Ci sono tanti modi per concludere la presenza di un’installazione memoriale quale è “Ogni vita è un racconto”. Noi abbiamo scelto di farlo con le parole e la musica. Così mercoledì 3 giugno, durante il tg di Bergamo TV delle 19.30, “Ogni vita è un racconto” verrà salutata da una breve performance. Sarà un momento speciale, che vedrà coinvolti due grandi artisti bergamaschi: l’attore Oreste Castagna e il musicista jazz Gianluigi Trovesi, che hanno accettato di portare il loro contributo per “sigillare” lo spegnimento dell’installazione situata nella piazzetta don Andrea Spada, su uno dei balconi delle due palazzine del gruppo editoriale Sesaab (l’intera performance sarà poi disponibile sui canali Facebook di Eppen e L’Eco di Bergamo).
Accedi a “Ogni vita è un racconto”
Per l’occasione Castagna, con l’accompagnamento dialogante di Trovesi, leggerà alcuni stralci dal “Magnificat” di Alda Merini e una scelta delle oltre quattromila testimonianze che sono arrivate al sito-memoriale “Ogni vita è un racconto”. Quest’ultimo non si spegnerà, ma continuerà ad esistere per chiunque voglia lasciare un ricordo di una persona cara deceduta nelle settimane più difficili della pandemia da covid-19.
“Ogni vita è un racconto” è un progetto di L’Eco di Bergamo nato come tentativo di “fare memoria”. Riguarda le donne e gli uomini che ci hanno lasciato e coinvolge chi ne sente il bisogno: famigliari, amici e conoscenti. Una piccola terapia che non ha pretese di guarigione, ma può aiutare a curare l’anima, attraverso la scrittura che, in quanto tale, è sempre un riparo. Un modo per “fare i conti” con un accadimento irrisolvibile e difficile da accettare, di cui non dobbiamo perdere il ricordo, perché è la memoria uno dei valori su cui possiamo costruire il nostro futuro, come individui e come comunità.
In queste settimane tante persone si sono fermate davanti all’installazione per un momento di preghiera o di riflessione. “Ogni vita è un racconto” ha accolto la sofferenza e le testimonianze di tutti, portando il proprio apporto per non dimenticare ciò che è accaduto a Bergamo e in provincia, soprattutto durante i mesi di marzo e aprile. Ricordare è un gesto fondamentale anche in questo momento di ripartenza, nel quale continua a vivere in noi la presenza delle persone scomparse.