Bergamo Diffonde è stato un successo. Lo dicono i numeri (oltre 50 mila visualizzazioni in tre serate di diretta) ma lo dice in particolare l’atmosfera di questa mini-maratona nata venerdì mattina – da uno scambio di telefonate fra Dimitri Sonzogni di Ink Club e Franz Barcella di Edoné – e già attiva venerdì alle 18. Appena saputa l’idea, Eppen ha voluto farne parte come media-partner.
Ora a bocce ferme, eccoci a fare il bilancio di come è andata e di cosa porterà il futuro, a partire dal prossimo weekend con Bergamo Diffonde Clamore. Tutto questo con un bel po’ di stanchezza da smaltire, dato che Dimitri e Franz hanno condotto tutte le dirette (venerdì e sabato dalle 18 alle 4 del mattino, domenica dalle 18 alle 23). Ma pure con tutto l’entusiasmo di un evento atipico andato alla grande (l’intervista è via chat).
LB: Quindi è andata bene.
FB: Molto, oltre le nostre più rosee aspettative. Sarebbe riduttivo soffermarsi solo sui numeri dei partecipanti e delle visualizzazioni. Gli effetti positivi dell’iniziativa sono stati molteplici, a cominciare dal clima di totale supporto, partecipazione e vicinanza che s’è creato intorno all’iniziativa. È stato gratificante da un punto di vista umano, che quasi ci si chiede: “perché non l’abbiamo fatto tutti prima?!”.
LB: Già, perché non l’abbiamo fatto prima?
FB: Bella domanda, me lo chiedevo soprattutto quando finita la diretta andavo a letto esausto, con il cuore ancora a mille, ma soprattutto contento. Credo valga lo stesso per Dimitri. Siamo abituati ad andare spesso di corsa, a correre per non cadere, un po’ perché siamo fatti così, un po’ perché i nostri progetti lo necessitano. E nonostante il nostro intento sia sempre quello di coinvolgere più persone e realtà possibili, a volte può sfuggirci la visione d’insieme, o magari sottovalutiamo la profonda ramificazione del tessuto culturale cittadino. È bastato un annuncio, e tutti hanno risposto presente. Lo speravamo, ma non era scontato.
DS: Sono d’accordo con il buon Franz. Passiamo tutto l’anno a lavorare, lavorare, lavorare e non sempre riusciamo ad avere la famosa “visione d’insieme”. È servito anche a noi di restare “senza lavoro” per riuscire ad averla.
LB: Ok, ma diciamoli questi numeri dai, c’è da esserne orgogliosi.
FB: Al momento abbiamo superato le 50 mila visualizzazioni singole delle nostre dirette. Un numero in crescita, perché le trasmissioni rimangono online e possono essere riviste dalle nostre pagine. 23 ore di diretta, più di 60 realtà coinvolte ed intervistate. L’evento Facebook di Bergamo Diffonde ha raccolto 1300 fra interessati e partecipanti (lo trovate qui con tutte le dirette, ndr).
LB: Ci sono progetti che magari non conoscevate e vi hanno stupito?
FB: Tutti i progetti erano ammirevoli. Sono però ancora contento e piacevolmente sorpreso dall’intervento di Bergamo Jazz. Forse io stesso partivo prevenuto su certe cose, in un senso buono, immaginandoli diversi, più chiusi. Quest’occasione è stata positiva anche per scardinare qualche stupido giudizio. Il loro ufficio stampa Roberto Valentino è veramente mitico! Per non parlare dei ragazzi del Sarpi, unitisi nel collettivo SbrengSbrengSbreng che organizzerà serate in Edoné. Mi hanno riempito il cuore di gioia con il loro intervento, e mi hanno dato ancora più speranza e ottimismo per il futuro!
DS: Rispetto a quello che ci chiedi devo dire prima di tutto che Eppen ci sta aiutando molto ad ampliare la nostra visione, spesso (logicamente) limitata al solo mondo della musica. Io sono rimasto stupito di tutti i progetti che non conoscevo (ed erano tanti), soprattutto di quelli portati avanti da persone veramente giovani, tipo Sbreng appunto o Radiobrusa, un’iniziativa fighissima con cui spero collaboreremo come Ink Club Radio (la radio di Ink Club che potete trovare qui, ndr). Mi hanno stupito anche i ragazzi della Poetry Slam e il Collettivo Mobile. Ma in realtà andrebbero citati tutti, davvero.
LB: Secondo me Bergamo è così vitale perché un certo spirito d’iniziativa intraprendente tipico del nostro territorio da qualche anno ha dato una spinta ad alcuni ambiti culturali come la musica e il teatro.
FB: Sì, è così e si percepiva. A Bergamo si è creato un circolo virtuoso.
DS: Assolutamente, anche in progetti che magari vengono portati avanti come secondo lavoro o hobby c’è sempre questo sentore.
LB: A proposito, che sentimenti avete percepito da tutti questi incontri?
FB: Alcuni molto preoccupati, ma tutti speranzosi. Le persone di Bergamo Film Meeting che sono venute da noi hanno detto bene: è un bruttissimo colpo, ma abbiamo vissuto periodi peggiori. Tutti siamo abituati ad andare spesso controcorrente, o a rialzarci ad ogni caduta. Anche quando le cadute sono tante. Quindi niente scoramento o piagnistei: tutti erano molto positivi ed entusiasti di fare conoscere la propria iniziativa. E di avere uno spazio, seppur piccolo.
DS: Un po’ di scoramento l’ho percepito, ma è normale. E anche in senso di abbandono da parte delle istituzioni, unito a tanta speranza e buone intenzioni rinnovate. Certo la conferma dell’ordinanza è stata una brutta botta. Ad esempio noi il prossimo weekend dobbiamo per forza riaprire, almeno come bar.
LB: Quindi il prossimo weekend ci riproviamo?
FB: Sì, andiamo avanti, consapevoli di non esser soli nel percorso. Un’altra settimana di blocco ci ributta a terra, ma dobbiamo viverla come una sfida forzata, ed un’opportunità. Non ti nascondo che siamo stremati, ma già ieri notte (domenica per chi legge oggi, ndr), tornati a casa, ci scambiavamo messaggi su cosa potevamo fare, di diverso, per il prossimo week-end. Sono convinto che in futuro riguarderemo a questi giorni come positivi e costruttivi.
DS: L’idea è di unire Bergamo Diffonde a Clamore, quindi fare Bergamo Diffonde Clamore e fare un finesettimana dedicato a tutti i progetti musicali bergamaschi. Però vogliamo parlarne con te: con fai verso le 19-19.30? :-D