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«Bergamo Incontra»: come “vivere per Qualcosa” e le altre domande di oggi

Articolo. Tre giorni di eventi nella cornice dell’ex Monastero di Sant’Agostino in Città Alta. Dal 14 al 16 giugno torna «Bergamo Incontra», il festival per continuare a «imparare, crescere e scoprire quel grande e affascinante Mistero per cui “in fondo in fondo” vale la pena vivere». Si parlerà di guerra, pace, accoglienza e intelligenza artificiale, ma non mancheranno le serate in musica e le mostre d’arte

Lettura 4 min.
Uno scatto dall’edizione 2023 di Bergamo Incontra (Federico Buscarino)

«Nessuno si accontenta semplicemente di vivere. Vogliamo vivere per Qualcosa». È questo lo spirito che animerà la quindicesima edizione di « Bergamo Incontra », il festival dell’omonima associazione nata dal carisma di monsignor Luigi Giussani. In programma, incontri, mostre e spettacoli per indagare quelle domande che, prima o poi, affiorano nel cuore di ciascuno: per che cosa ci muoviamo? Che cosa ci soddisfa e ci rende felici? Per che cosa ci diamo da fare tutto il giorno?

A inaugurare il festival sarà proprio l’incontro intitolato « Vogliamo vivere per Qualcosa » durante il quale Franco Nembrini dialogherà con Don Massimo Granieri – un prete che ha perdonato il padre –, Mauro Mancini – un taxista anarchico che, dopo aver incontrato la Fede, ha cominciato a raccontarla a tutti – e Andrea Falesi – un buddista sbattezzato che chiede di tornare nella Chiesa.

Quest’ultimo, in particolare, ci ha spiegato il suo insolito cammino di Fede che, venerdì 14 giugno, racconterà sul palco di «Bergamo Incontra»: «un anno e mezzo fa sarebbe stato difficile anche solo immaginare un dialogo con Franco… Poi è successo qualcosa. Nell’ultimo anno si è rivelata una Presenza che ha fatto tutto da sé. Io non ho fatto molto, se non accettare che entrasse nella mia vita».

Cinquantotto anni, di cui 57 vissuti fermamente lontano dalla Chiesa cattolica, Andrea nel 2008 aveva chiesto alla Curia di essere sbattezzato. Una delle costanti della sua vita è sempre stata la Divina Commedia. «Fino al 2022, ho sempre letto l’opera di Dante tralasciando intenzionalmente tutte le edizioni curate da critici cattolici». Poi, però, colpito da un episodio di quella lettura ormai abituale – quando Dante, dopo lo “schiaffo di Anagni” a Bonifacio VIII da parte di Filippo il Bello, non esulta benché il papa sia un suo nemico, anzi, lo difende – decide di recuperare le pubblicazioni della Divina Commedia scartate fino a quel momento. Lascia per ultima quella curata da Franco Nembrini, perché si sente proprio «agli antipodi» rispetto alla visione del saggista. Questo almeno finché non comincia ad approfondire i suoi scritti e seguire le sue lezioni, mandate in onda in 34 puntate su Tv2000.

«Mi hanno commosso molto e così ho deciso di scrivere a Franco una mail». È proprio da quel primo scambio che tra loro nasce un’amicizia profonda: «mi colpì subito il suo modo di essere: mi ha fatto conoscere la sua famiglia, la moglie, gli amici…» ricorda Andrea. Da allora, comincia per Falesi un percorso di “conversione”, scandito dagli incontri di catechesi il giovedì sera. «In un anno, la mia vita si è rivoluzionata. Ho chiesto di ritornare nella Chiesa cattolica e, proprio il giorno di Pentecoste, ho ricevuto il battesimo e la cresima. Adesso sto continuando a impegnarmi in questo mio “nuovo” cammino. Franco è stata una figura determinante in questo processo».

Un anno e mezzo dopo, dialogherà proprio con quel Nembrini che gli ha fatto guardare con occhi nuovi le “solite cose”. Alla domanda finale: «Hai capito per che cosa vuoi vivere?» – per restare in tema dell’incontro – la risposta di Andrea Falesi è: «la speranza, intesa come certezza, di vivere la vita con questo nuovo atteggiamento e con questi valori (ri)scoperti grazie a Franco».

