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Dall’arnia al vasetto: le delizie di Mondomiele in vista del Natale

Articolo. L’avvicinarsi delle feste presso punto vendita di Mondomiele di Bergamo diventa l’occasione per scoprire il mondo dell’apicoltura e i suoi prodotti. E, tra un’idea regalo e l’altra, trovare spunti e ingredienti per un aperitivo festivo per cultori dei formaggi

Lettura 4 min.

Nettare d’oro, dolce e intenso, perfetto per l’inverno e dalle proprietà straordinarie. È il miele, “epopea dell’amore” e “materialità dell’infinito” come scriveva Lorca nel suo “Il canto del miele”. Il prodotto d’eccellenza delle api, non solo produttrici ma pure preziose sentinelle nella preservazione della biodiversità del pianeta. Un ruolo minacciato e fondamentale, come abbiamo avuto modo di approfondire insieme a Davide Moro, apicoltore e gestore dell’Apicoltura Re.DA., azienda agricola di Milano che rifornisce il punto vendita di Mondomiele a Bergamo in via Corridoni: “Le api essendo impollinatori sono di vitale importanza per tutto l’ecosistema. Il nostro compito principale è mantenerle in salute perché possano non solo produrre il miele, ma anche svolgere l’importante compito di impollinazione delle piante da frutto e non”.

L’apicoltura della famiglia Moro

Apicoltori da tre generazioni, la storia della famiglia Moro comincia con il nonno Luigi che: “Faceva il falegname e l’apicoltore: ha cominciato l’attività durante la guerra, poi ha dovuto smettere perché i tedeschi gli hanno confiscato tutte le attrezzature. Ha ripreso nel dopoguerra con mio padre Giuseppe, che poi ha continuato insieme a mio zio Cornelio una volta che il nonno si è ritirato”. Da lì, l’attività è passata ai nipoti, che hanno mandato avanti l’apicoltura fino ad oggi.

Una rete di alveari che oggi si estende tra l’entroterra della Liguria, il Piemonte, la Toscana e le colline dell’Emilia Romagna, per arrivare alle più vicine aree del Parco dell’Adda, del Parco del Ticino e dell’Oasi del WWF del Bosco di Vanzago, nel milanese.

Proprio qui, tra prati e declivi verdeggianti, nascono pappa reale, propolis, pollini e deliziose varietà di miele, che è possibile trovare all’interno del punto vendita di Mondomiele. Una produzione straordinaria sia in termini di qualità che di varietà dell’offerta. Si va dai grandi classici dei mieli come l’acacia, il millefiori e il miele di castagno, per arrivare ai gusti più particolari, come le varietà di erica, erba medica e asfodelo, passando per la melata, il miele di tiglio, di ciliegio, d’arancio e molti altri. Un’offerta poi arricchita dagli scambi con altri apicoltori.

Ecco così che, immersi in questa storia che profuma di miele, finalmente troviamo modo di dare una risposta all’annosa domanda: dove vanno a finire le api d’inverno?La maggior parte delle nostre api durante il periodo freddo vive in Toscana. Le inverniamo lì, per poi spostarle verso la Lombardia e in seguito nelle altre regioni attraverso la tecnica del nomadismo”.

Feste dolci come il miele

Un ingrediente straordinario e non solo per il consumo più classico del termine: chi visita il punto vendita di Mondomiele può trovare una lunga lista di prodotti derivati del miele, varianti e reinterpretazioni gastronomiche e non.

L’offerta spazia dai cioccolati aromatizzati, alle composte di frutta e creme spalmabili con nocciole e pistacchi (dall’evocativo nome di Ciocckelle), passando per le caramelle e (per restare in tema con l’approssimarsi del Natale) i panettoni in gusti assortiti.

Per chi ama il benessere, da non perdere gli Ener Mix, il miele di Manuka, un prodotto probiotico con effetti positivi nel rafforzamento delle difese immunitarie e dall’azione antibatterica, o gli sciroppi Buon Respiro e Ape Regina, utili per dare sollievo alle vie respiratorie.

Non mancano poi i prodotti cosmetici e per la cura del corpo: latte detergente, creme e sieri per lei, dopobarba e bagnoschiuma per lui, olii e prodotti pensati per le pelli delicate per i piccoli. E per scaldarsi durante le fredde serate invernali, largo alla delizia dell’aromatico idromele, o in alternativa grappe e amari al miele.

