Il simbolo è un lupo. Non un cattivo, ma un capobranco, che vive in società. Il nome, invece, racchiude in sé un’impresa impossibile: quella degli Argonauti, che per la prima volta accolsero una donna nel loro equipaggio, la mitica Atalanta, per navigare verso le ostili terre della Colchide alla riconquista del vello d’oro.
Quando Holger Turra racconta la storia di Argosped , la società di spedizioni nazionali e internazionali di Capriate San Gervasio di cui è amministratore unico, si ha la sensazione di stare ascoltando una fiaba. Una fiaba – attenzione – non una favola. Perché se le favole sono brevi invenzioni con una morale, con cui si vuole insegnare un comportamento o condannare un vizio, le fiabe non hanno la pretesa di insegnare nulla, ma parlano di noi. «Sono fatte di quello che noi siamo, di quello che vorremmo essere e di quello che noi saremo sempre: esseri umani che pensano, fanno e vivono e vogliono raccontare le loro storie».
Abbiamo chiesto a Holger Turra di accompagnarci in azienda e di raccontarcene la storia, in occasione dello spettacolo teatrale « Capelli d’argento labbra rosse » che il team di Eppen porterà in scena l’8 marzo alle 21 al Teatro Qoelet di Redona e che vedrà proprio Argosped come suo main partner .
C’era una volta un container
Comincia tutto da un container, che come con la zucca di Cenerentola – scherza Holger Turra – era «qualcosa di improbabile». Siamo nel 2014, c’è la crisi, poco da fare. «Mia moglie Giulia e io ci trovavamo in un momento di difficoltà. Giulia aveva finito l’università e non stava trovando lavoro, io da un giorno all’altro ero stato lasciato in cassa integrazione dalla mia vecchia azienda. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo cominciato a maturare un’idea di azienda fatta ad hoc sulle persone, perché ritenevamo che si stesse perdendo un po’ l’idea della persona al centro. Era diventato tutto un guadagnare sul lavoro degli altri, un fare “perché ci sono io che sono il titolare”, perché “solo grazie a me è possibile affermarsi».
Holger Turra e Giulia Albergoni scommettono tutto su un prestito bancario da 25mila euro, dando a poco a poco forma a un sogno: garantire un servizio efficiente e affidabile di spedizioni nazionali e internazionali. Con impegno e competenza, costruiscono una realtà che oggi vanta un fatturato da 22 milioni di euro e ben 45 collaboratori. «Uso questo termine – specifica Turra – perché nessuno dipende da nessuno, ma collabora insieme agli altri: è questa la fiaba più bella, perché noi siamo persone e insieme facciamo qualcosa di diverso».
Nel 2022, le spedizioni import sono state 11.200, mentre le export hanno toccato quota 36.300. Sono state 2100 invece le spedizioni realizzate sul territorio nazionale. Cuore del lavoro di Argosped è il magazzino. «Qui noi creiamo: creiamo un servizio, un sogno. Immaginiamo un camion e lo strutturiamo, lo raccontiamo. Infatti ai miei ragazzi dico sempre: “Come hai fatto questo camion? Raccontamelo come se fosse una storia, una fiaba”, perché dev’essere nell’immaginazione che la realtà si rappresenta. Senza immaginazione noi non siamo nulla, non possiamo fare nulla».
A livello internazionale, Argosped spedisce per i suoi clienti da e per tutti i paesi dell’Europa CEE ed extra CEE. Le nazioni più coperte, con partenze programmate giornaliere e settimanali, sono Francia, Austria, Germania, Polonia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Serbia, Macedonia, Svizzera, Olanda, Albania e Turchia. «Quest’anno siamo partiti con un concetto di sviluppo e creazione per fare ancora meglio – rivela Turra – Vorremmo coprire tutta Europa, con le nazioni nordiche della Scandinavia, il “pezzo” che ancora ci mancava».
Le fiabe sono fatte di persone
Non solo trasporti: l’azienda sostiene l’arte e l’ambiente con il Fondo Ambiente Italiano e aiuta a promuovere progetti legati all’infanzia con l’Unicef. È al fianco di numerose squadre sportive, tra cui l’Atalanta Bergamasca Calcio e l’ASD Zognese. Di più: nel 2022 l’avventura di Argosped ha conosciuto una tappa fondamentale. L’azienda ha scelto infatti di inserire infatti nel proprio oggetto sociale delle iniziative che contribuiscano a creare nuove opportunità di benessere per le persone, per il pianeta e per le comunità, diventando Società Benefit e aderendo ai Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite su diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione.
«Essere “Società Benefit” significa far parte della società – spiega Turra – Quello che noi facciamo non è soltanto per noi. Siamo animali sociali: per noi è fondamentale il rapporto tra le persone e quello che giornalmente produciamo. Il bene che facciamo deve essere allo stesso tempo dato all’esterno, a chi è al di fuori della nostra realtà».
Forte di questa sua mission, Argosped ha deciso di sostenere con orgoglio «Capelli d’argento labbra rosse», lo spettacolo teatrale con cui Eppen celebrerà quest’anno la Giornata Internazionale dei diritti delle donne. «Le donne, che nel nostro ufficio rappresentano il 60/70%, per noi sono un punto focale – dichiara Turra – Oltre ad avere, rispetto agli uomini, maggiore capacità di resistere allo stress, hanno la sensibilità, la capacità di poter raccontare quello che loro hanno vissuto sia nell’ambito lavorativo che al di fuori, e portare qualcosa in più».
L’azienda condivide in modo particolare l’idea di dare voce alle donne ospiti delle case di riposo della provincia di Bergamo, al centro dello spettacolo teatrale. «È fondamentale parlare del passato, perché stiamo correndo talmente tanto velocemente verso il futuro che ci dimentichiamo come siamo arrivati qui. Per me, che sono nato in Albania, cresciuto a Brindisi e vivo da 25 anni ormai a Bergamo, quello del passato e delle radici è un tema importantissimo. Le nostre donne sono il nostro passato e il nostro futuro, sono quelle che ci hanno tenuto in pancia per nove mesi, sono quelle che hanno fatto la storia del nostro paese».
Sostenere e valorizzare il passato per guardare avanti, dove «altri non osano ancora guardare». È l’obiettivo di Argosped, che deve ancora scrivere il finale di quella fiaba cominciata dieci anni fa, che ha fatto del capitale umano il suo core business.
«Noi siamo una casa di spedizioni, non un trasportatore – sottolinea Turra – Non abbiamo nostri camion, ed è questa la nostra forza: poter collaborare con tutti, sia fornitori che clienti, e riuscire a trovare la soluzione migliore per ciascuno. Argosped pensa in grande perché pensa prima di tutto alle persone. Se la fiaba non è fatta di persone, non ci sarà mai un lieto fine. Allo stesso modo, se le aziende non sono fatte di persone, non potranno mai ottenere nessun risultato».