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Children of Selvino. Storia di Sciesopoli, la colonia dove 800 bambini ebrei si ricostruirono una vita dopo la Shoah

Articolo. Riapre per visite in Val Seriana il luogo di memoria che ospitò reduci e sopravvissuti al genocidio nazista. Nelle domeniche di luglio e agosto tour guidati a Sciesopoli e al Museo Memoriale Sciesopoli Ebraica

Lettura 2 min.
L’interno del Museo Memoriale Sciesopoli ebraica

Estate 1933. Per la prima volta Sciesopoli apre le sue porte ai Balilla e alle Piccole Italiane, i bambini del Fascio, che in quell’enorme casa colonica in Val Seriana avrebbero seguito campi estivi basati sui precetti del credo fascista. L’edificio era stato progettato da Paolo Vietti-Violi, che insieme al suo collaboratore ungherese Andràs Benko, realizzò a Selvino quella che fu definita la colonia fascista più bella di tutta Europa. Al suo interno c’erano una palestra, una piscina coperta, un grande parco piantumato e anche un cinema. Il nome derivava dalla fusione del termine tendopoli, con cui i fascisti indicavano i campeggi e Sciesa, eroe del Risorgimento italiano. L’edificio fu dedicato alla memoria di due camerati, Melloni e Tonoli, due fascisti caduti durante l’assalto dell’Avanti nel 1922.

Per dodici anni Sciesopoli fu luogo di propaganda fascista durante le estati bergamasche di centinaia di bambini. Poi dal 1945 le cose si ribaltarono: ad attraversare i cancelli della colonia non furono più piccoli Balilla, ma le vittime del regime. Il 21 settembre la colonia fu affidata alla comunità ebraica di Milano e alla Brigata Ebraica, di cui faceva parte anche Moshe Zeiri, che sarebbe diventato il direttore di Sciesopoli.

L’idea alla base della colonia era quella di accogliere bambini ebrei provenienti da tutta Europa, in particolare dall’Est, molti dei quali orfani, sopravvissuti ai campi di concentramento. Furono circa 800 in tre anni quelli che ricostruirono la loro vita dopo gli orrori della Shoah a Selvino grazie a un’organizzazione ispirata ai kibbutz: a Sciesopoli bambini e ragazzi imparavano l’ebraico, oltre alla loro storia e cultura d’origine, l’obiettivo era ridonargli una vita normale, per poi fargli raggiungere Israele. Non solo tradizione e identità, ma anche formazione: nella colonia in Val Seriana bambini e ragazzi imparavano anche un mestiere e si divertivano tra giochi, canti e balli.

Sciesopoli smise di accogliere bambini ebrei nel 1948, trasformandosi in sanatorio ed istituto assistenziale, fino ad essere abbandonata. La memoria di quel luogo però resterà viva per i decenni successivi, tanto che Moshe Zeiri e un gruppo di “bambini di Selvino” tornerà a visitare la colonia nel 1983 e nel 2016 sarà fondata l’associazione “Children of Selvino”, un gruppo che fondamentale nel custodire la memoria di quei tre anni in cui centinaia di piccoli ebrei ritrovarono la serenità e una prospettiva di vita nelle montagne bergamasche. L’ente no profit, con alcuni simpatizzanti si adopererà per far sì che Sciesopoli resti ricordata in quanto luogo di memoria della Shoah, chiuso definitivamente nel 1985, e sarà accanto al Comune di Selvino per la realizzazione del MuMeSE, il Museo Memoriale Sciesopoli Ebraica – Casa dei Bambini di Selvino inaugurato nel 2019.

In attesa di riaprire Sciesopoli e allestire il memoriale nelle sue grandi sale, oggi il Museo è accolto nel Palazzo Comunale di Selvino, dove ospita steli in legno con le incisioni dei nomi degli 800 bambini e ragazzi sopravvissuti alla Shoah, oltre a un’accurata ricostruzione storica tra mappe, documentari d’epoca provenienti dagli archivi di Rai Storia. Visitando il museo si possono ripercorrere le diverse fasi dell’ex Colonia di Sciesopoli: dall’inaugurazione nel 1932 come luogo di educazione al fascismo fino al conflitto, dal 1945 al 1948 come rifugio per bambini orfani e reduci della Shoah, in vista della partenza per Israele, ai quasi quarant’anni di colonia estiva e sanatorio fino al 1985, anno della chiusura.

Durante l’estate a Selvino il MuMeSE e Sciesopoli saranno eccezionalmente visitabili nelle domeniche di luglio e agosto con prenotazione obbligatoria entro il sabato antecedente alla visita presso l’Infopoint del paese. Ad accompagnare i visitatori nel giardino e nell’atrio della struttura sarà Aurora Cantini, autrice del libro “Nel cuore di Sciesopoli”, che ricostruisce la storia delle varie vite della colonia, dal 1933 al 1985.

Sito Comune di Selvino

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