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Al via la rassegna «Teatro e Cinema del Sacro». Un viaggio per riflettere e riscoprire la propria interiorità

Articolo. Quattordici programmazioni (gratuite) tra film e spettacoli teatrali, dal 10 ottobre al 6 dicembre, in città e provincia. Tra le tematiche ci sono giustizia, immigrazione e persone con disabilità, oltre a incontri con attori, registi ed ospiti

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Ci sono almeno tre buone ragioni che dovrebbero spingere le persone ad andare a vedere un film oppure uno spettacolo teatrale. A seconda del genere della pellicola che si sceglie si ha la possibilità, per un paio di ore, di liberare la mente dai pensieri quotidiani e lasciarsi trasportare nelle ambientazioni e nelle vite degli attori protagonisti. Oltre al privilegio di rilassarsi, il cinema così come il teatro, funzionano anche da amplificatori delle nostre emozioni, dal pianto alla risata, e implicitamente da “valvola di sfogo” spontanea che permette allo spettatore di liberare le tensioni accumulate nel corso della giornata. In ultimo, ma non per ordine di importanza, cinema e teatri sono luoghi della condivisione, dello scambio e della comunità.

È anche dalla parola comunità che nasce il progetto culturale «Teatro e Cinema del Sacro» promosso dall’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Bergamo e dagli Uffici del Vicariato pastorale in collaborazione con gli Istituti Culturali Diocesani (in particolare Fondazione Adriano Bernareggi e ACEC-SAS, con il supporto di deSidera). Un’iniziativa che ogni anno si rinnova grazie alla collaborazione e partecipazione delle parrocchie le quali mettono a disposizione le loro sale della Comunità.

Indagando il tema del “Sacro”

Quest’anno la rassegna giunge alla sesta edizione con cinque proposte che interesseranno la città di Bergamo e altre nove la provincia, per un totale di 14 programmazioni, dal 10 ottobre al 6 dicembre. Focus centrale sarà indagare il tema del “Sacro” attraverso i linguaggi del cinema e del teatro, strumenti efficaci per la trasmissione del messaggio di fede. Momenti di riflessione collettiva e di riscoperta della propria interiorità scandiscono ciascuna serata, arricchendo il percorso di ricerca spirituale di ogni spettatore.

I temi proposti dalla rassegna non si rivolgono però solo a un pubblico di adulti ma ci sarà spazio anche per i più giovani con uno spettacolo, «Pescatori di Stelle», dedicato ai bambini di IV e V elementare riservato alle scuole dell’Opera S. Alessandro e altre scuole paritarie. Andrà in scena venerdì 22 novembre all’auditorium dell’Opera S.Alessandro (ore 11).

La condivisione di esperienze con i vari esperti

In un’ottica di dialogo e di condivisione di esperienze e di idee, attori, registi ed ospiti supporteranno il pubblico nell’interpretazione dei film e degli spettacoli del ricco palinsesto. La rassegna ha anche l’obiettivo di valorizzare l’importante ruolo culturale che le Sale delle Comunità, con le persone che a vario titolo offrono la loro preziosa collaborazione, svolgono nei nostri territori e nelle nostre Comunità.

La grande novità di questa edizione è l’ampliamento del numero di Parrocchie che prendono parte all’iniziativa. In particolare si sono aggiunte Stezzano, Clusone e Bolgare, segno dell’impegno nel dare possibilità a tutte le sale della Comunità di prendere parte alla rassegna.

Inoltre viene rinnovata la collaborazione con il «Festival Internazionale Sacrae Scenae» di Ardesio, con l’inserimento nella rassegna del film (vincitore nel 2022), «Il profumo dei fiori di carta» (2019, 80’) di Emilio Corbari, che verrà proiettato il 15 novembre alle 20.45 al Cineteatro Sorriso di Gorle. A dialogare con il pubblico sarà lo stesso regista, Corbari, sul tema della migrazione e dei legami con il proprio paese d’origine.

