Nelle puntate precedenti di «Esplorando la Costituzione» abbiamo introdotto le nozioni di base della Teoria generale dello Stato (leggi tutto qui e qui), per poi cominciare ad addentrarci nei primi dodici articoli della Carta Costituzionale, i Principi fondamentali. Trovate qui l’analisi dei primi tre articoli.
Di cosa ci occuperemo oggi? Nella puntata 25 del podcast esaminiamo l’articolo 4, quello che definisce il lavoro come un diritto/dovere per tutti i cittadini ma, nel contempo, assegna alla Repubblica il fondamentale compito di attuare questo diritto, creando le condizioni e le opportunità di lavoro nel tessuto economico-sociale del paese. Ciò comporta, per coloro che ricoprono le istituzioni, una precisa indicazione della strada da percorrere. Facciamo qualche esempio: serviranno un’intensa e continua opera di costruzione e adeguamento delle infrastrutture necessarie alle imprese nazionali, un’approfondita attività normativa rivolta al mondo del lavoro e un’attenta sorveglianza del suo rispetto, una collaborativa azione diplomatica volta a creare buoni rapporti con il mondo intero per favorire l’import-export delle aziende italiane.
Il secondo comma dell’articolo richiama i cittadini al dovere di adoperarsi a favore della collettività nello svolgimento di un’attività lavorativa, mettendo a frutto le proprie potenzialità e preferenze. L’operosità indicata non è però solo intesa come lavoro dipendente o imprenditoriale, ma anche come svolgimento di funzioni socialmente utili, in un’ottica di “restituzione” cui la Costituzione attribuisce grande importanza.
Le successive due puntate del podcast trattano gli articoli 5 e 6 ove, accanto all’unità e indivisibilità della Repubblica, viene affermato il principio dell’autonomia e del decentramento amministrativo, in un’inversione di rotta innovativa rispetto all’idea accentratrice prevalente nel periodo monarchico e fascista. Le minoranze linguistiche trovarono riconoscimento e tutela nel sesto articolo, che costituì la premessa per la concessione degli Statuti speciali alle tre regioni di confine. Dal 1948 al 1963, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia si videro attribuire forme di autonomia particolarmente forti in ragione del loro peculiare bilinguismo.
Ventottesima e ventinovesima puntata sono dedicate alla libertà religiosa, uno dei capisaldi della libertà di coscienza e di pensiero, posta a fondamento della democrazia e perciò rivendicata come essenziale dai nostri Costituenti. L’articolo 7 definisce i rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica, disciplinati dai Patti Lateranensi, stipulati nel 1929 e parzialmente rinnovati nel 1984, con i quali i due stati sovrani si riconoscevano reciprocamente e riprendevano i rapporti diplomatici interrotti dal 1870.
Il successivo articolo 8 proclama l’uguaglianza di tutte le confessioni religiose davanti alla legge italiana, al cui rispetto sono però richiamate, indicando che anche i loro rapporti con lo Stato verranno regolati sulla base di intese bilaterali.
Oggetto della trentesima puntata del podcast è l’articolo 9, recentemente modificato con L. Cost. 11 febbraio 2022, n.1, che ha aggiunto un terzo comma relativo alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali. La promozione della cultura, della ricerca, del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione si arricchiscono quindi della doverosa attenzione al futuro delle nuove generazioni (siete d’accordo ragazzi?), con una moderna sensibilità ambientalista ormai maturata in ampi strati della popolazione.
Gli articoli 10 e 11 della Costituzione hanno in comune il tema del diritto internazionale e ce ne occupiamo nelle puntate 31 e 32 del podcast. Il primo, dopo aver dichiarato l’impegno dello Stato italiano a conformare la propria legislazione al diritto internazionale generalmente riconosciuto, si dedica alla condizione giuridica dello straniero, con particolare riguardo per il diritto d’asilo e per il divieto d’estradizione per reati politici.
L’articolo 11 ci appare tornato tragicamente d’attualità in questi ultimi anni, funestati da nuove e vecchie guerre che continuano a sollecitare le nostre coscienze al ripudio della guerra di tipo offensivo, solennemente affermato dalla nostra Costituzione. I Padri Costituenti si spinsero fino a concepire limitazioni di sovranità volte al perseguimento della pace e della giustizia fra le Nazioni, favorendo implicitamente ogni attività diplomatica rivolta a tale scopo. Principi davvero da rileggere per riflettere e prendere coerenti decisioni, che ne dite?
Infine l’articolo 12 e la puntata 33 ci ricordano la nostra bandiera – con la sua valenza simbolica dell’unità italiana, del popolo e delle sue istituzioni democratiche – carica dei ricordi storici del sofferto passato da cui è scaturita la Repubblica. Al di là di ogni ideologia o idea politica, il tricolore ci rappresenta e affratella tutti e ci trova uniti nel doveroso sentimento di rispetto dei valori ispiratori della Carta Costituzionale.
A questo proposito, vi anticipo che nell’ultimo nostro appuntamento sarà Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione, a ricordarci con le sue splendide parole quanto sempre sarà attuale il dettato costituzionale se i cittadini ne accoglieranno gli insegnamenti, raccogliendo il testimone da coloro che dettero la propria vita per garantire alle giovani generazioni italiane un futuro migliore di libertà e giustizia.