Un’alleanza educativa tra ragazzi, famiglie e docenti, che coinvolge su larga scala territorio, istituti, organizzazioni profit o no profit e realtà aziendali. È il fulcro di ERRE2 o Risorse di Rete, progetto triennale promosso dall’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo e finanziato dall’impresa sociale “Coi Bambini” di Roma. Un piano che nasce dalla presa di coscienza di un problema radicale ma subdolo, che si annida anche tra le maglie di Bergamo: una povertà educativa che si accompagna al fenomeno della dispersione scolastica, con alti tassi di abbandono tra i giovani e giovanissimi.
Per prevenire e contrastare questi aspetti, l’ente promotore ha deciso di riunire i protagonisti di un network già operante sul territorio di Bergamo, favorendo una comunione di intenti che sappia dare una risposta concreta, innovativa e congiunta alla problematica. Sinergia formata da istituti, enti di formazione, i Comuni di Bergamo e Verdellino, Provincia, Cooperativa del Patronato e SESAAB, integrata con il coinvolgimento diretto di altri grandi attori. Delle “Risorse di Rete” appunto, una comunità educante pensata per fornire soluzioni multi-approccio e poliedriche, rendendo i giovani veri protagonisti.
Il contest per creare il logo del progetto Risorse di Rete (ERRE2)
Un coinvolgimento che parte dalla creazione del principale biglietto da visita di ERRE2: un contest aperto a ragazze e ragazzi in età scolastica dai 14 ai 18 anni per ideare e realizzare il logo del progetto.
Attraverso questa prima call for ideas (a cui ne seguiranno molte altre nel corso del triennio), gli studenti potranno sperimentare un’attività progettuale, elaborando proposte grafiche da soli o in piccoli gruppi da tre secondo i loro gusti e sensibilità.
Ai partecipanti sarà infatti fornito un estratto del progetto in base al quale scegliere il volto e la giusta espressione per la loro creazione, che potrà essere inviata a partire da martedì 1 dicembre 2020 fino a martedì 12 gennaio 2021 all’indirizzo [email protected].
L’immagine del logo dovrà essere spedita in formato jpg e correlata al modulo di partecipazione completo di nome, cognome del/degli autore/i dell’opera e l’istituto di provenienza all’indirizzo. In aggiunta, i partecipanti dovranno fornire una breve descrizione dell’immagine e il modulo firmato relativo all’informativa sulla privacy (tutti i documenti sono scaricabili negli allegati e nei link in fondo a questo articolo).
Le opere saranno poi valutate da una giuria interna, che decreterà il vincitore. Sebbene non siano previsti premi in denaro, il logo premiato sarà valorizzato attraverso un articolo di giornale dedicato, oltre ad essere riportato su tutto il materiale del progetto: dalle pubblicità tradizionali alle campagne social, passando per giornali, tv, media digitali e altri canali.
Non solo: il vincitore avrà l’opportunità di arricchire il proprio curriculum con un riconoscimento importante sia a livello locale che nazionale, in vista del suo futuro lavorativo. Anche qui emerge l’approccio pragmatico del progetto, orientato alla valorizzazione dei talenti individuali attraverso modelli di relazione educativa e lavorativa quali strumenti per restituire autostima e fiducia nei ragazzi.
Per tutte le informazioni sul contest, è possibile rivolgersi all’Associazione Formazione Professionale Patronato San Vincenzo ([email protected]) o al Gruppo Sesaab che gestirà il concorso.
Il contesto e gli obiettivi del progetto in breve
Il raggio d’azione di ERRE2 comprende quattro territori: i quartieri di Celadina, Longuelo, Malpensata e la zona di Verdellino. Aree in cui si registrano alti tassi di abbandono scolastico, che toccano il 20% nella zona meridionale del capoluogo, laddove nella città di Bergamo la quota riguarda comunque il 9,3% dei giovani tra i 15 e 24 anni.