Fra le tematiche: giustizia, immigrazione e persone con disabilità

In apertura della rassegna, il 10 ottobre, va in scena lo spettacolo teatrale, dal titolo, «Giuseppe e i suoi fratelli/Joseph & Bros» , al Cineteatro Colognola (20.45). «Il testo mette in scena la confluenza di tre mondi, apparentemente lontani per provenienza etnica, religiosa, culturale e sociale, ma che trovano un punto d’incontro nello spazio minuscolo dei nove metri quadrati della cella, dove i tre trascorrono i lunghi anni di detenzione – recita il copione di Ignazio De Francesco, scrittore della pièce teatrale (produzione Casavuota), esperto di carcere e di Medio Oriente –. Ahmad è un trafficante di stupefacenti, Salvo un killer di mafia, Gadi un assassino “per caso”. Poi c’è Samuel, assente sulla scena, ma con il quale i tre comunicano a distanza: un innocente tradito dai suoi più intimi, che paga per ciò che non ha commesso. È una riflessione sulla fratellanza ferita, sulla violenza che nasce dal cuore dell’uomo (il maschio) e si riversa nella piccola storia delle relazioni personali e da lì nella Grande Storia del rapporto tra i popoli. Ancora, è una meditazione sulla possibilità di dare e ricevere il perdono, e da questo perdono, che è in definitiva ri-conoscimento dell’Altro, rinascere oltre il tradimento e la violenza».

La storia biblica, e coranica, di Giuseppe e i suoi fratelli è il sottofondo simbolico della vicenda, il nodo mitico delle (im)possibilità di una fraternità. E questa storia di difficile convivenza (il tentato omicidio, il rapimento e la vendita come schiavo di un fratello) ispirerà i giochi di ruolo dei tre detenuti, giochi dei quali il più sorprendente, e per loro appassionante, sarà la formazione di una folk band carceraria, a cui i tre detenuti daranno vita, chiamandosi proprio Ioseph & Bros e accompagnando i capitoli della vicenda fino a un vero e proprio concerto finale.

Per il cinema invece il primo titolo in programma, mercoledì 16 ottobre, è «Io Capitano» di Matteo Garrone (121’), proiettato al cinema teatro del Borgo. Si dialogherà con il regista Massimo Gaudioso di un argomento che è tristemente noto nelle cronache odierne: i due giovani senegalesi, Seydou e Moussa, rappresentano, universalmente, il migrante e le tremende fatiche che deve affrontare nel tentativo disperato di raggiungere l’Europa, anche a costo della vita.

Grazie al coinvolgimento di altri uffici pastorali della Curia, verranno poi indagati altri temi importanti, come quello missionario e quello delle persone con disabilità. In collaborazioni con il Centro Missionario Diocesano verrà proiettata, martedì 22 ottobre (20.45) al cineteatro Don Bosco di Bolgare la pellicola «Al andar se hace camino» (89’) sulla testimonianza di alcuni dei duecento bergamaschi che hanno vissuto la missione diocesana in Bolivia.

A dicembre, invece, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, verrà proiettato il film di Monia Meddour, «Houria: la voce della libertà» (2022, 98’), alle 20.45 al cinema sala Eden di Stezzano dove protagonista è una ballerina che dopo esser stata aggredita non potrà più né danzare né parlare ma troverà conforto grazie all’aiuto di altre donne con disabilità. La riflessione sul tema sarà con il professore Matteo Schianchi dell’Università Bicocca di Milano.

I titoli di novembre e dicembre

La rassegna continua per tutto il mese di novembre e nella prima settimana di dicembre. Tra i film in programma a novembre ci saranno «The“miracle club”», «I bambini di Gaza: sulle onde della libertà», «Godland. Nella terra di Dio» e «Il ragazzo e l’airone».

Per la realizzazione di questo progetto culturale uno speciale ringraziamento va a tutti coloro che hanno sostenuto questa iniziativa a partire dal Comune e dalla Provincia di Bergamo per il patrocinio concesso, al contributo dell’8xmille, alla Fondazione Comunità Bergamasca, quella del Credito Bergamasco e alla Camera di Commercio di Bergamo.

Gli spettacoli sono a ingresso gratuito con la possibilità di lasciare un’offerta libera (ad eccezione del film, «Io Capitano», al costo di 3 euro). Prenotazione obbligatoria su sito www.eventbrite.it

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