Chi l’ha detto che l’edilizia è un settore antiquato? L’immagine che più salta alla mente, quando si parla di muratori, mattoni e cantieri, è quella di professioni, luoghi e strumenti “vecchi”, tradizionali e tradizionalisti, ben lontani dalle frontiere dell’innovazione tecnologica. Niente di più sbagliato: alla «Fiera Edil» di Bergamo, in programma tra il 20 e il 23 marzo, saranno in bella mostra le tecnologie più avanzate per l’«Edilizia 5.0», quella che punta tutto sulla digitalizzazione, la robotica, l’automazione e la sostenibilità.
La centralità dell’hi-tech nella kermesse dedicata al mondo delle costruzioni – che si terrà anche quest’anno alla Fiera di Bergamo, con ingresso gratuito previsa iscrizione sul sito – è garantita dalla ritrovata partnership con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo, presente in fiera con uno stand all’ingresso dell’area espositiva, e dalla «Galleria dell’Innovazione», promossa da Edinnova e Intellimech, che occuperà il grande corridoio che separa i due padiglioni della fiera. Qui, sarà possibile ammirare esoscheletri robotici, software con Intelligenza Artificiale e materiali sostenibili che saranno le fondamenta della casa del futuro.
Un cambio di generazione per l’edilizia
«La “Galleria dell’Innovazione” è uno degli spazi centrali dell’allestimento di quest’anno: al suo interno, la collaborazione tra “Fiera Edil”, Edinnova e Promoberg ha permesso di ospitare quindici startup innovative nel settore dell’edilizia. Ma non solo: l’Università di Bergamo presenterà alle aziende le opportunità di collaborazione e le sinergie tra impresa e ricerca. La presenza della Fondazione ITS “Cantieri dell’Arte” mostrerà come l’edilizia possa attirare le nuove generazioni, con simulazioni di digitalizzazione e robotica che spiegano come sia possibile lavorare nei cantieri con le nuove tecnologie», esordisce Alberto Capitanio, project manager di «Fiera Edil».
«L’edilizia ha tanto bisogno di un cambio generazionale: si tratta di un processo complesso, ma la necessità di immettere nel settore migliaia di nuovi operatori è innegabile – continua Capitanio – Da qui l’idea di focalizzarci sulle nuove tecnologie: per esempio, DMAT è una startup specializzata nell’innovazione dei materiali, che insieme al MIT di Boston ha brevettato e messo sul mercato un cemento autoriparante realizzato con delle miscele simili a quelle degli antichi romani . Altre realtà hanno applicato l’Intelligenza Artificiale alla progettazione e all’organizzazione del cantiere: due presentano dei gestionali che controllano ogni parte del lavoro in maniera automatica. Un’altra, addirittura, porta un esoscheletro che i muratori possono indossare per alleggerirsi il lavoro».
Uno dei grandi temi della «Fiera Edil» è l’Edilizia 5.0. Un termine ampio, forse persino di difficile comprensione per il grande pubblico. Di cosa si tratta? «L’Edilizia 5.0 è la “nuova edilizia”, che punta sull’innovazione tramite la sostenibilità ambientale. Al momento, l’evoluzione connessa all’ecologia è ancora agli stadi iniziali, e io personalmente continuo a considerare più importante l’Edilizia 4.0”, quella basata sul digitale, che è stata una vera e propria rivoluzione negli ultimi anni», dichiara il presidente della Rete Edinnova Angelo Luigi Marchetti, che continua: «In Italia, stiamo vivendo la digitalizzazione ancora oggi, e siamo convinti che un’impresa digitale è anche un’impresa solida. Ovviamente, per accedere ai benefici connessi all’Industria 4.0 e all’Edilizia 4.0 occorre avere delle competenze specifiche, che spesso le piccole e medie imprese non possiedono. Il nostro obiettivo è quello di fare in modo che le aziende prendano coscienza dell’importanza della transizione digitale e che diano inizio a processi per implementarla nelle loro operazioni».
Anche Capitanio fa eco a queste posizioni: «I temi “forti” del settore edile sono cambiati rapidamente: si parla sempre più spesso di innovazione e sostenibilità, che passano per nuove tecniche di costruzione e prefabbricazione, con le quali spesso si garantisce una standardizzazione della qualità. Vediamo anche un utilizzo sempre maggiore di materiali riciclati nei cantieri e di impianti di energia autonomi che sfruttano nuove fonti pulite, come l’idrogeno».
Due parole chiave: innovazione e sostenibilità
Quali nuove tecnologie saranno in mostra alla «Fiera Edil»? «Nella nostra area espositori faremo toccare agli avventori lo stato dell’arte della cantieristica. Ci saranno esempi pratici di robot pensati per il mondo dell’edilizia, sviluppati da Intellimech e dal Joiint Lab. Poi avremo dei prodotti innovativi con un hardware avanzato, che rivelano come tutte le grandi aziende si stiano spostando verso sistemi produttivi a ridotto impatto ecologico: vogliamo farvi capire quanto sia profondo l’investimento in questa direzione, e quanto lo sarà l’impatto sulle case una volta che tutti avranno completato la transizione», riporta Marchetti.
Tra le innovazioni in mostra ci saranno anche dei software e dei gestionali potenziati dall’Intelligenza Artificiale: «L’integrazione di queste tecnologie nel cantiere è di vitale importanza, ma presenta anche delle importanti complessità. Il cantiere non è una fabbrica, con linee di produzione fisse e stabili nel tempo. Cambia di frequente, si sposta, si muove, evolve: delle soluzioni ad hoc, potenziate dall’IA, ci permettono di risparmiare tempo e denaro, e quindi di essere più competitivi». La star della «Galleria dell’Innovazione», però, sarà senza dubbio l’esoscheletro capace di supportare i muratori nei compiti più difficili e nelle operazioni che richiedono gli sforzi fisici maggiori: il presidente di Edinnova racconta che «la logica alla base di questi prodotti è quella di permettere ai lavoratori di eseguire le proprie mansioni più velocemente, con meno sforzo e in maggiore sicurezza».
Nell’«Industria 5.0», però, l’innovazione va a braccetto con la sostenibilità. Proprio per questo, i nuovi materiali sostenibili, le tecnologie anti-emissioni e gli strumenti di gestione “verde” dei cantieri saranno al centro della «Galleria dell’Innovazione» di «Fiera Edil». «In questo campo, l’Europa ci indica una direzione ben precisa, che è quella di abbattere l’inquinamento e di aumentare la competitività. Nel mondo dell’edilizia, queste linee guida aprono enormi opportunità di investimento e di lavoro per le aziende, soprattutto per le nuove costruzioni e per i processi di riqualificazione», racconta Marchetti, che conclude: «Quello delle costruzioni è un settore ampio: chi si sta muovendo in anticipo riesce a intercettare meglio la clientela privata, che è sempre più attenta alla sostenibilità ambientale. Ciò significa non solo utilizzare nuovi materiali, ma anche gestire in maniera responsabile i cantieri e le costruzioni in ogni loro parte», conclude Marchetti.