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«Esplorando la Costituzione»: ascolta le puntate 15-24 del podcast

Podcast. Curato da Silvia Rossi, professoressa bergamasca di Diritto ed Economia, il podcast spiega i fondamenti e la storia della Costituzione italiana. Su Eppen, raccoglieremo tutte le 34 puntate che andranno in onda su Radio Alta fino a maggio, ordinate in cinque appuntamenti. Ecco la terza uscita, che si addentra nei primi tre articoli della Carta Costituzionale

Lettura 2 min.

Siamo arrivati al terzo gruppo di puntate del podcast «Esplorando la Costituzione», dopo aver introdotto, nei due precedenti appuntamenti (leggi tutto qui e qui), le nozioni di base della Teoria generale dello Stato. Abbiamo anche rivisto i principali eventi storici che caratterizzarono la fine della seconda guerra mondiale, dove furono gettate le basi per un ordinamento repubblicano totalmente nuovo rispetto alla precedente monarchia e alla dittatura che era stata imposta nel ventennio fascista.

In quest’ottica, abbiamo confrontato insieme le caratteristiche del monarchico Statuto Albertino con quelle della Costituzione repubblicana e democratica. Anche la composizione dell’Assemblea Costituente, eletta dal popolo italiano il 2 giugno 1946, la struttura della Costituzione e la sua iniziale attuazione, ci hanno fornito elementi per renderci conto delle grandi riforme del sistema istituzionale radicalmente innovativo concepito dai nostri Padri Costituenti.

Il nostro viaggio si addentrerà da oggi in avanti nei primi dodici articoli della Carta Costituzionale, i Principi fondamentali, solennemente enunciati all’inizio del testo costituzionale per affermare i valori fondanti della nostra Repubblica.

Ascolta qua le puntate

Nelle puntate quindicesima, sedicesima e diciassettesima approfondiamo l’esame del primo articolo, partendo dal significato letterale e storico della parola «repubblica», precisata come «democratica». Anche di questo aggettivo cercheremo di comprendere le radici storiche e semantiche.

Come si arrivò, in Assemblea Costituente, ad indicare la Repubblica «fondata sul lavoro»? Da questa prima significativa espressione parte un filo conduttore che va a toccare numerosi altri articoli nel testo costituzionale, dove il lavoro e i lavoratori sono i protagonisti della vita politica, economica e sociale del paese, in un complesso sistema di prerogative, tutele e diritti posti in evidenza dai nostri Costituenti.

Il secondo comma dell’articolo indica la sovranità, uno degli elementi essenziali dello Stato, come appartenente al popolo. Viene quindi richiamata con forza la principale delle conquiste scaturite dalla fine dell’Antico regime, a seguito della Rivoluzione francese. Allo stesso tempo, si indica come l’esercizio della sovranità sia disciplinato dalla Costituzione stessa, con modalità e limiti certi, volti a tutelare la democrazia. Ecco che gli istituti della democrazia diretta e rappresentativa, implicitamente richiamati, scardinano la concezione precedente dei «sudditi», a favore di quella dei «cittadini», dotati di dignità, poteri e diritti riaffermati e declinati nel prosieguo del testo costituzionale.

Le puntate diciottesima e diciannovesima si occupano del secondo articolo dei Principi fondamentali, dedicato alla solenne affermazione dei diritti inviolabili dell’uomo, presupposto per la vita sociale dell’individuo. Il singolo è infatti concepito come parte della complessa rete delle relazioni sociali intessute da ognuno nella propria vita, tutelato ovunque si trovi per il solo fatto di essere uomo, depositario di diritti universalmente riconosciuti che anche la Repubblica si impegna a garantire. Solo così la personalità umana potrà svilupparsi in un modo armonico, sano ed equilibrato, e potrà restituire potenzialità e doti alla collettività per il suo auspicato progresso.

La seconda parte dell’articolo, in logica sequenza rispetto alle affermazioni iniziali, richiama tutti i cittadini ai propri doveri di solidarietà, addirittura definiti «inderogabili». Si indica così nella cooperazione sociale il valore massimo a cui tutti dobbiamo tendere, nella costruzione di una società più giusta a cui nessuno deve sottrarsi.

L’esame dell’articolo 3 della Costituzione, quello relativo al principio dell’uguaglianza, talmente importante e bello (sì, permettetemi di dirlo con orgoglio!) da essere stato fonte di ispirazione e modello per altre costituzioni e dichiarazioni di principi nel mondo, ha richiesto ben cinque puntate del podcast, fino quindi alla ventiquattresima.

Nel primo comma viene affermata l’uguaglianza formale di tutti i cittadini davanti alla legge, con il monito per il valore del rispetto sociale, che viene riconosciuto a tutti indipendentemente dalle proprie diversità o difficoltà personali, anzi, proprio nella considerazione e nella valorizzazione delle differenze, concepite come risorsa per la collettività. La Costituzione indica nell’accurato elenco delle disuguaglianze ciò che non deve mai costituire elemento di discriminazione.

Nel secondo comma dell’articolo viene trattata l’uguaglianza sostanziale e la Repubblica assume su di sé il compito dell’eliminazione in concreto degli ostacoli di natura economico-sociale che rendono i cittadini non liberi e non eguali, nel perseguimento di una società realmente fondata sui valori costituzionali della democrazia e della giustizia. Solo così potrà realizzarsi quella solidarietà sociale che permetterà a ciascuno di esprimere le proprie potenzialità e di contribuire allo sviluppo di una convivenza civile libera e dignitosa per tutti.

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