Dati legati a due fattori principali: un’offerta scolastica carente o la percezione dell’offerta educativa come inaccessibile da parte delle famiglie. A questo, si aggiunge una generale corrispondenza nelle aree prese in esame tra la povertà socio-economica dei nuclei e quella educativa.
Ecco allora che, per prevenire e combattere il fenomeno, ERRE2 risponde con un’offerta educativa che passa dal coinvolgimento diretto dei ragazzi nelle fasi di progettazione e realizzazione di attività educative e culturali, dentro e fuori dall’edificio scolastico. A questo, si sommano strumenti in grado di fungere da stimolo alla relazione, al rafforzamento e al consolidamento delle loro capacità.
Dentro gli istituti, attraverso la sensibilizzazione dei docenti a una didattica improntata alle attività concrete e non solo teoriche, come il Cooperative Learning, le Group Investigation ed esperienze di “teaching for one day”. Sistemi a cui si unisce la creazione delle “Case del Sapere”: aule tematiche accoglienti e attrezzate dove sviluppare progetti e rendere il processo di apprendimento più stimolante.
Nell’ambito lavorativo sono invece previste attività extracurriculari, workshop e seminari che, attraverso il coinvolgimento di realtà quali Confindustria Bergamo e Kilometro Rosso, offrano ai ragazzi l’opportunità di sperimentare e maturare esperienze in contesti professionali innovativi.
L’azione si sposta poi all’interno delle famiglie, con lo scopo di supportarle e renderle più partecipi dei percorsi scolastici e di vita dei figli. In questo caso a cammini progettati ad hoc, laboratori tra genitori e figli, consulenze personalizzate e dispositivi di equità sociale quali gli EduTicket, si accompagna la creazione dei Co-MEET-à. Gruppi formati da rappresentati delle aziende, insegnanti, famiglie e ragazzi interni ai singoli istituti, il cui obiettivo è lavorare fianco a fianco alla creazione di progetti, festival e attività sul territorio. I giovani saranno come al solito protagonisti proponendo idee che, se ritenute valide dai responsabili di ERRE2, potranno essere finanziate e concretizzate.
Una fitta rete di partner sul territorio
ERRE2 non sarebbe possibile senza una rete di relazioni sul territorio comunale e provinciale, che trova nell’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo il suo centro.
Oltre alla Provincia di Bergamo, il Comune di Bergamo, il Comune di Verdellino, il gruppo SESAAB, l’Associazione Formazione Professionale del Patronato San Vincenzo e la Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo troviamo infatti istituti, enti, fondazioni e realtà: l’Associazione Diakonia Onlus, Confindustria Bergamo, FABLAB Bergamo, la Fondazione punto.sud, l’IPIA Cesare Pesenti, l’Istituto Comprensivo i Mille, l’Istituto Comprensivo Statale “De Amicis”, l’Azienda Bergamasca Formazione, Managernoprofit, l’Istituto Comprensivo “A. Mazzi” e l’Istituto Comprensivo di Verdellino-Zingonia.
Ci sono poi l’Associazione Agathà onlus, la Fondazione Angelo Custode Onlus e L’Impronta Società Cooperativa Sociale, che si occuperanno dell’aspetto inerente a workshop, seminari e laboratori con i genitori, per avvicinarli all’educazione e alla vita dei figli.
Ad affiancare le famiglie anche l’ASST Papa Giovanni XXIII, con interventi orientati all’aspetto psicologico di educazione familiare e percorsi di accompagnamento e ripresa della vita domestica, dedicati a nuclei che hanno vissuto esperienze o situazioni difficili.
Fondamentale sarà l’intervento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’obiettivo di sviluppare studi per capire come individuare e scegliere gli Agenti di Comunità. Figure di quartiere con una conoscenza dei percorsi e situazioni dei ragazzi, e per questo in grado di metterli in contatto con la comunità e le occasioni presenti nell’area.
Infine, non mancherà Kilometro Rosso SPA che, oltre a fornire un carattere innovativo e tecnologico al progetto, offrirà un punto di contatto tra i giovani, la scuola e la realtà aziendale.
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