Il programma della manifestazione

Dopo l’inaugurazione, la prima serata di «Bergamo Incontra» proseguirà seguendo il ritmo delle canzoni di Dalla, Gaber, De Gregori, Fossati, Battisti e tanti altri. Per l’occasione, si esibiranno Carlo Pastori, Walter Muto e Ermens Angelon, guidando il pubblico in un percorso inusuale in grado di rimettere al centro le domande più profonde dell’uomo di fronte alla vita. L’appuntamento sarà alle 21.30 con «Una notte in Italia».

Sabato 15 giugno si parlerà invece di accoglienza , da tempo al centro del dibattito politico e sociale, in ragione delle drammatiche urgenze che guerre, crisi climatiche ed economiche hanno posto. Cosa vuol dire accogliere? Cosa rende possibile un reale incontro, una fattiva possibilità di convivenza? Ne discuteranno Veronica Guidotti, cooperante della Fondazione AVSI, e don Davide Rota, superiore del Patronato San Vincenzo di Bergamo, in un dialogo moderato da Giulio Galbiati, responsabile AVSI Bergamo.

Milioni sono le persone che si spostano per cercare sicurezza e migliori condizioni di vita, introvabili soprattutto nei contesti di guerra, dove la pace sembra essere impossibile. Proprio su questo tema verterà l’incontro delle 18.30, al quale parteciperanno due testimoni dalle storie personali e dalle origini diverse. Il primo, padre Aleksej Uminskij, già parroco ortodosso a Mosca e ora parroco a Parigi, è stato costretto a lasciare la Russia alla fine del 2023 per le sue posizioni a favore della pace e in seguito è stato sospeso a divinis e ridotto allo stato laicale dal Patriarcato di Mosca. Ora è stato reintegrato nella dignità sacerdotale in seno al Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Il secondo è Alberto Reggiori, medico chirurgo, in missione sulla nave italiana Vulcano che si occupa di curare i feriti palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza. Insieme, racconteranno come il lavoro per la pace non sia solo «qualcosa che si deve fare, ma un modo di stare nella vita», che passa innanzitutto attraverso il cambiamento personale di ciascuno di noi. A moderare l’incontro ci sarà Adriano Dell’Asta, docente di lingua e letteratura russa e vicepresidente della Fondazione Russia Cristiana ETS.

Anche sabato, la serata si concluderà a suon di musica, grazie a The Cisti Fellas , sette giovani musicisti che proporranno cover di cantanti italiani e stranieri.

La domenica inizierà alle 10.30 con la Santa Messa, celebrata da Mons. Francesco Beschi, Vescovo della Diocesi di Bergamo, a cui seguiranno gli ultimi incontri del festival. Alle 11.30, « Il senso religioso: il fatto più imponente della vita dell’uomo » con Monica Scholz-Zappa (Università Albert Ludwig, Friburgo in Brisgovia) e Michela Milesi, presidente dell’Associazione Bergamo Incontra, che si confronteranno sul significato del vivere. Alle 16 « L’accoglienza: volto della speranza », i cui i protagonisti saranno i racconti dell’Associazione Famiglie per l’Accoglienza Bergamo, impegnata da 40 anni ad ospitare persone in difficoltà.

Alle 18 si parlerà infine di intelligenza artificiale con « L’io, la creatività e l’AI » durante il quale si affronteranno le domande più insidiose degli ultimi tempi: cosa rivelano dell’uomo le nuove tecnologie generative basate sull’intelligenza artificiale? Come l’uomo oggi è al centro del processo generativo? A chiudere «Bergamo Incontra», Teacher’s Band con musica dal vivo da cantare e ballare insieme.

Le mostre

Nel ricco palinsesto del weekend c’è posto anche per le mostre, come «Non come ma quello. Famiglie e artisti nella sorpresa della gratuità», nata nell’intento di restituire la bellezza degli incontri tra le Famiglie per l’Accoglienza e i bambini, giovani e adulti accolti; «TU. La luce nella cura», creata dall’Associazione Bergamo Incontra, «per guardare in faccia il grido delle persone che soffrono»; infine, «Cosa ci manca? Bella domanda. In dialogo con la musica contemporanea» a cura di un gruppo di giovani studenti e adulti di Bergamo, che hanno costruito un dialogo tra loro e tante delle canzoni che sono soliti ascoltare. Le esposizioni saranno aperte venerdì dalle 18.30 alle 22.30; sabato dalle 10.30 alle 22.30 e domenica dalle 11.30 alle 22.

A «Bergamo Incontra» è previsto anche un servizio di bar e ristorazione a cura di Giro Mura - Parco Sant’Agostino Bergamo Alta.

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