Padernello è una frazione del comune bresciano di Borgo San Giacomo. La leggenda narra che il suo castello sia infestato dal fantasma della Dama Bianca, trasfigurazione di Biancamaria Martinengo, figlia di Caterina Colleoni e del conte e condottiero Gaspare Martinengo, tragicamente scomparsa in giovanissima età il 20 luglio del 1480 proprio cadendo dal castello in cui viveva. Da allora si narra che ogni 20 luglio la Dama faccia ritorno nella sua antica dimora tenendo fra le mani un libro dorato che racconta il suo terribile segreto.
Nella realtà più concreta, invece, quello di Padernello è un castello che nel secolo scorso fu completamente abbandonato, ricoperto di rovi, esposto al saccheggio e all’incuria umana. Fino a quando un gruppo di persone, appassionate e visionarie, hanno iniziato a prendersene cura restaurandone delle piccole porzioni e dando vita all’associazione che ancora oggi lo gestisce, promuovendo e traghettando nel futuro la storia di quel tratto di pianura bresciana.
Padernello e Orzivecchi
Questa breve presentazione è solo un esempio delle scoperte che può regalare una giornata passata per i castelli della media pianura lombarda, partecipando a “Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali” (conosciuto anche come “Castelli Aperti”), iniziativa che dalla primavera all’autunno apre le porte di oltre venti realtà storiche del territorio spaziando fra Bergamo, Cremona e Milano e che, proprio per le aperture autunnali, aggiunge alla mappa dei luoghi visitabili due luoghi della provincia di Brescia: il Castello di Padernello e il pregevole Borgo storico di Orzivecchi.
Dopo il successo delle riaperture di maggio e giugno che il coordinatore della manifestazione Diego Moratti definisce “un’ottima prova della voglia del pubblico e dei volontari di tornare a partecipare e scoprire questi luoghi”, ora l’attenzione si sposta sui prossimi appuntamenti autunnali. Domenica 5 settembre ci sarà il primo, proseguendo poi ogni prima domenica del mese (il 3 ottobre e il 7 novembre) a cui si aggiunge il 1 novembre. Saranno le ultime occasioni per ammirare i castelli che caratterizzano il nostro territorio prima che le temperature troppo rigide costringano all’inevitabile chiusura dei mesi invernali e non mancheranno sorprese.
Cosa visitare
La scelta è ampissima. Domenica 5 settembre chi sceglierà di passare una giornata immerso nella cultura e nella bellezza potrà visitare il Castello di Cavernago e quello di Malpaga, entrambi appartenuti al celebre condottiero Bartolomeo Colleoni, il Castello visconteo di Pagazzano, uno dei pochi ad essere ancora circondato da un fossato ricolmo d’acqua o il Castello di Barbò a Pumenengo con la sua peculiare architettura.
Non solo, restando in bergamasca sarà aperto anche il Castello di Solza una piccola fortezza che porta nuovamente il nome di Bartolomeo Colleoni, mentre appena fuori provincia la giornata offre l’apertura del Castello di Trezzo sull’Adda, uno dei più strategici per la difesa dell’Adda e di Milano. A Bernabò Visconti, signore di Milano, è appartenuto anche il Castello di Pandino, scelto nel 1355 per poter comodamente risiedere in quei luoghi e dedicarsi alla caccia. Al tour si aggiunge per la prima volta anche il Castello di Padernello, in provincia di Brescia, il primo di una serie di realtà medievali che potranno unirsi in futuro al tour di pianure da scoprire.
Non solo castelli
Una delle peculiarità di “Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali” risiede nella possibilità di visitare, oltre ai castelli, anche borghi medievali che troppo spesso vengono attraversati distrattamente, senza conoscerne la storia. Un caso specifico sarà proprio il borgo storico di Orzivecchi, new entry del tour domenicale con le guide che, partendo dalla Chiesa dei disciplini, racconteranno Palazzo Martinengo, la Chiesa dei disciplini, la Chiesa Parrocchiale e infine la Pieve del Bigolio.
Proprio l’estensione dei tour storici anche ad altre aree dei comuni interessati è uno dei punti di forza e di crescita dell’iniziativa, come spiega Raffaele Moriggi, presidente di Pianura da scoprire: “I complimenti, doverosi, sono per le associazioni che gestiscono le aperture perché dalle loro proposte stanno nascendo come in un meccanismo virtuoso le offerte di tour alternativi dedicati alla riscoperta di altri ambienti, aumentando l’offerta turistica”.
Domenica 5 settembre sarà pertanto possibile conoscere anche la storia di Palazzo Visconti a Brignano Gera d’Adda, fare il Tour dei murales che hanno trasformato Calcio in un paese d’arte, scoprire il Borgo storico di Cassano d’Adda e il vicino Museo verticale a Treviglio, oltre ai Borghi medievali di Cologno al Serio, Martinengo e Romano di Lombardia.
Una visita in musica
Ulteriore novità delle prossime aperture autunnali è la collaborazione con ABBM, l’Associazione Bergamasca Bande Musicali, che proporrà concerti bandistici nelle suggestive location dei castelli, palazzi e borghi del circuito. Per la prima data, domenica 5 settembre, a inaugurare il connubio storico-musicale sarà il Comune di Cavernago che ospiterà un concerto aperto al pubblico, mentre in altre località andranno in scena mercatini di collezionismo e antiquariato, rievocazione in costume ed eventi collaterali che arricchiranno le tante visite guidate in programma.
Come prenotare
Per prenotare, scoprire il costo del biglietto e avere informazioni aggiuntive è sufficiente guardare il sito pianuradascoprire.it o la pagina Facebook, con i dettagli su orari, costi e percorsi delle visite guidate di ogni località, oltre a un breve approfondimento di ciascun luogo visitabile. Il dettaglio delle aperture previste nella giornata del 5 settembre è disponibile qui.
La segreteria organizzativa dell’associazione Pianura da scoprire è disponibile per tutte le informazioni, chiamando al numero 0363.301452 o all’indirizzo mail [email protected].
La prenotazione va effettuata telefonando o scrivendo al recapito indicato per ogni singola località. Si ricorda che saranno attivate tutte le disposizioni sanitarie in vigore alla data di apertura.
Il valore turistico di un territorio
Un’ultima nota, ma non marginale, riguarda il ruolo delle guide turistiche e dei volontari che accoglieranno i visitatori. Non è un mistero infatti che nella valorizzazione dei borghi antichi e dei castelli ci sia tanto della passione e della volontà dei singoli. La stessa storia del Castello di Padernello lo dimostra, quando riferisce che a salvarlo dall’abbandono e dall’incuria sono state le persone che hanno deciso di impegnarsi attivamente nel recupero di quel luogo.
Nonostante questo non si può sottovalutare la grande risorsa economica che questi luoghi sottendono, come spiega Diego Moratti: “Nel 2019, in epoca pre-Covid, nelle dieci domeniche l’anno dedicate alle aperture abbiamo contato 20 mila visitatori. Sono numeri significativi e anche per questo uno degli obiettivi che ci prefissiamo con Pianure da scoprire è di far crescere questo progetto trasformandolo in una vera risorsa economica e occupazionale”.
La valorizzazione di questi luoghi e l’impegno per il mantenimento degli stessi richiede professionalità che non si possono sottovalutare e l’augurio è che, anche attraverso il successo di iniziative come queste, si possa mostrare e coltivare la potenzialità turistica, culturale ed economica di questi territori.