Lo abbiamo visto chiuso per molto tempo. E ora, ristrutturato e ripensato (ne abbiamo parlato con Massimo Boffelli), eccolo in nuovo splendore. Il Teatro Donizetti riparte con gli eventi di giugno di Festival d’Incanto. Lirica, prosa e jazz – come ci hanno raccontato i tre direttori artistici di queste discipline – che annunciano un mese di giugno carico di eventi da non tralasciare.
Senza scordare Donizetti ON – Live edition, la visita teatralizzata al Donizetti rinnovato ideata da Francesco Venturi (che ha curato anche il testo e la regia) con le voci di Maurizio Donadoni e Claire Dowie (in inglese) e l’accompagnamento dal vivo di Massimiliano Milesi (al sax), Giovanni Colleoni (al violoncello) e la performer Martina Ghezzi. Un’esperienza in cui è il Teatro stesso ad accompagnare i visitatori, in un racconto ricco di suggestioni liriche, spunti di riflessione e incontri inaspettati. Per narrare la rinascita del Donizetti e la ripartenza della comunità bergamasca.
Lirica pop
Dopo l’inaugurazione di venerdì 28 gennaio, l’attività del Donizetti è riparti con la lirica. Il 2 giugno è stata infatti Donizetti Revolution vol. 7 con Francesco Micheli protagonista di una drammaturgia in collaborazione con Alberto Mattioli e con la partecipazione dei soprani Caterina Sala e Carmela Remigio, pianoforte Michele D’Elia.
Sino dalla prima edizione Donizetti Revolution è stata la chiave migliore per aprire le porte a Donizetti Opera (l’edizione 2021 dal 18 novembre al 5 dicembre), il festival dedicato a Gaetano Donizetti. Nuovi dettagli sulla vita, l’opera e la creatività del compositore orobico formano un racconto pop filologicamente ineccepibile, grazie ad un inedito intreccio di musica, parole, immagini e video.
Trascendi e sali sul Virginian (prosa)
Alessandro Baricco legge “Novecento” (4 e 5 giugno, ore 19)
È uno degli eventi di punta di Festival d’Incanto. Uno dei più grandi scrittori italiani legge il suo libro più famoso, a cui si è ispirato Giuseppe Tornatore per “La leggenda del pianista sull’oceano”. Nel monologo – così venne pensato originariamente per Eugenio Allegri per la regia di Gabriele Vacis – viene raccontata, attraverso le parole di Tim Tooney, ex-trombettista del piroscafo transatlantico Virginian, la singolare vicenda umana di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento.
“Era da un po’ che covavo questa idea di provare, una volta, a leggere io, nei teatri, ‘Novecento – ha dichiarato Baricco nel presentare la sua versione del testo – Dopo vent’anni di messe in scena, in ogni parte del mondo, con tutti gli stili, con artisti completamente diversi uno dall’altro, ho pensato che tornare un po’ alla voce originaria di Novecento potesse essere una cosa interessante, per me e per il pubblico. Un modo di riascoltare quella musica col sound che avevo immaginato per lei. Così ho messo in piedi questa produzione, immaginando uno spettacolo elegante, leggero, essenziale ed emozionante”.
Alessandro Bergonzoni, “Trascendi e Sali” (venerdì 18 e sabato 19 giugno, ore 19)
Chi è veramente Alessandro Bergonzoni? Un attore? Un filosofo? Uno scrittore – o uno “scritturato” come direbbe lui? Un funambolo della parola? Un ricercatore dei significati altri del lessico, in una montagna russa piena di giri della morte che in fondo non finisce mai? Probabilmente Bergonzoni, l’indefinibile e l’inimitabile, è tutte queste cose insieme.
Così in “Trascendi e Sali”, titolo che è consiglio e anche comando, un razzo artistico di tolleranza e pace, colmo di suggestioni che, magari, riusciranno a scatenare le forze positive esistenti nel nostro essere. “O forse – scrive l’autore – [“ Trascendi e Sali”] è una constatazione dovuta ad una esperienza vissuta o solo un pensiero da sviluppare o da racchiudere all’interno di un concetto più complesso”. Scenografia come sempre essenziale, ritmo spasmodico e una comicità che non segue obbligatoriamente una cadenza costante: non si capisce tutto di uno spettacolo di Bergonzoni, ma quel che si afferra è qualcosa di prezioso, l’iscrizione al mondo dell’Indicibile, dove ognuno può fare “voto di vastità” e non fermarsi mai.
Quando non sai cos’è, allora è Jazz
Michael League, Lionel Loueke, Bill Laurence e Jeff Ballard (venerdì 11 giugno 2021, ore 19.00)
Per tanti anni il Teatro Donizetti è stato la sede principale del Bergamo Jazz Festival. Il ritorno ha molteplici significati importanti: un antipasto di quello che sarà in autunno la nuova edizione di Bergamo Jazz; l’esordio di questa formazione con Michael League al basso elettrico, Lionel Loueke chitarra, Bill Laurence pianoforte e Jeff Ballard batteria; la curiosità di portare una musica che guarda al pop e all’Africa in un contesto così “classico”.
Michael League e Bill Laurance sono due dei componenti degli Snarky Puppy, per loro diversi Grammy e e un’ottima popolarità anche nel nostro Paese. Con loro Lionel Loueke (chitarrista assai originale, assiduo collaboratore di Herbie Hancock, ma anche molto richiesto come sideman in ambito pop, ad esempio da Angelique Kidjo e Sting) e Jeff Ballard alla batteria (già partner di Chick Corea e da anni componente del trio di Brad Mehldau – ha suonato anche con Pat Metheny, Stefano Bollani, Enrico Rava, Michel Portal e tanti altri). La serata si annuncia scoppiettante, e non sarà l’unica.
Danilo Rea & Gianluigi Trovesi (venerdì 25 giugno 2021, ore 19.00)
From Roma (ma nato a Vicenza) e from Nembro, uno dei maggiori pianisti jazz in ambito europeo e il “nostro” jazzista, qualche decennio di carriera, tanti dischi e concerti ovunque nel mondo. Per Rea è la prima volta sotto le insegne di Bergamo Jazz e il debutto sarà con un piano solo a cui poi si aggiungerà Trovesi. Danilo Rea ha iniziato il suo percorso nei Settanta con il Trio di Roma, i New Perigeo e i Lingomania. Nei Novanta ha fondato i Doctor 3, con diverse escursioni jazz in ambito pop. In curriculum anche Chet Baker, Lee Konitz, John Scofield e Joe Lovano. Oggi dà una nuova vita alle canzoni di Gino Paoli, duettando dal vivo con quest’ultimo.
Quello con Trovesi sarà un incontro importante quanto inedito: due musicisti che pescano nel repertorio pop (Rea) e popolare (Trovesi) ma anche nella musica colta. Pianoforte e sax alto in un dialogo dalle speziature più diverse; l’incrociarsi di due musicisti di grande talento ed esperienza. Il miglior finale possibile per Festival d’Incanto, che sino al 29 giugno sarà aperto a chi lo vorrà visitare.
Info e biglietti
I biglietti sono in vendita online sul sito della Fondazione Teatro Donizetti e, solo ed esclusivamente su appuntamento, presso la nuova Biglietteria del teatro. L’appuntamento si può prenotare telefonicamente da martedì a sabato ore 9.30-11.30 e ore 13.00-20.00 telefonando ai numeri 035.4160 601/602/603.