamo e dalla vicina Milano, ma richiama anche persone che già ci conoscono per l’estate e che arrivano da Piemonte e Veneto. Accanto a questi il paese durante l’anno ha registrato anche presenze estere da Francia, Belgio e Germania, oltre a qualche inglese. L’idea è continuare ad offrire momenti di festa e socialità come questi, che sono sempre molto apprezzati da tutti».
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