Se poi con l’avvicinarsi delle feste doveste avere dei dubbi circa la scelta del regalo perfetto, dietro il bancone di Mondomiele di via Corridoni troverete Fiorella, per aiutarvi a creare il cesto natalizio su misura per voi. È lei a fornirci qualche stuzzicante curiosità circa i migliori abbinamenti di miele per appassionati di formaggi e tre diverse specialità legate al mondo dell’alveare e disponibili al punto vendita: la pappa reale, il polline e la propoli.

Curiosità e proprietà delle specialità d’alveare

Cominciamo proprio dalla pappa reale. Una secrezione generata dalle api nutrici per alimentare le larve durante i primi giorni di vita. Almeno per quanto riguarda la maggioranza degli abitanti dell’alveare: un esiguo numero di esemplari continuerà ad essere nutrito con la pappa reale, crescendo di circa il doppio rispetto alle api operaie e sviluppando l’apparato riproduttore. Sono le future (potenziali) api regine.

Infatti, quando nasce una nuova ape regina questa provvede ad eliminare le “rivali”, prima di ingaggiare una lotta simbolica per cui la vecchia regina soccombe, abbandona l’alveare con un gruppo di api ‘fedeli’, forma uno sciame e va a cercare un altro nido.

Tornando alla pappa reale, questa si presenta come gelatinosa, di colore bianco-giallognolo e un sapore acidulo e leggermente zuccherino, che richiama il gusto dello yoghurt. Un prodotto indicato come integratore per i cambi di stagione, per le sue proprietà benefiche ed energizzanti.

Ottimo anche il polline, costituito da granuli microscopici contenuti nei fiori. Trasportato di pianta in pianta dalle api durante la raccolta del nettare, questa polvere viene ridotta in palline amalgamate al nettare, poi raccolte dagli apicoltori tramite reticelle poste all’ingresso dell’alveare. In questo modo le api devono sbarazzarsi di parte del polline per poter accedere alle celle, facendo cadere le palline in un’area di raccolta. Una volta deumidificate, queste costituiscono una fonte ricchissima di aminoacidi, proteine, vitamine e minerali, al punto che bastano due cucchiaini rasi per coprire il fabbisogno proteico giornaliero di un adulto.

Concludiamo con la propoli: nome derivante dal latino propŏlis composto da due parole traducibili come “davanti” e “città”, si tratta di una resina prodotta dagli alberi e raccolta dalle api bottinatrici. Il suo scopo è sanificare le arnie e stringere l’apertura d’ingresso all’alveare isolandolo dal freddo, ma anche imbalsamare eventuali “insetti intrusi” ed evitare la proliferazione di malattie nell’alveare. Per l’uomo invece rappresenta una fonte di aminoacidi, vitamine, acidi grassi e oligominerali, con ottimi benefici antiinfiammatori.

Aperitivo natalizio? Gli abbinamenti di miele e formaggi per non sbagliare

Per concludere, Fiorella ci regala uno spunto per valorizzare gli aperitivi casalinghi. Quale territorio meglio del nostro, famoso per le sue Cheese Valleys, i rinomati Principi delle Orobie e la sua produzione casearia per sfogare la fantasia con abbinamenti di miele e formaggi?

Tra i fattori da prendere in considerazione nella scelta, ci sono sicuramente la stagionatura, la tecnica di lavorazione, ma soprattutto il tipo di latte (ovino, caprino, bovino o di bufala) usato per produrre il formaggio.

Per essere certi di non sbagliare, il consiglio è di procedere per accostamenti: mieli dolci con formaggi dolci, mieli dal gusto intenso con formaggi strutturati, mieli aromatici con formaggi erborinati e così via, in modo che nessun gusto sovrasti l’altro. Se però vi piace sperimentare, largo agli abbinamenti per contrasto.

Ed ora, qualche esempio con le specialità nostrane: per un formaggio di capra orobica si consigliano mieli delicati come l’arancio o la sulla, con la dolcezza di uno Strachitunt DOP largo a soluzioni a media intensità come il millefiori ed l’erba medica. I delicati Branzi e Taleggio sono da sperimentare con il carattere aromatico dell’erica o del tiglio, mentre al contrario il gusto pronunciato e sapido del Bitto o dello Storico ribelle viene “addomesticato” dalla nota amara di castagno e corbezzolo. E per le consistenze? Davanti al sapore deciso e alla lentezza di un gorgonzola, sì alla vischiosa melata.

Sito Mondomiele